Nick: gay-o Oggetto: re:Documento dei comitati Data: 21/7/2008 13.50.49 Visite: 39
Dal quotidiano Roma del 18/07/2008 Grazie, Presidente. La sua odierna venuta a Napoli - la quinta volta in questa legislatura appena nata, un record che lei avrebbe preferito avere per le sfide dello sviluppo non certo per circostanze straordinarie - entra nella storia della nostra città come una data fondamentale. Essa segna la fine di una drammatica emergenza, quella dei rifiuti, che ha fatto il giro del mondo, coprendoci di vergogna, di critiche, di discredito con danni incalcolabili all’immagine e all’economia non solo di Napoli ma di tutto il Paese. E testimonia, facendo vedere al mondo la nuova Napoli, che la sfida di civiltà prima che di onore, da lei assunta alla vigilia del voto, di ripulire la città, non solo è stata vinta ma ha dato la certezza di una svolta. Grazie a una serie di progetti con scadenze precise, destinati a dotare il nostro territorio di termovalorizzatori, strumenti idonei a garantire la distruzione dei rifiuti e le compatibilità ambientali, i flagelli visti in questi anni non li vedremo più. Frutto di una programmazione seria e di gente di parola, che, sotto la sua guida - a differenza di quelli che l’hanno preceduta - sigla patti e li onora. Non è stato e non sarà un cammino agevole, perché sulla sua strada si sono disseminate numerose insidie, strumentali polemiche, qualcuna in verità di troppo, direi penosa, all’interno addirittura di istituzioni che dovrebbero essere al di fuori di ogni sospetto e non lo sono state in questa emergenza. Ma oggi, finalmente, è tutto alle spalle, e su tante diffuse miserie quello che importa è vedere una città che respira, che ha recuperato la fiducia nello Stato. C’è un aspetto però oggi da mettere in risalto ed è che a Napoli sì è ancora una volta confermato il suo profilo di grande statista, avendo saputo tenere in questi mesi la barra diritta sulle necessità di ridare subito, a tappe forzate, il decoro a Napoli, senza essere mai tentato di strumentalizzare questo suo faticoso impegno rispetto al fallimento conclamato di istituzioni locali, responsabili di tale sfascio. A parti invertite, siamo sicuri che avremmo invece assistito a pellegrinaggi quotidiani di girotondoni e affini, a processi di piazza. Lei non lo dirà mai, lo diciamo noi, perché, d’ora in avanti, ci sia anche il tempo delle nuove responsabilità, e quindi di sperabili e attesi atti di sensibilità istituzionale, che l’emergenza suggeriva di non forzare e oggi sarebbero invece necessari per chiarezza e serietà. Nel momento in cui riparte la ricostruzione di Napoli, diventa assurdo pensare che possano guidarla coloro che hanno affossato la nostra città. Su questo bisogna riflettere tutti, per scongiurare colpi di coda, ritorni all’anormalità, derivanti da pregresse inerzie. Lei è stato tra i primi a parlare di un piano di rinascita sul tipo di quello Marshall per Napoli. Chi conosce l’amore che egli porta alla nostra città sa che continuerà a riservarci un’attenzione particolare. Come spesso gli piace ricordare: anema e core. La Napoli del popolo del lavoro, della concretezza le è grata. Napoli, grazie a lei, può ora rialzarsi. di Antonio Sasso http://www.ilroma.net/test3/pagine_new/articolo.php?id=18835 imghttp://www.ircnapoli.net/img2.asp?safe=1&n=45795_mona.gif/img |