Nick: Zanardi Oggetto: re:sicuramente... Data: 3/2/2009 15.6.19 Visite: 66
si ma tu hai messo in rilievo sul na cosa, Rì. massimo rispetto per le opinioni di tutti, ma in tal caso tu sei stato mosso - ripeto - da otivazioni ideologiche.religiose, e nn mi pare il caso. è così, ja. aldilà di ciò, circa l'esistenza o meno del diritto a morire o a non vivere, tecnicamente i giudici che hanno emesso la sentenza han ragionato così. I Giudici hanno fatto riferimento al c.d. "consenso informato" e cioè il fatto che il paziente può accettare o rifiutare le cure, una volta che il medico gli ha spiegato che cosa succede. Il "consenso" ferma la mano del medico: no al trattamento, no alla nutrizione forzata, no alle cure che non portano a niente. In altre parole, la libertà di coscienza del medico resta intatta, ma il paziente può dire no a quanto ritiene "invasivo". Inoltre la Cassazione non ha esitazioni, questo rifiuto delle cure (pagina 6) "non può essere scambiato per un'ipotesi di eutanasia". L'eutanasia è infatti un "comportamento che intende abbreviare la vita". Mentre esiste "un atteggiamento di scelta, da parte del malato, che la malattia segua il suo corso naturale". E nemmeno la procura generale ha sollevato la questione sulla "volontà presunta di Eluana", dandola per scontata. Anche questo è un punto importante, perché non pochi politici discutono ancora se questa volontà di rifiutare le cure sia valida o no: per sentenza, nata dopo un'indagine, questa volontà c'era, è stata verificata attraverso le testimonianze, dunque è valida. Il ricorso viene rigettato perché i magistrati (la procura generale che ha fatto ricorso) non hanno da tutelare un interesse generale nel caso di Eluana: perché è il caso umano, giudiziario, clinico di una singola persona. RayMondo: sesso con gli altri amore con il partner forever |