Nick: DeK Oggetto: Due paralleli Data: 23/2/2009 16.37.39 Visite: 1362
Tutto sarebbe avvenuto da un momento all'altro, con semplicità e naturalezza: dopo tanto andar separati senza poterci avvicinare d'un palmo, dopo tanto averla sentita estranea, prigioniera del suo tragitto parallelo, ecco che la consistenza dello spazio, da impalpabile che era sempre stata, si sarebbe fatta più tesa e nello stesso tempo più molle, un infittirsi del vuoto che sarebbe parso venire non da fuori ma da dentro di noi, e avrebbe stretto insieme me e Ursula H'x (già mi bastava chiudere gli occhi per vederla venire avanti, in un atteggiamento che sapevo suo anche se diverso da tutti gli attegiamenti a lei soliti: le braccia tese all'in giù, aderenti ai fianchi, torcendo i polsi come se si stirasse e nello stesso tempo accennasse a un divincolamento che era anche una maniera quasi serpentina di protendersi) ed ecco che la linea invisibile che percorrevo io e quella che lei percorreva sarebbero diventate una sola linea, occupata da una mescolanza di lei e di me dove quanto di lei era morbido e segreto veniva penetrato, anzi, avvolgeva e quasi direi risucchiava quanto di me con più tensione era andato fin lì soffrendo d'esser solo e separato e asciutto. (estratto da "La forma dello spazio" di Italo Calvino ne "Le cosmicomiche") Erano estranei che si erano incontrati per caso. Si conoscevano prima che la Vita iniziasse. (Arundhati Roy) |