Nick: m|r Oggetto: La corruzione e le regole Data: 27/12/2008 12.42.59 Visite: 241
ATTENZIONE: è un papiello! Leggevo questi due bellissimi articoli di Gioacchino Lanza Tomasi.. http://napoli.repubblica.it/dettaglio/La-finanza-creativa-si-mangia-la-citta/1566828 http://napoli.repubblica.it/dettaglio/Ridere-e-piangere-nella-citta-piegata-ai-capibastone/1566826 ...ed avevo la solita reazione di torcimento intestinale. Mi chiedevo cos'è esattamente la corruzione. Le regole che si è imposta questa società a cosa esattamente servono? A misurare il nostro grado di moralità o sono realmente funzionali al vivere civile? In entrambi i casi, almeno qui al sud, la risposta è negativa. La mia attuale compagna mi diceva che al concorso per vigili urbani a Napoli il "posto" ovvero la vittoria nella selezione costava 50.000 euro. Quindi si comprava un "posto", non un lavoro, ossia una posizione di responsabilità civile e sociale ma che intendeva già nell'appellativo staticità e alcuna volontà di impegno. Una pensione anticipata, in sintesi. Cosa potremmo mai pretendere da un vigile che si è comprato il posto? Rispetto delle regole che lui stesso dovrebbe adoperarsi a far rispettare? Impegno? Onestà? E se non sono i tutori dell'ordine a far rispettare le regole, chi le fa rispettare? La misura di questo vivere comune è solo il danaro, quindi la corruzione ne è la naturale conseguenza morale. Un'economia applicata a queste regole scritte da una serie di individui che non hanno mai vissuto per strada o che hanno fatto finta di perderne memoria. L'unica regola vera sembra solo essere: più complesso è l'aggiramento del virtuale vincolo, maggiore è la tariffa. Infatti ci si vende anche per spiccioli. Ci sono uscieri che al catasto ti bruciano la cartella planimetrica (perchè non sia possibile accertare abusi) per 50 euro. Impiegati comunali che riscrivono le tabelle di assegnazione di una casa popolare o che portano in cima ad una lista una pratica di pensione di invalidità per un centinaio di euro. Finanzieri che evitano accertamenti in cambio di regali di Natale o di (presunte) nozze (...). E poi c'è il corruttore. Che sono io, tu che leggi e gli altri che lo stanno facendo in questo momento. Esiste il mercato della corruzione perchè la domanda è alta. Davanti alle regole della società moderna spesso ci indignamo. La burocrazia può diventare un essere mostruoso da evitare in qualsiasi modo. Allora cerchiamo chi o cosa possa evitarci la pena. Ed è quando guardiamo a lato per una via di fuga che diventiamo automaticamente corruttori. Tutti colpevoli = nessun colpevole? No, direi proprio di no. Non ci sono assoluzioni ma c'è da fare un bel distinguo anche all'interno del "sistema corruzione". Da noi, al sud, anche il "sistema corruzione" non funziona. Mentre al nord è stato acclarato più volte che esiste una corruzione diffusa (tangentopoli è nata lì), le opere pubbliche vengono realizzate, i livelli di vita sono accettabili, persino la macchina pubblica funziona. Qui no. La corruzione, al nord, è vista solo come un modo "moderno" di transare. L'ulteriore gabella da pagare al nostro burosaurico stato. Superata questa fase, fare il proprio dovere è la successiva priorità. La corruzione al sud è vista come l'acquisto finito di un diritto. Anche lo scopo stesso della corruzione perde di significato: un appalto pubblico, un concorso, una pratica comunale ecc. Tutto l'impegno è stato profuso nell'atto di corruzione cui segue il disinteresse e quella forma di egoismo che fa di questa nostra una comunità allo sfascio. ps è uno sfogo: chiedo venia per la confusione e gli eventuali errori
|