Nick: insize Oggetto: PADRE PIO (non proprio) Data: 29/8/2004 10.31.28 Visite: 124
La Posta piccante di Padre Pio Sunday August 29, 2004 at 09:47 La Posta piccante di Padre Pio Il Pio Padre fu indagato dalla chiesa per i "particolari" rapporti con le proprie Pie Donne, di cui tutto il paese vociferava. Un carteggio originale conferma che Francesco Forgione, in arte Padre Pio, ci sapeva fare. Per la chiesa (ma solo dopo l'avvento di Paolo IV) tutto regolare: era un rapporto spirituale. Voi leggete, commentate, alimentate una sana coscienza critica, e poi stupitevi per l'arditezza. Per quale motivo nel 1960, dopo la "sconfessione" di Padre Agostino Gemelli, che esaminò le stimmate dichiarandole "isteriche", la Congregazione del Sant'Uffizio inviò a S. Giovanni Rotondo l'arcivescovo di Ancona Carlo Maccari perché indagasse su Padre Pio? A causa della provenienza dei finanziamenti per la costruzione dell'ospedale "Casa sollievo della Sofferenza"? Anche. Ma non solo. Il vero soggetto del dossier di 200 pagine che venne steso dal Maccari riguardava sopratutto gli strani rapporti di cui si vociferava, tra Padre Pio e alcune sue Pie donne. Una di queste era Cleonice Morcaldi, nata il 22 gennaio 1904, figlia di povera gente, con quattro fratelli. Presentata dalla madre al frate, da cui vi si era recata in quanto sconfortata dal fatto che non vi fossero mezzi per far studiare la figlia. Cleonice si diplomò a Foggia, e subito dopo iniziò a frequentare il convento di Padre Pio. Iniziò tra i due un audace scambio epistolare (i brani che riportiamo in seguito), che sfociò anche in brevi incontri e piccoli sotterfugi (in genere un colpo di tosse con cui la ragazza avvisava della sua presenza in chiesa quando il frate era impegnato nel confessionale o sull'altare a celebrare la Messa). • IL CARTEGGIO • Padre Pio: "Piccina mia, ardo dal desiderio di vederti...". • Cleonice Morcaldi: "E tu, mi vuoi sempre bene?". • Padre Pio: "Mi sei tanto cara, figlia mia! Sei tutta mia! Vivo per Gesù e per te". • Cleonice Morcaldi: "Tu che sei Gesù visibile, mi ami pure?". • Padre Pio: "In tua presenza mi liquefò; in tua assenza, mi brucio". • Padre Pio: "Mia sempre più cara figliola. Gesù sia sempre tutto il tuo conforto... e ti renda sempre più degna dei suoi divini amplessi. Le tue lettere, nonché la tua fedeltà, mi sono di grande sollievo nella prova a cui siamo assoggettati". • Padre Pio: "Senti, piccina, il babbo arde dal desiderio di vederti. Senti cosa ho pensato: se riuscissi, ad esempio, a ottenere ancora la chiave e a venire inosservata su, sii pur certa che nessuno se ne accorgerà... ti benedico con sempre crescente affetto". • Cleonice Morcaldi: "Tu e Gesù siete due gigli". • Padre Pio: "E tu una rosa profumata". • Padre Pio: "Sei sangue del nostro sangue, ma perché mi sei così cara?". • Cleonice Morcaldi: "Non ti allontanare dall'anima mia, mi sento sola". • Padre Pio: "Assieme a Gesù sto in te dalla cima dei capelli fino alla punta dei piedi". TUTTO VERO! Miscredenti, verificate cliccando QUI -------------------------------------------------------------------------------- • UNA TESTIMONIANZA Tratto da: "Ora non ha più nemici: la rivincita di Padre Pio". di Giovanni Maria Bellu - la Repubblica, 28 aprile 1999 "Nella sua esistenza, padre Pio ha dovuto dividere le sue energie tra la lotta contro il demonio e quella contro altri nemici: nemici terreni, in giacca e cravatta, ma anche in tonaca. Da padre Agostino Gemelli, il fondatore dell'Università Cattolica, che negli anni Venti pose pesanti interrogativi sull'autenticità delle stimmate, a monsignor Carlo Maccari autore negli anni Sessanta di una relazione durissima, considerata per molto tempo una "pietra tombale" alla beatificazione." "Una guerra condotta con tutti i mezzi. Nel 1960 (erano i tempi del Sifar, è vero, ma chi l'avrebbe mai detto che anche in chiesa...) nel 1960 persino un registratore nascosto nella cella da un confratello-Giuda che aveva agito d'accordo con un prete romano, Umberto Terenzi, parroco del Divino Amore. Volevano arrivare a dimostrare che Padre Pio (allora già ultrasettantenne) aveva rapporti sessuali con le pie donne del convento!" "Ben più sottile e imbarazzante (inquisizione) quella stile Sifar del 1960. Anche perché le bobine accusatrici giunsero fino alla porta dell'ufficio di Giovanni XXIII, che aveva sì ordinato i controlli, ma solo quelli doverosi, necessari in un mondo dove ovunque possono esserci falsi profeti e millantatori. E infatti la tradizione agiografica vuole che Roncalli, a chi gli chiese di ascoltare i nastri registrati, disse di rispedirli ai mittenti: "Loro hanno fatto la pastetta, e se la mangino". Bobine a parte, la relazione di Maccari era feroce. Parlava di un padre Pio ostaggio delle pie donne, che origliavano le confessioni e facevano commercio di pezzuole macchiate di sangue di gallina spacciate per reliquie delle stimmate. Descriveva quello di San Giovanni Rotondo come un falso fenomeno mistico maturato attorno a un "cosiddetto santo". "E i nemici se ne andarono. O si nascosero? Certo è che oggi è difficilissimo, quasi impossibile, trovarne. "Per forza - dice il teologo don Carlo Molari - l'hanno fatto beato! Chi vuole che fiati?". Eppure, magari nascosti, questi nemici esistono. Ma non hanno più un volto e un nome. E soprattutto non usano, non possono usare, gli strumenti di prima. Chi mai oserebbe ripetere, come Pasquale Gagliardi, l'arcivescovo-nemico della prima persecuzione: "Si procura le stimmate con l'acido nitrico e poi le profuma con l'acqua di colonia"?" Da http://www.clarence.com/contents/cultura-spettacolo/intoccabili/002padrepio/posta.html
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