Nick: Viola* Oggetto: Acquisti Data: 5/1/2009 20.11.47 Visite: 293
saper vendere è fondamentale. io in genere se il negoziante è sgarbato, anche se ha una cosa che mi garba, esco senza comprare. oggi sono entrata in un negozio per provarmi un cappotto, il negozio era pieno di gente. la proprietaria mi ha detto: vieni con me. e mi ha portata di sotto. ho provato il cappotto, ero indecisa perchè mi tirava sul seno, e oggettivamente perchè costava un botto, anche se era in saldi del 30%. cmq questa ragazza è stata di una gentilezza incredibile, ha perso un'ora appresso a me, io e lei da sole, mi ha consigliata, abbiamo parlato del più e del meno. Alla fine le ho detto: "ci voglio pensare un pò, scusami se ti ho fatto perdere tempo" e lei: "ma figurati, magari le clienti fossero simpatiche come te" (sono stata normalissima, a chi sarà mai abituata? :P ) poi ha detto: "mi rendo conto che il prezzo è un pò alto, ma se proprio ti piace posso farti il 40%" ho fatto un giro, ci ho pensato, e sono tornata. il cappotto era stato venduto, era andato a ruba lei ha chiamato l'altro negozio a via cimarosa, e ha detto di farmi il 40% sono corsa, e l'ho preso. alla fine ne sono contenta, ma se la negoziante non fosse stata così gentile, molto probabilmente non lo avrei preso. sgamato il primo disonesto: negozio di scarpe a via scarlatti, un paio di stivaletti che ricordo benissimo di avere comprato lì a 100 euro a novembre, ora stanno in vetrina con la scritta: saldi, da 130 euro a 90 euro. sticazzi, costavano 100 euro, non 130. infine: guardando il negozio Fendi semivuoto devastato dagli Unni che hanno comprato di tutto e di più, mi sono ricordata una bellissima puntata di "Report", dove venivano mostrate le fabbriche principalmente nella zona di Prato, ma anche in Campania, dove cinesi tenuti in semischiavitù sfornavano borse per le grandi marche. Attenzione: non erano dei falsi, ma erano proprio gli originali poi in vendita nei grandi negozi. le marche sgamate: Fendi, D&G e altri che non ricordo. Costo effettivo della borsa all'uscita della fabbrica: 30 euro o giù di lì. Costo nel negozio a via Montenapoleone: più di 1000 euro. Retribuzione ai cinesi: mah, pochi euro al giorno, immagino. Condizioni di vita e di lavoro disumane. Com'erano diverse le borse, accatastate una sull'altra nella fabbrichetta squallida, e poi sotto le luci studiate da chissà chi nel negozio iper-chic. Ma erano le stesse. 30 euro - 1.000 euro e più, il prezzo della messinscena. "Cu chi tratti mpari e cu chi ferri gnuovi" Zanardi Traduzione: Se te la fai con persone degne puoi imparare qualcosa, se te la fai col ferraro puoi imparare solo a battere i chiodi. |