Nick: m|r Oggetto: muri bianchi e colonne Data: 2/10/2008 19.45.5 Visite: 231
Gli odori degli ospedali si somigliano un po' tutti. Un misto di disinfettante, chiuso e cibo che all'inizio nausea poi ci si fa l'abitudine. Il posto dove stanno visitando mio padre è un reparto apparentemente in ordine. Gli unici sciatti sono solo degli inservienti che trascinano per terra scatoli con sopra scritto "fragile". Non posso entrare nella saletta della visita e quindi inizio a gironzolare. Un'uscita di sicurezza è aperta su un piccolo piazzale dove due infermiere stanno fumando. Una è molto carina e vedendomi mi fa un piccolo sorriso. Il reparto da cui sono uscito confina con la palazzina del pronto soccorso e l'ingresso della rianimazione. C'è un grande muro che in origine doveva essere bianco ma adesso è ricoperto di scritte. Calligrafie da adolescenti si alternano a cuoricini, simboli e acronimi da chat/sms. Sono le frasi di augurio di chi spera che il proprio amico/fidanzato superi quella difficoltà e si svegli. Massimo viene incitato a resistere e tornare alle braccia di chi lo aveva stretto fino a pochi istanti prima. Massimo è atteso anche da altre partitelle di calcetto, dagli sballi del sabato sera e dalle pizze di o' chiattone. Massimo non so se lo ha scoperto, non so neanche se poi si sia svegliato, ma lontano da quel muro, su una colonna un po' nascosta c'è scritto: "Non te l'ho mai detto perchè c'era sempre lei con te ma quando torni te lo dico. IO TI AMO. La vita è strana. Non avevo mai pensato che ogni volta potrebbe essere l'ultima volta."
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