Nick: Haran Oggetto: Tutto come previsto Data: 2/2/2009 11.8.18 Visite: 360
Spesso i giudizi sono una questione di punti di vista. Anzi, nel calcio quasi sempre. Le sconfitte contro Roma e Fiorentina, nonchè il deludente pareggio di sabato, hanno in sè motivi che vanno oltre una superficiale analisi di gioco e di risultati. La chiave di lettura del momento va ricercata nei primi passi di questa stagione, allorchè la truppa azzurra si ritrovò prematuramente, dopo pochi giorni di mare e sole, per la spedizione-Intertoto che si sarebbe poi bruscamente fermata con l'eliminazione nel primo turno, ancor prima di assaporare lo sfizio dei gironi. Ma se a Lisbona naufragarono i sogni europei, quella benzina messa in serbatoio si è poi rivelata fondamentale per un girone d'andata in cui gli azzurri hanno avuto un passo di gran lunga superiore alle dirette concorrenti. La partenza tanto temuta si è rivelata poi fondamentale per la posizione attuale in classifica, ma l'incredibile sprint ha contribuito alla costruzione mediatica e collettiva di sogni forse ancora troppo acerbi per il momento storico e tecnico. Venuta meno la brillantezza atletica, il Napoli ha continuato ad affidarsi alle invenzioni dei singoli ed alla spinta emotiva del San Paolo, a fronte di un disastroso ruolino da trasferta: troppo poco per aspirare ai piani alti ed all'Europa che conta. Siamo poi sicuri che le potenzialità dei calciatori azzurri sono sfruttate in pieno con questo modulo? Il rendimento anomalo di alcuni calciatori - Maggio ed Hamsik su tutti - è da ricercare nei diversi compiti tattici rispetto alle loro naturali caratteristiche? La realtà è che il Napoli, in questo momento, è perfettamente collocato nelle posizioni di classifica che gli competono, preventivate dalla dirigenza e da un mercato ponderato e prospettico. Una realtà pronosticata da chi riesce a giudicare il peso di una squadra con quell'onestà intellettuale poco popolare, troppo spesso scambiata per eccessivo pessimismo, talvolta associato ad un sapore nefasto e malaugurante. Il mercato si dovrebbe chiudere con il solo acquisto di Datolo - conseguenza della folle punizione subita da Mannini - già protagonista di una diatriba interna: Marino garantisce che siamo di fonte ad un esterno sinistro, un "volante" capace di interpretare sia la fase difensiva che quella d'attacco. "Ha doti tecniche eccezionali, batte bene i calci piazzati. Ma non so se può fare l'esterno, nel Boca è stato utilizzato come quarto alto": questo invece il giudizio di mister Edy Reja, da prendere con il beneficio d'inventario in attesa dei test di Castelvolturno. L'argentino sbarca a Napoli con largo anticipo rispetto ai programmi, con intenti di fedeltà e di attaccamento alla maglia "fino alla morte", ed il compito di portare idee nuove nella mediana e soluzioni d'attacco alternative. E con un nome di battesimo che mai come stavolta va a braccetto con la fede azzurra. Che da queste parti è quasi religione.
Il mio diavolo danza col suo demone..e la melodia che ci accompagna durerà ancora... |