Nick: Landscape Oggetto: re:Fobia degli aghi... Data: 25/6/2008 14.56.28 Visite: 70
Anch'io sono agofobica quando avevo 5 anni svenni solo nel veder preparare il test della glicemia (con un apparecchietto che, praticando una piccola puntura sul dito indice, provoca la fuoriuscita di una goccina di sangue) per il bambino dei vicini quattro anni fa ho dovuto fare due iniezioni al giorno e puntualmente cinque ore prima dell'iniezione mi svegliavo, cominciavo ad agitarmi e prima dell'iniezione piangevo quando vado dall'analista comincio ad agitarmi prima di entrare nel suo studio e mi sento mancare già quando mi applica al braccio il laccio emostatico un mesetto fa corsi in bagno a vomitare dopo aver visto papà fare lo stesso test per la glicemia solitamente alla vista di una siringa vado in panico e mi sento disturbata il paradosso è che ho effettuato un tatuaggio ed un piercing nel giro degli ultimi due anni, e al di là di un po' d'ansia e sudore freddo non ho avuto particolari reazioni delle amiche infermiere mi hanno spesso detto che se mi trovassi a stare a contatto con certi strumenti ed acquisissi un po' alla volta, per forza di cose, confidenza con essi, mi passerebbe la paura anche del sangue ho avuto sempre abbastanza paura, ma quando s'è trattato di soccorrere mio padre che s'era casualmente tagliato profondamente sul palmo della mano non mi sono fatta prendere dal panico credo che certe paure passino nel momento in cui ci si presentano davanti agli occhi come qualcosa che puoi solo vincere per non restarne in qualche modo schiacciata, credo che la predisposizione agli aghi che ci spaventano dipenda dal valore che in essi riconosciamo in un dato momento, se sentiamo che è più importante "subire" la paura ce ne liberiamo io ad esempio ho sempre pensato che la fobia degli aghi mi passerà quando (sempre che io stia bene fino a quell'eventuale momento, me lo auguro) partorirò: tra eventuale anestesia lombare, parto cesareo e lavaggi avrò voglia di disperarmi sono certa che sapere di farlo per mio figlio non mi farà neanche render conto di tutte queste cose che al confronto sono nulla ..."E se avesse avuto un uomo che voleva dominarla? Quanto tempo l'avrebbe sopportato? Nemmeno cinque minuti! Ne derivava che nessun uomo le andava bene. Né uno forte né uno debole. Disse: 'Perché la tua forza non la usi qualche volta contro di me?' 'Perché l'amore significa rinunciare alla forza' disse Franz piano. Sabina capì due cose: primo, che si trattava di una frase bella e vera. Secondo, che con quella frase Franz si squalificava dalla sua vita." |