Nick: SpAc3balL Oggetto: lettera ad una mamma Data: 8/11/2008 13.1.55 Visite: 425
"Mia cara Signora Budd, Nel 1894 un mio amico si era imbarcato come mozzo sul piroscafo Tacoma, con il Capitano John Davis. Loro navigarono da San Francisco fino ad Hong Kong in Cina. All'arrivo lui e altri due entrarono in città e si ubriacarono e quando tornarono la barca era già ripartita. A quel tempo c'era carestia in Cina. La carne di ogni genere costava da 1 a 3 dollari a libbra. Tra la gente povera era così grande la sofferenza che tutti i bambini al di sotto dei 12 anni furono venduti come cibo per non permettere che gli altri morissero di fame. [...]. Lei poteva andare in qualunque negozio e chiedere una fetta di carne o carne per lo stufato, parte del corpo nudo di un ragazzo o una ragazza sarebbe stata portata fuori e lei avrebbe potuto scegliere il pezzo da tagliare. [...] Lui mi parlava così frequentemente di quanto era buona la carne umana che un giorno mi decisi ad assaggiarla. Domenica 3 giugno 1928 io ero venuto da voi al numero 406 ovest della quindicesima strada, e vi avevo portato del formaggio e delle fragole. Noi avevamo pranzato insieme. Grace si era seduta sul mio grembo e mi baciò e io decisi di mangiarla. Alla proposta di portarla ad una festa lei mi rispose di si, che poteva venire. La portai ad una casa vuota a Westchester che avevo già scelto in precedenza. Quando arrivammo là , le dissi di rimanere fuori e lei cominciò a raccogliere dei fiori. Io andai di sopra, mi spogliai e posai i miei vestiti. Non volevo che il suo sangue li sporcasse. Quando tutto era pronto la chiamai dalla finestra e poi mi nascosi dentro un armadio, fino a quando lei non arrivò dentro la stanza. Quando lei mi vide si mise a piangere e tentò di scappare, io l'afferrai e lei disse che l'avrebbe detto alla mamma. Per prima cosa la spogliai nuda e come lei cominciò a graffiarmi e a mordermi la strangolai a morte, poi la tagliai in piccoli pezzi affinchè potessi trasportare la carne a casa mia. La cucinai e la mangiai. com'era dolce e tenero il suo piccolo culetto arrostito nel forno, ci impiegai 9 giorni per mangiare il suo intero corpo. Non l'ho scopata anche se ne avrei avuto voglia. Lei morì vergine". Questa crudele e sadica lettera venne recapitata ben 6 anni dopo la scomparsa di Grace. Ma si rivelò un grosso errore per Albert Fish. Infatti era scritta su una carta che recava il logo N.Y.P.C.B.A., che stava per New York Private Chauffeur's Benevolent Association. Immediatamente il detective King, con l'ausilio del presidente dell'associazione, riunì un consiglio di emergenza tra i membri. Una volta appurato che tutti passarano il test calligrafico, chiese ad ognuno se qualche volta era capitato loro di portare buste o carta da lettere all'esterno dell'associazione. Spuntò quindi un custode, che ammise di aver lasciato qualche busta e della carta da lettera nella sua vecchia casa. Quando la polizia arrivò sul posto trovò solo la padrona di casa, che confermò che lì ci viveva un signore corrispondente alla descrizione che gli inquirenti le avevano fornito. Si chiamava Fish, Albert Fish, ma che era fuori città per qualche giorno. Quando quel giorno arrivò, la proprietaria di casa avvisò la polizia. Fish venne arrestato dopo una breve colluttazione. Il processo ad Albert Fish cominciò l'11 marzo del 1935, il capo di imputazione era omicidio premeditato ai danni della piccola Grace Budd. La difesa cercò di ribaltare la perizia dei medici, che vedevano in Fish una persona sessualmente disturbatra da diverse aberranti perversioni, ma perfettamente in grado di intendere e di volere, quindi sano di mente. L'accusa dal suo canto rincarò la dose ricordando a tutti come era stato in grado di pianificare l'omicidio della piccola Grace in ogni minimo dettaglio, rimanendo sempre freddo e lucido. Stesso atteggiamento di freddezza e lucidità Fish lo ebbe anche durante il processo, al quale presiedeva in maniera quasi disinteressata. L'unica cosa che disse è che preferiva rimanere in vita perchè.. "Dio ha ancora del lavoro per me". La condanna era scontata (anche perchè la popolarità del caso fece spuntare altri testimoni che avevano visto quel signore passeggiare con bambini, riconoscendolo dai giornali). Condannato a morte tramite esecuzione sulla sedia elettrica. Fish alla lettura della sentenza non si scompose, e si rifiutò anche di ricorrere in appello, sostenendo che la sedia elettrica era l'unica modalità che gli mancava per procurarsi dolore. L'esecuzione venne eseguita la sera del 16 gennaio del 1923.
|