Nick: micetta73 Oggetto: re:I Cartoni e la new generation Data: 23/5/2009 0.41.48 Visite: 59
non conosco il cartone albert. è vero che oggi i cartoni sono spesso privi di trama e di contenuti , spesso anche nel linguaggio sono violenti: un cartone come dragonball, dove "il cattivo2 si rivolge direttamente allo spettatore in una sorta di soliloquio shakespeariano , guardando direttament e "in macchina" sfruttando una sorta di linguaggio televisivo da diretta è sicuramente molto violento nei confronti di un bambino che perceposce il cartone come qualcosa di assolutamente avulso dalla realtà , di estraniato dal tempo e quindi non si aspetta assolutamente che il personaggio si rivolga direttamente allo spettatore. altri cartoni come detective conan dove l'intreccio narrativo è sicurament emolto spicciolo e spesso grottesco e dove vengono mostrate persone che in situazioni non giustificabili si puntano una pistola alla testa, nonostante sia finzione, sono pure molto aggressivi e invasivi nei confronti del bambino. l'altro giorno si parlava del cartone maya, la bambina che voleva fare l'attrice, che io trovavo entusiasmante ed educativo , nonstante fosse pure violento a tratti: dimostrava che pr ottenre un risultato eccellente ci vuole molto sacrificio ma prima di tutto amore nel fare le cose e questo era un insegnamento altamente costruttivo. i cartoni dei nostri tempi erano ricchissimi di spunti di riflessione anche se spesso erano intrisi di cultura e di valori distantissimi dai nostri: i vari ninja kamui e samurai vari proponevano un concetto di onore che per noi può non essere condivisibile. i cartoni di oggi sono a volte più fantasiosi nella trama ( vedi onepiece), ricchi di colori e migliorati nell'animazione ma non propongono degli insegnamenti veri e propri, l'unico valore che rimane abbastanza intoccato e intoccabile è l'amicizia. no c'è più, tuttavia, una vera e propria distinzione tra bene e male second me: il cattivo spesso mostra un lato umano e viene uindi giustificato e questo comunque già si vedeva in cartoni anche ome goldrake o quelli dei robot, dove il cattivo a volte suscitava anche compasione: c'era quindi uno studio anche solo approssimativo sul personaggioe sull'antagonista che li rendeva prodotti di qualità anche se molto a buon mercato. non mancavano però cartoni molto diseducativi che però sono diventati leggendari come lupin e lamù.che sicuramente offrivano dei modelli comportamentali non discutibili in quanto decisamente sconsigliati. oggi la parte dell'educatore la fanno i grandi film d'animazione disney, pixar, dreamworks eccetera. nel prodotto televisivo si è persa tutta la struttura tipica del romanzo (anna dai capelli rossi, candy candy, oscar), perchè è cambiata il tipo di domanda: i cartoni di oggi vengono creati in base a giochi di carte o a videogiochi ed è quindi impossibile che ci siano trama o impianto e tessuto narrativo proprio eprchè il videogioco e le carte sono attività che non contemplano una struttura narrativa. il bambino di oggi cerca dei giochi che lo affascinino per innovazione grafica, e che lo mettano in rapporto e competizione con altri, anche se questi altri sono semplicemente avatar di giochi off line. la fascinanzione non è più data dal racconto che suscita delle emozioni ma dall'attività in cui il bambino può rispecchiarsi come giocator. è sicuramente un impoverimento perchè non essendoci storia il bambino non ha approccio alle emozioni più complese che sono quelle che poi dovrà sapersi gestire da adulto.
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