Per scelta di campo, il Pontefice ha detto che non citerà mai la camorra né le altre piaghe della Campania Ieri il Papa è stato in visita a Pompei e durante gli incontri, le benedizioni, le visite alle chiese, Ratzinger non pronuncia nemmeno una volta la parola "camorra". Non una parola su Don Merola minacciato dai boss di Forcella. Non una parola su don Peppino Diana, ammazzato dai casalesi nella sacrestia della sua chiesa a causa della sua lotta contro la camorra. Non una parola sulla strage di Castelvolturno. Non una parola per quelli che si sono ammalati e poi morti per l’inquinamento della terra prodotto dal traffico di rifiuti tossici. Niente. E su questo episodio, per una volta, non servono commenti, basta leggere la nota dell'ufficio stampa vaticano: " Ma come cavolo si fa a combattere la camorra senza nemmeno nominarla?
Non una sola parola per Vincenzo Canavacciuolo, pastore di acerra, morto di cancro 1 anno fa. Ucciso dalla diossina come le sue pecore.
Non una sola parola per i negozianti che si ribellano al pizzo.
Non una sola parola per Roberto Saviano.
La Campania non e' solo camorra e il Papa ha inteso incoraggiare l'impegno delle persone per bene nella difesa dei valori e nella costruzione di una civilta' dell'amore, che rappresenta certamente anche un impegno anticamorra".
Se non la nomino per un miracolo divino si smaterializza?
O mostr!
Se così fosse abbiamo trovato la soluzione a tutti i mali dell’umanità.
Ci provo, anzi facciamolo insieme. Ripetete con me:
“non ti nomino perché per me non esisti…non esisti perché sei solo chiacchiere e distintivo, solo chiacchiere e distintivo, solo chiacchiere e distintivo..non esisti gnègnè!”
Vabbè! Basta se no va a finire che divento blasfemo, e così mi do alla nostalgia che quella no, non è blasfema, e mi vado a risentire le parole di un altro Papa, ad Agrigento. Era il 9 maggio 1993:
“Che sia concordia! Dio ha detto una volta: non uccidere! Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione… mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio! Questo popolo, popolo siciliano, talmente attaccato alla vita, popolo che ama la vita, che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, civiltà della morte! Nel nome di questo Cristo crocifisso e risorto, di questo Cristo che è vita, via, verità e vita. Lo dico ai responsabili: convertitevi! Una volta, un giorno, verrà il giudizio di Dio!”
![]() ![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |