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Nick: CASUALmente
Oggetto: chi sono gli ultras?
Data: 17/10/2008 20.7.37
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chi sono questi ultras?
Nascono nei lontani anni 60', come semplici tifosi organizzati, ed iniziano a seguire le proprie squadre dietro uno striscione, i primi nomi sono; Fedelissimi, Brigate, Commandos, e poi dopo esce il nome di Ultras, sotto di cui tutti si accomunano, anche quelli con nomi specifici, come la Brigate Rossonere, diventeranno in seguito, BrigateRossonere Ultras del Milan.
L'ultras negli anni a seguire ha avuto un'agregazione senza limiti, nessun movimento, riusciva ad aggregare gente la domenica ed anche in settimana, diventanto, così di misure sproporzionate, gli ultras, ed il loro striscione, iniziano a comparire anche nei campi di serie minori, per averli oggi ormai un pò in tutte le categorie.
Molti sono stati i sociologi che si sono messi a studiare il caso, pochi o nessuno quelli che c'hanno capito qualcosa, tanti anche gli ultras che hanno scritto degli ultras stessi, ma loro non avevano come obiettivo di studiarli, o dare delle specifiche definizioni, ed hanno fatto un pò più bella figura.
L'ultras ormai è definita da tutti una sottocultura, ed all'interno di esse c'è gente che vive con ideali di altre sottoculture, e via discorrendo.
L'aggregazione che gli ultras inizialmente facevano, era quella di ragazzi, soprattutto sottoproletari, visto che risiedevano allo stadio nei settori popolari, mentre oggi l'aggregazione, sempre continua, riguarda un pò tutti i ceti sociali.
Gli ultras oggi sono cambiati, dagli anni 60', sono cambiati molto, ci sono state delle date, che hanno dato svolte, cambiamenti di rotta, frenate. Quella più importante penso sia stata la morte di Vincenzo Claudio Spagnolo (SPAGNA), l'ultras genoano ucciso il 27/Gennaio/1995, fuori lo stadio marassi, prima di Genoa-Milan, dal 18enne Simone Barbaglia, appartenente al Gruppo Barbour, chiamato così perchè tuti indossavano la famosa giacca, era un gruppetto fuoriuscito dalle brigaterossonere.
Dopo quel giorno, ci furono incontri di tutti i leader delle curve italiane, si usci con un documento, scritto in comune: 'Basta lame, basta infami'.
Proprio così basta con le lame, e chi le usava era ritenuto infame, fuori dal movimento, che ormai diventava forte, tra gli ultras c'era questo ritenersi, amico/nemico, ormai tra loro si era avversari, non si cercava di eliminarlo, ma sottometterlo, eliminare, da parte di un ultras del Milan, uno del Genoa, era come essere uno di meno, uno di meno nel movimento, e contro lo stato, che aveva iniziato a reprimere le curve.
La repressione inizia nel 1989, dopo Brescia-Roma, quando appartenenti al gruppo l'OppostaFazione, accoltellano il questore, si dice, ed ormai si sà, che quel giornmo tra i romani c'erano anche dei laziali, ed iniziano così, i gemellaggi di fede politica, tra laziali e romanisti, mai ci potrà essere un gemellaggio, ma accordi di non belliggeranzi, si. Iniziano le diffide, gli arresti, repressione massima al pericolo ultras. Dopo Brescia-Roma e Genoa-Milan, ormai l'opinione pubblica, che prima era poco informata e poco interessata a conoscere questi ultras, non reagisce agli arresti, cariche in curva delle F.d.O., quotidianamente passano in TV momenti feroci e violenti, di 'ultras' che si affronta, dentro o fuori uno stadio.
Oggi nei giorni nostri, dopo la morte di Raciti, a Catania, è iniziata la caccia all'ultras, è diventato il soggetto più pericoloso dei giorni nostri, si festeggia ad un sua arrensto, come a quello di Provenzano, ma sembrava che il calcio cambiasse, partite bloccate, si pensava che davvero qualcosa stava succedendo, e che non c'era bisogno di capitani al centro del campo a decidere se finirla prima con un ragazzo morto fuori la curva (Genoa-Milan 27.1.1995), ed invece tutto riprende, cambiamenti zero, aumenta solo la repressione, muore a novembre, un tifoso della Lazio, sull'autostrada diretto a Milano per la partita della 'sua' Lazio, il campionato lì non si ferma, le partite bloccate sono quelle che gli ultras, delinquenti, bloccano, ritenendo che non sia il caso di giocare dopo una tragica morte, per i governatori del pallone, si può giocare, si deve giocare, gli ultras non ci stanno, si ribellano negli stadio, buttano giù divisorie, interrompono partite, si 'alleano' con gli sbirri, il mercoledì dopo tutti al funerale di Gabriele Sandri, senza distinzione di colori, questa è maturità, tra i cori ' a noi non interessa sè... ha la sciarpa di un altro colore ONORIAMO GABRIELE' e tifoserie, anche rivali, a cantare 'Gabriele uno di noi'.
Dagli anni sessanta ad oggi gli ultras cambiano, ricambiano e cambieranno ancora, ma chi reprime, lo stato, ed oggi anche l'opinione pubblica, non si è mai chiesta 'chi sono questi ultras?', ma solo 'dove stanno', per arrestarli reprimerli, vietarli le partite, se qualcuno lì stà cercando, lì vuole prendere, sono uno di loro prendete anche ME!
sparisco nel buio e ricompaio di buon mattino,
faccio Km vietati pur di starti vicino,ma di rischi ed ostacoli è ogni mio cammino,
questo il mio futuro, questo il mio DESTINO!
