Nick: NEVERLAND Oggetto: Black, White, Grey And Blue Data: 26/8/2004 9.25.21 Visite: 135
Premessa: Racconto non tanto lungo. Ma vale la pena leggerlo, secondo me. Sono modesto, lo so, anche perchè nn è roba mia (anche se quando l'ho letto è stato subito chiaro che parlasse di me, di una mia storia e di alcuni miei ricordi, proprio come se l'avessi scritto di mio pugno). Trattasi di uno stralcio tratto dal romanzo "Tre Metri Sopra Il Cielo" di Federico Moccia. Questo "adattamento" è dedicato a un sacco di persone, ma principalmente a Pierluigi Franti. Visto che nn sono riuscito a fartelo leggere al mare, ho deciso di ricopiarti alcuni punti che mi hanno toccato anche per sdebitarmi del tuo "Black"... c'è il nero e c'è il bianco ma come sai esiste anche il grigio... però se alzi gli occhi al cielo, anche se nn sempre, molto spesso (se nn sempre) troverai anche l'azzurro! P.S. non te ne uscire con frasi del tipo "Genere Teens", "Genere Generazionale", eccetera, eccetera, l'amore in fondo nn ha età e supera i confini del tempo e dello spazio... ti avviso che se osi affermare il contrario io ti sputo! Prologo: "Il sole sta salendo, è una bella mattinata. Susy sta andando a scuola, xXx non è ancora andato a dormire dalla notte prima. Un giorno come un altro. Ma al semaforo si trovano uno accanto all'altra. E allora quello non sarà un giorno come tutti gli altri." "...quante volte la mattina svegliandosi ha trovato gli orecchini di Susy sul comodino, quante volte il suo orologio, quante volte sono stati insieme in quel letto, abbracciati, innamorati, desiderosi l'uno dell'altra. Sorride. Si ricorda dei suoi piedi freddi, quelle piccole dita gelate che lei ridendo poggiava sulle sue gambe, più calde. Dopo che avevano fatto l'amore quando restavano lì, a chiacchierare, guardando la luna dalla finestra, la pioggia o le stelle, ugualmente felici, facesse caldo o piovesse. Accarezzandole i capelli qualunque cosa fosse successa fuori, malgrado le guerre, i problemi del mondo, le strade nuove, la gente. Poi la rivede andare verso il suo bagno, ammira di nuovo innamorato quei segni più chiari sulla sua pelle, l'ombra di un costume appena tolto, un reggiseno slacciato. La sente ridere da quella porta chiusa, la vede camminare con quel suo modo buffo, con quei capelli sciolti, correre vergognosa verso il letto, tuffarsi su di lui, ancora fresca d'acqua, ancora profumata d'amore e di passione. xXx si gira di nuovo nel letto, guarda il soffitto. Quante volte, a malincuore, è venuta l'ora di vestirsi, di accompagnarla a casa. Allora silenziosi e vicini, seduti su quel letto avevano cominciato a vestirsi, piano piano, passandosi ogni tanto qualcosa che apparteneva all'altro. Scambiandosi un sorriso, un bacio, infilandosi una gonna, chicchierando piegati, allacciandosi le scarpe, lasciando la radio accesa, per poco, prima di tornare. Dove sarà in questo momento. E perchè. Prova una stretta al cuore." ... "Com'è tutto diventato difficile. Vorrei tanto essere lontano con te, senza più problemi, senza tutti questi casini, in un posto tranquillo, fuori dal tempo. Non ti preoccupare. So io dove andremo, nessuno ci darà fastidio. Ci siamo già stati spesso, basta volerlo." "Dove?" "Tre metri sopra al cielo, dove vivono gli innamorati." "...più, tardi camminando tra le gente, vede macchine dalle coppie felici, nel traffico... sorride. E' difficile guidare quando lei si abbraccia a te, quando vuole mettere per forza le marce e non è capace, quando hai una mano sola per girare il volante e, nello stesso tempo, amare. Continua a camminare... cercando i suoi capelli, il suo profumo, lo scambia per un'altra che cammina veloce ed è costretto a rellentare il suo cuore deluso." ... "Di una cosa sono sicuro. Nessuna potrà amarla come l'amavo io, non potrà adorarla in quel modo, non saprà accorgersi di tutti i suoi dolci movimenti, di quei piccoli segni del suo viso. E' come se solo a lui fosse stato concesso vedere, conoscere il vero sapore dei suoi baci, il reale colore dei suoi occhi. Nessun uomo mai potrà vedere cio che ho visto io. Non si divertirà a quei dolci capricci. Non amerà anche la sua piccola mano, le sue unghie mangiate, i suoi piedi leggermente cicciotti, quel piccolo neo nascosto, non poi così tanto. Forse lo vedrà sì, ma non sarà mai capace di amarlo. Non in quel modo." ... "Sono felice. Non sono mai stata così bene in tutta la mia vita. E tu?" "Io? Sto benissimo." "Da arrivare a toccare il cielo con un dito?" "No, non così." "Come, non così?" "Molto di più. Almeno tre metri sopra il cielo." "...tornerò mai lassù, in quel posto così difficile da raggiungere. Lì, dove tutto sembra più bello. E nello stesso istante in cui se lo chiede, purtroppo, sa già la risposta." Lì dove solo gli innamorati arrivano: "Io e te (Io e Lei)...tre metri sopra il cielo." © Federico Moccia/Feltrinelli |