Nick: Fetuffo Oggetto: a night in warsaw Data: 26/1/2009 22.44.0 Visite: 267
ci risiamo
è da un po' che non lo facevo.. precisamente da ottobre mi ritrovo solo al ristorante dell'hotel i camerieri affabilissimi mi aiutano a scegliere quei piatti impossibili con accozzamenti di sapori puramente non mediterranei. e l'inglese poi non mi aiuta, devo stare a decifrare ogni ingrediente se non voglio ritrovarmi strane sorprese nel piatto
stasera però ci ho ingarrato: "veal", non controllo sul dizionario nè associo quello che ho mangiato, mi pare fosse il tipo di carne che mangi sugli spiedini.. niente male soprattutto per quel riso con pomodori secchi che sposa bene. accanto delle pere e frutti di bosco. le pere le ho mangiate, spezzano il sapore con l'effetto agrodolce.
il tutto in un piatto romboidale altamente chic.
e la goduria sta nel scegliere dal menu senza guardare il prezzo. questa non è cosa da poco. ti dà l'idea della felicità di bambino: la stessa che provavi quando andavi a mangiare fuori con i tuoi, non sceglievi in base al prezzo
ma dopo un bicchiere di vino, un gelato innaffiato da una specie di vov e la "famosa" vodka di bisonte (consigliatami da un collega a napoli) - per la quale il cameriere ha sorriso "i heard about that famous polish bison.. BISONTE vodka.." dopo l'alcool entrano in gioco i pensieri.
quelli che ti rendono triste e fiero allo stesso tempo. fiero xchè di atteggi a uomo d'affari solitario, perso nell'alcool e nelle sigarette, con un ghigno in faccia da uomo vissuto
ma sono tristi.. eccome se lo sono
dove sbaglio? l'idea della felicità la percepisco quando mi sento accettato da tutti, ben voluto e corteggiato. quando ricambio sorrisi gratuiti con le persone e allo stesso tempo la cosa mi infastidisce. per ottenere il pass-partou negli animi altrui dimentico cosa sono e cosa voglio. sono felice perchè percepisco la gioia altrui di starmi vicino, ma allo stesso tempo sono demoralizzato dal fatto che ormai ho dimenticato la MIA di gioia quella puramente egoistica. quella che mi farebbe mandare a fanculo chiunque per un cazzo mio gli altri lo fanno
gli altri ti appendono tranquillamente se "hanno meglio da fare" ma io li capisco sempre, penso "beh, sì, ha ragione..."
e io?
mi ci vorrebbe una svolta... cancellare quello che mi ha reso felice o che mi ha illuso in questi anni
la svolta, già... mi balenava l'idea di lasciare tutto all'improvviso e trasferirmi all'estero.. senza preavviso. di punto in bianco.
ricominciare daccapo, senza amici, senza amori, senza famiglia. ma poi? mi mancherebbe ciò che mi fa soffrire e godere allo stesso tempo? mi mancherebbe quello in cui ho sempre creduto? quello che mia mamma mi insegna sempre: "chi semina raccoglie" mi mancherebbe me stesso?
e, soprattutto, mi mancherebbe la cucina mediterranea?
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