Nick: Franti Oggetto: Mi manca Data: 23/8/2004 13.52.59 Visite: 323
Mi manca il Maresciallo vestito da Ufficiale e Gentiluomo che mi puntava e sistematicamente mi seguiva, rompendomi i coglioni con rimproveri e cazzi vari. E che, ad una repentina manovra di retromarcia, con tanto di auto nella fontana del villaggio, mi ha guardato, ha allargato le bracce e ha detto "Ma sei sempre tu...". E quasi piangeva. Meno male che c'era lo gnommero a metter' riparo. Mi manca l'amico immaginario con bandana nero bagnato in testa e pantaloni corti di lino. Quello che pigliava il sopravvento sul Pupo e e tirava fuori una voce d'oltretomba. L'amico immaginario non aveva pancia ed era bello e maledetto. Splendido nella sua torsione muscolare da Discobolo. Mi manca un bagno alle cinque del mattino con una visione celestiale: una passera anni '80. Le passere anni '80 sono quelle passere non depilate, che formano un triangolo perfetto, con tanti peli che dietro una mutanda formano una patta. Non come le passeere moderne, depilate e curate. Dove sta il trinagolo? Non esiste più. Adesso al massimo vedi un rombetto, una strisciolina, pure due rette parallele, và. Ma il triangolo è sparito. E io l'ho rivisto su una spiaggia alle cinque del mattino. Ma non l'ho toccato. Il triangolo. Grazie Volo per l'ispirazione. E grazie Susy per la visione. Mi manca la tipa che dal cubo dell'Asteria, ballava in maniera sensuale e poi diceva "Ciao come ti chiami?". Aveva 18 anni compiuti da cinque giorni. Ma io non me la ricordo, se non per confidenze lucide altrui. Dei due gnommeri che erano con me. Mi mancano le lentigini di una bellezza calabrese che diceva: "Sono tenere queste dita con le unghie morsicate". E mi manca la sua imprecazione che era diversa dalla mia. Io dicevo "Ecchesananna!!". Lei diceva: "Mariiiiiiiia!". Mi mancano le accugliute e il Bungalov D5 di Tutankamon. Mi mancano le risate stridule del gibbone che quando ballava sembrava Willys di "Harlem contro Manhattan". Pure se, vista l'altezza e le fattezze, il mio Willys-Gibbone, somigliava più ad Harnold. Mi manca Morena che aveva un culo talmente bello che sembrava ci battesse un cuore dentro. Molto vrenzola e carnale. E Susy che..vabbè che ve lo dico a fare? Mi manca il pesce di Giuseppe. Un manicotto niente male, ve l'assicuro. Chiedete al primate. L'ho solo visto, oh, non fantasticate. Giuseppe era come Parisina. Ricordava solo il nome "Piero". E chiamava tutti "Piero". Anche le femmine. Mi manca una ragazza bellissima che cantava "Mediterraneo" di Manga. Bang! Che botta. L'ho guardata ma non avevo il coraggio di avvicinarla. E gli altri ad incitarmi. "Vai dai, invitala. Ma che cazzo? T'inibisce? Ma proprio ora? Vai che te ne fotte!". E io immobile. All'improvviso si è avvicinata e ha detto "Balli un lento con me?". Stavo svenendo, ma ho retto. Era di Napoli ed era ancora più bella di quanto appariva prima. Mi ha chiesto il cellulare e di vederci. Io le ho chiesto l'età. Lei mi ha detto: "Ho quindici anni, mica è un problema dai..". Stavo svenendo per la seconda volta ma ho retto. Niente cellulare. Sono andato via. Malinconico assai. Incazzato per nulla. "Mediterraneo da scoprire". Avrei avuto voglia di dirle: "'Scolta, mi aspetti cinque anni che poi ripasso a farmi un giro?". Ma non ho detto nulla. Mi manca l'Happy Hour con il Bellini, il Negroni e le olive che si mangiavano come la pasta al pomodoro. Mi manca Mario scottato dappertutto. Soprattutto sulla fronte. Sebrava San Sebastiano. Mi manca la gnommeria di due miei amici. Ma, al cospetto di una visione celestiale che può fulminarti, siamo tutti un pò gnommeri. Ve l'assicuro io. Mi manca il ragù del mio chef preferito. Una via di mezzo tra un "terrorista sudamericano cheguevarato" e uno gnommero di provincia. E mi manca la "quasi sua" Janis Joplin che cantava "Flashdance" su un piano bar. Mi manca Tony, il cabarettista cantante, innamorato dei ragazzi del Bungalov D5. E mi manca la sua "Lusingame". Mi manca l'avvocato-cameriere. Ebbene sì, ho incontrato un avvocato che faceva il cameriere. Io lo chiamavo Professore. Una via di mezzo tra un Mario Venuti di Potenza e un Puffo di Matera. Mi manca pure Egidio e il pancione della moglie in attesa. Mi manca Alberto, il mio animatore pusher, che ha ancora dieci euro in mano. Se lo ribecco gli chiavo una gomitata in faccia. Mi manca Duccio e la sua ragazza. Anzi, mi manca la sua ragazza. La ragazza di Duccio, insomma. Mi manca pur Herr Director e il fascicolo aperto a nostro carico. Nove segnalazioni complessivamente. E il suo incessante richiamarmi. Non ho mai capito perchè mi chiamasse "Di Maiooooooooo". Mi manca il bagnino Big Jim che impediva a Maruzziello di menarsi "a cufaniello" nella piscina. Mi mancano le pietre della spiaggia che scottavano ma che te le portavi anche in stanza. Tanto poi ti ci affezionavi. Pure alle pietre. E pure se scottavano. Mi manca la Moleskine, altrimenti detta Marrakesh, Matrioska e Maraschina. Mi mancano le mie lenzuola di due settimane. Erano talmente unte e sporche che conservavao la forma della mia posizione dormiente. Tipo Sacra Sindone. Mi mancano le chiacchire notturne di due che, di notte, mente dormivo, invece di fottere cacavano il cazzo. Parlavano, parlavano e parlavano. Che cazzo parlate a fare? Fottete, no?!? Li stavo sbattendo fuori dal Bungalov. Irato. E divertito. E mò? Ricomincio da zero. Io so il perchè. Scomposto in mille pezzi. E analizzato. Fa male? Un pò, ma serviva. Però mi servirebbe una vacanza per la vacanza. Nel frattempo vado ad accogliermi un pochetto. Au revoir.
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