Tra le varie norme previste dal decreto anti intercettazioni, presentato ieri in Consiglio dei Ministri, ce n'è una, passata quasi in sordina nei media nazionali, che riguarda i rapporti tra lo Stato e il Vaticano., subito ribattezzata una norma 'salva preti'.

E' previsto che, nel caso le indagini riguardino un membro del clero, il vescovo competente debba essere avvisato pena l'annullamento dell'indagine. E' evidente a tutti cosa questo implichi. Basti ricordare come il vescovo di Chicago sia riuscito a coprire dalla polizia per decenni l'operato pedofilo di molti suoi sacerdoti, nascondendo le prove o rimuovendo dalla sede i preti più criminali. Non bastasse, se l'indagato è un vescovo (vedi il caso Bagnasco a Genova e il giro miliardario di tangenti che ruotava intorno alla Curia) deve essere avvisato il Vaticano. Si giunge all'assurdo giuridico che per indagare un cittadino italiano bisogna chiedere permesso a uno Stato estero!
Una norma simile, per salvare i preti, era stata prevista anche da Mastella.
Inoltre, Nelle due proposte di modifica presentate da Vizzini e Berselli( si prevede, infatti, non solo la sospensione dei processi, ma anche l'indicazione ai magistrati su quali siano i procedimenti che dovranno essere affrontati prima degli altri. Si dice cioé che i Tribunali italiani dovranno occuparsi prima di tutto di reati punibili con l'ergastolo o con condanne superiori ai 10 anni, o che riguardino criminalità organizzata, la riduzione e il mantenimento in schiavitù, la tratta di persone, l'acquisto o la vendita di schiavi, il sequestro a scopo di estorsione, il terrorismo, le stragi, l'omicidio. E altri reati di grave allarme sociale, tra cui quelli relativi agli incidenti sul lavoro.
E i reati sulla pedofilia e sulla violenza sessuale non sono gravi?
Non è grave il reato di sequestro di persona non a scopo estorsivo?
La presunte "zingarelle" che portano via i bambini dalla culla ringraziano.
Mi sa che da domani è meglio tenere i bambini a casa.