ex-cursus

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Nick: pagliaio
Oggetto: ex-cursus
Data: 30/8/2004 13.8.8
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Ho incontrato la mia ex-ragazza che passeggiava. Questo verbo mi fa venire in mente che non ho mai potuto darle della puttana, nemmeno quando l’ho lasciata. Non mi ha mai tradito, neanche quando io ho pensato di farlo, e lei lo ha letto nei miei occhi, una notte. Perché certi pensieri hanno le luci di posizione? Li notano subito, quando passano dietro le pupille. E allora non sono più pensieri, ma diventano dolori.
La mia ex stava passeggiando, dicevo, e accanto a lei c’era un marcantonio di circa 3 metri, carnagione scura, capelli neri lunghi legati in una sorta di paradorsale chignon, credo esperto di arti marziali in solarium e centri abbronzanti. Lei aveva il suo solito naso, con la punta all’insù, ma a forma di pomodoro del pendolo. Un piccolo ortaggio roseo, in cima al monticello che si erge al centro della faccia.
C’era anche un bambino che, adagiato in un carrozzino, credo le appartenesse. Quel bambino che mi ha chiesto a più riprese, ma che non le ho mai dato. Forse il problema fra noi è stato quello. Chissà come si sente un ovulo, ad essere rifiutato da cinque milioni minimo di spermatozoi.
Mentre mi vengono incontro sul marciapiede, mi viene in mente di svettare al di sopra del tettuccio del passeggino e interrogare l’infante a questo proposito, ma a un metro dall’allegra triade decido di passare dall’altro lato della strada, e attendere che i tumulti dei miei dissidenti spermatozoi cessino.
Ci sono parole che vale la pena lasciare sigillate.
Ma perché le donne sono fissate con la moltiplicazione degli uomini? Non si accontentano mai di un fidanzato. O vogliono un figlio, o un amante. Che gente.