Nick: PepposDj Oggetto: Nu strunz mancant Data: 19/7/2004 12.0.6 Visite: 174
MILANO - Il segretario federale della Lega Nord Umberto Bossi si e' dimesso dalla carica di ministro delle Riforme e, nel contempo, anche da quella di deputato alla Camera, optando per il seggio all'Europarlamento di Strasburgo.
LUGANO - Tutto rinviato a oggi perche' Umberto Bossi vuole che sia il Consiglio federale a decidere, anche se lui un pensiero sempre piu' concreto a scegliere il Parlamento Europeo di Strasburgo, abbandonando il suo posto di ministro per le Riforme, lo ha fatto anche ieri, a dispetto di tante esortazioni a non lasciare la compagine governativa. Nulla di fatto, almeno ufficialmente, nella stanza d'ospedale trasformata in una sala riunioni, con il malato eccellente Bossi che ha voluto accanto a se' i vertici della Lega nel momento di decidere il suo immediato futuro politico. Una dozzina di persone in tutto (''una squadra di calcio senza riserve'', cosi' e' stata definita) per questa strana domenica sera nel corso della quale, in Canton Ticino, si dovevano prendere decisioni con riflessi importanti sulla politica italiana.
Dopo la visita di sabato sera del premier Silvio Berlusconi e dell'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, dopo l'invito a non abbandonare, Umberto Bossi si e' preso giusto ventiquattr'ore di tempo per decidere. Appuntamento, dunque, in prima serata con i dirigenti del Carroccio: il coordinatore delle segreterie leghiste Roberto Calderoli, i ministri Maroni e Castelli, il segretario della Lega Lombarda Giancarlo Giorgetti, vero e proprio ufficiale di collegamento fra Bossi e i suoi in questi quattro mesi di degenza in ospedale, i segretari del Veneto e del Piemonte, Giampaolo Gobbo e Roberto Cota. Dei dirigenti piu' vicini a Bossi, mancava solo Francesco Enrico Speroni, capo di gabinetto al ministero per le Riforme ed europarlamentare, gia' sulla strada di Strasburgo. Ma c'era la segretaria del Sindacato Padano, Rosi Mauro, oltre ovviamente alla moglie del leader leghista, Manuela Marrone, che in tutte queste settimane ha gelosamente gestito la privacy di Bossi, scandendo tempi e modi di visite e bollettini medici. E, a dare un tono di minor ufficialita', c'erano anche i figli del Senatur.
Ma, in realta', in questa stanza dell'ospedale ticinese, nella struttura alla periferia di Lugano, c'e' stata un' anticipazione del Consiglio federale di domani mattina. Anzi, qui si sono messe le basi su decisioni che il parlamentino leghista dovra' prendere nella sede storica di via Bellerio. Lo si e' fatto in modo molto informale, con Calderoli addirittura in bermuda, Maroni in abbigliamento casual, Castelli reduce da una regata sul lago di Garda. Quasi due ore di incontro, con i giornalisti fuori dal Cardiocentro Ticino, ad un certo punto invitati ad allontanarsi da una pattuglia della polizia cantonale, attentissima a proteggere la 'proprieta' privata'. Difficile che tutto questo tempo sia stato dedicato a discussioni politiche, anche perche' Bossi non puo' essere affaticato oltre misura, se si tien conto che poco piu' di una settimana fa ha accusato un altro scompenso cardiaco. Ma i pro e i contro di una scelta che non puo' non avere riflessi politici sono stati sicuramente messi sul tappeto.
Alla fine i protagonisti di questo strano vertice sono usciti alla spicciolata: dapprima Giampaolo Gobbo, poi il Guardasigilli Castelli, poi Roberto Calderoli, che ha concesso poche battute: ''la decisione domani''. Qual e' l'orientamento? ''Ci sta pensando''. E, in quei pensieri, c'e' forse anche la speranza che gli alleati piu' riottosi diano via libera al federalismo nei termini stabiliti tempo fa. Appuntamento, dunque, domani in via Bellerio, forse con un intervento telefonico dello stesso Bossi.
CAMERA: CASINI LEGGERA' ELENCO OPZIONI SU STRASBURGO Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini leggera' alle 12, in aula a Montecitorio, l'elenco delle opzioni dei deputati che sono stati eletti anche al Parlamento europeo nel voto del 12 e 13 giugno e sono chiamati dunque a scegliere tra il seggio alla camera e quello a Strasburgo.
UDC: FOLLINI NON VA A STRASBURGO, RESTA ALLA CAMERA Il segretario dell'Udc Marco Follini ha deciso che restera' deputato al Parlamento italiano e rinuncera' percio' al seggio all'Europarlamento di Strasburgo, al quale era stato eletto nelle elezioni del 12 e 13 giugno. La decisione e' stata resa nota questa mattina da un comunicato dell'ufficio stampa dell'Udc. 19/07/2004 09:05
p.s. ci muoviamo con queste elezioni anticipate? jamm bbell
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