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Nick: Bart
Oggetto: La Caccia è finita
Data: 31/7/2004 19.16.53
Visite: 130

LIBONI: DA RAGAZZO TERRIBILE A PERICOLOSO ASSASSINO

PERUGIA - Da ladruncolo di paese a pericoloso assassino, con la pistola facile: quella di Luciano Liboni, l'uomo che e' accusato di aver ucciso l'appuntato dei carabiniere Alessandro Giorgioni nelle Marche e che oggi e' stato catturato a Roma dopo l' ennesima sparatoria della sua latitanza e', secondo quanto emerge dagli archivi di polizia, una ''carriera'' criminale in piena regola. Tante le imputazioni: omicidio, tentativo di omicidio, rapina, furto, spaccio di stupefacenti, sequestro di persona, ricettazione, violenza carnale. Nato 47 anni fa a Montefalco, una cittadina medievale definita ''la ringhiera dell' Umbria'' per i suoi paesaggi e nota in tutto il mondo per il ''Sagrantino'' e gli affreschi di Benozzo Gozzoli, Luciano Liboni a 17 anni ha gia' un curriculum di tutto rispetto: tra il '74 e il '75 viene piu' volte arrestato per furto, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. La sua e' stata una infanzia difficile, vissuta tra le botte in casa e la fame. E' il primo di sette fratelli, ma il padre, muratore, e' un alcolizzato che si occupa poco dei figli ed anche la madre ha gravi problemi di salute. Due sue sorelle finiscono in orfanatrofio, due fratelli vengono dati in adozione, un altro muore in manicomio ed un altro ancora, dopo una lite, non vuole saperne piu' niente di lui, tanto da nascondersi per il timore di incontrarlo. E cosi' Luciano, diciassettenne, e' gia' nel carcere minorile di Firenze. E' il passaggio da ragazzo difficile e ladruncolo e bullo di paese a professionista del crimine ed infatti a 19 anni arriva la sua prima rapina: ruba un auto puntando un rasoio alla gola del proprietario. Divide la sua vita tra riformatorio, carcere e il suo paese natale, dove conosce quella che sara' la prima donna importante della sua vita. E' una svizzera giunta a Montefalco con alcune amiche per trascorrervi una vacanza. E' una bella donna e Luciano, di 14 anni piu' giovane di lei, se ne innamora. Amore corrisposto ed i due vanno a vivere insieme, nella cittadina umbra. Hanno anche un figlio, che oggi ha 22 anni e che vive con la madre in Svizzera dove la donna e' tornata dopo avere inutilmente cercato di ricondurre il suo uomo ad una vita normale. Luciano Liboni infatti negli anni ottanta continua ad entrare ed uscire dal carcere ma poi si rende irreperibile ed e' ricercato per rapina, porto abusivo e detenzione di armi, lesioni personali, detenzione di stupefacenti, sequestro di persona a scopo di estorsione. Arrestato nei primi anni novanta esce nel '96 e neanche un anno dopo e' di nuovo dietro le sbarre: sempre le stesse accuse: lesioni personali, produzione e spaccio di sostanze stupefacenti, oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, sequestro di persona a scopo di rapina, furto, estorsione, ricettazione, porto abusivo e detenzione di armi. Sono anni in cui gli e' fianco un' altra delle tante donne della sua vita, una folignate di 32 anni, con problemi di tossicodipendenza, che gli fa da palo durante una serie di rapine in uffici postali dell' Umbria. Lui - raccontera' poi la donna - nei colpi ha sempre con se una pistola, ma non la ha mai usata. Probabilmente e' la stessa calibro 38 che poi comincera' a sparare uccidendo anche l' appuntato dei carabinieri. I Bonnie e Clyde dell' Umbria finiscono entrambi in prigione e si interrompono il loro sodalizio criminale e la loro storia d' amore. Da quel momento Liboni per gli inquirenti diventa il ''lupo'', un pericoloso criminale che agisce esclusivamente da solo e dallo straordinario fiuto che gli consente spesso di sottrarsi alla cattura. Nel '98 la Questura di Perugia lo segnala chiedendo la sorveglianza speciale con l'obbligo di dimora e tra il '99 e il 2000 Liboni entra ed esce dal carcere come se fosse a casa propria. A marzo del '02 la Procura di Perugia emette due distinti provvedimenti: Liboni e' accusato di tentativo di omicidio e rapina per un assalto, ancora una volta, ad un ufficio postale in provincia di Perugia. Un mese prima dell'emissione dei provvedimenti l'uomo aveva sparato a Ponte San Giovanni, alla periferia di Perugia, contro un benzinaio che aveva tentato di bloccarlo dopo averlo sorpreso a bordo di un'auto rubata ad una sua amica. Il benzinaio se la cavo' con qualche ferita. Il 29 marzo 2002 sulla statale Aurelia, all' altezza di Civitavecchia non si ferma all' alt di una pattuglia della finanza e spara. Durante la fuga prende un ostaggio e lo costringe a portarlo in auto a Roma. Una tecnica questa che ripetera' piu' volte per sfuggire alla cattura. Il 3 luglio 2002 spara ancora una volta contro una pattuglia di carabinieri che lo aveva fermato per chiedergli i documenti alle porte di Roma, tra Guidonia e Settecamini. Nell' ottobre 2003 la procura di Perugia emette l'ennesimo ordine di carcerazione per rapina, furto, estorsione, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e sequestro di persona ed il 15 dicembre viene fermato a Praga perche' in possesso di documenti falsi. Quando dall'Italia arriva alle autorita' locali l'indicazione sulle sue vere generalita' e' stato gia' rilasciato. Un ritardo dovuto al fatto che la Repubblica Ceca non fa parte del trattato di Schengen. Di ''Lupo'', poi si perdono le traccia, almeno fino a quando incappa nelle Marche nel carabiniere Alessandro Giorgioni, che uccide. Forse e' il suo primo omicidio e da quel momento cerca ancora una volta di sfuggire, pistola in pugno, alla caccia che ormai gli danno migliaia di poliziotti e carabinieri in tutta Italia. Spara il 24 luglio a Roma, tra la gente vicino alla stazione Termini, e poi, di nuovo, oggi, ancora a Roma, ma stavolta i carabinieri sono piu' veloci di lui, lo feriscono e lo arrestano. La caccia al ''lupo'' e' finita.(ANSA).
31/07/2004 15:10


LIBONI: PISANU, CORAGGIO E CAPACITA' FORZE POLIZIA

ROMA - ''La cattura di Liboni ¿ cosi' come quella di tutti gli altri ricercati assicurati alla giustizia nel corso di questi ultimi anni - rappresenta un segno inequivocabile del coraggio e delle alte capacita' delle nostre forze di polizia ed un monito nei confronti di chi ritiene di poter violare le leggi dello Stato''. Lo afferma il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu che esprime ''le proprie congratulazioni al comandante dell'Arma dei Carabinieri generale Gottardo, alle altre forze dell¿ Ordine ed alla Polizia Municipale, per la cattura del pericolosissimo latitante Luciano Liboni avvenuta a Roma''. Il ministro ha voluto inoltre rivolgere un pensiero all¿appuntato dei carabinieri Alessandro Giorgioni e alla sua famiglia, ''che hanno pagato il tributo piu' alto per l¿assolvimento del proprio dovere''. (ANSA).
31/07/2004 16:05


ROMA - Luciano Liboni e' morto all'ospedale San Giovanni durante l'intervento chirurgico per estrarre un proiettile dalla testa.

Il Lupo era stato preso a Roma, al Circo Massimo, dopo un conflitto a fuoco nel quale e' stato ferito mortalmente alla testa. Era stato riconosciuto da una donna che ha allertato i vigili urbani che si sono rivolti ai carabinieri. I militari gli hanno intimato l'alt ma lui ha risposto sparando e prendendo ostaggi (una turista francese e la sua famiglia): 'Li uccido, tanto sono morto', ha detto ai militari.

Era accusato di aver ammazzato il carabiniere Alessandro Giorgioni nelle Marche e di aver sparato contro la polizia in pieno centro di Roma.

Appena appresa la notizia della cattura, il presidente Ciampi ha chiamato il generale Gottardo e gli ha espresso le piu' vive congratulazioni per il successo dell'operazione dei CC e la grande professionalita' dimostrata.


31/07/2004 17:30



Nessuno potrà mai riportare in vita Giorgioni Alessandro
Nessuno puo determinare la vita o la morte di una persona

Questo pseudo uomo ha pagato il prezzo piu' caro per i suoi crimini.

Personalmente avrei preferito che marcisse in galera a vita, ma conoscendo la burocrazia e la magistratura italiana è stato meglio cosi.


Afammocc



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