Nick: m|r Oggetto: . Data: 3/8/2008 21.57.56 Visite: 151
"Faccio parte delle anime erranti. Ogni giorno ci dobbiamo inventare perchè del nostro destino non abbiamo il controllo." Sera d'inizio estate. Prima dell'evento culturale, ci sediamo tutti ad un tavolo. Ordiniamo piatti più o meno conosciuti da un menù finto esotico. Di esotico c'è solo il prezzo finale. Siamo in tanti e non ci conosciamo tutti. Dall'altro capo della tavolata. Una ragazza dalla gonna lunga, dopo un'esitazione anche eccessiva, si siede, ordina e nell'attesa del piatto si lega i capelli dietro la testa a causa del gran caldo. Sono pochi secondi e non riesco più a staccarle gli occhi di dosso. Non esiste più niente. Sono tutti attori di un scena al cui centro c'è solo lei. Le spalle delicate, le braccia fini e le labbra rosee e piene occupano ogni angolo dei miei pensieri. Faccio qualcosa. Devo far capire che esisto. Racconto l'episodio più divertente che mi viene in mente. La mia voce bassa e decisa mi aiuta e prende tutti. Ascoltano la storiella e, accidenti, ridono. Ridono di gusto! Insisto su quel primo successo aggiungendo particolari che rendono il tutto esilarante. Cerco di non guardarla perchè so che mi distrarrei inevitabilmente. Lei però ride tantissimo e con un gesto che mi dà fitte allo stomaco si copre la bocca con la mano. Gli occhi le brillano. Dio mio, fammi restare, qui adesso, per tutto il resto che mi rimane perchè niente mi riempirà così tanto. Infatti un istante dopo sono vuoto. Il discorso si sposta su qualcos'altro. Il mondo si fa confuso. Lei, all'altro capo del tavolo, è lontana. Una cometa che ad una certa ora, per rispondere a leggi fisiche ostili, si alza e si allontana. Irrimediabilmente. Perchè ogni sforzo va contro un destino che non conosco ma che abbraccio certe sere d'estate. "Vuoi ballare con me? Sì ma solo fino alla fine della musica" "Toda vida" |