Nick: micetta73 Oggetto: ank'io amo RADIO ROCK Data: 13/6/2009 23.26.38 Visite: 271
ci voleva un film così. ogni tanto salta fuori qualche pellicola che celebra in qualke modo l'inghilterra e il mondo musicale di quegli anni, la prima che ricordo, è absolute beginners anche se l'atmosfera era molto più patinata. qui ci sono dei ragazzoti che vivono su un mercantile riadattato, fanno la radio pirata da lì. solo rock e pop, 24 ore su 24, nel 1967, mentre la bbc ne mandava in onda circa mezz'ora al giorno. all'atmosfera libera ,divertente e speranzosa che regna nella nave e che emana dai loro microfoni in tutta l'inghiltera che li ascolta in onde medie, si contrappone uno stato decisamente indietro rispetto ai tempi, rappresentato da un combattivo, nevrastenico, impomatato kenneth branagh di hitleriano aspetto. in questo film, dai titoli di testa esteticamene congruenti con il tema citato, ci sono gli elementi che costiuiscono il tessuto pricipale dello spirito inglese : la musica, il sesso vissuto con estrema leggerezza da diventare anche fonte di situazioni tragicomiche ( il grottesco non fa parte dell'understatement typically british, loro al massimo sono ironici)e la vita in mare. li si vede solo una volta scendere dalla nave, per andare ad ubriacrasi marci nei pub la sera dell'addio al celibato di uno dei ragazi dello staff di radio rock. la musica come elemento culturale non solo normale ma indispensabile di un popolo,canzoni usate per sottolineare momenti topici del film, (se sapete l'inglese fate attenzione ai testi ) la trasgressione fatta con gran classe: fantastica la scena in cui una pressochè irriconoscibile emma thompson arriva a bordo e si scambia le seguenti battute col direttore della radio, suo passato e occasionale compagno di letto, con un ritmo molto rapido che esula dal teatrale ma che rientra nella vita normale: " che topaia!"-"lo sapevo che ti sarebbe piaciuta"- "da morire!". l'illuminazione descrive le due diverse realtà, così come la gestione del quadro che rientra nel campo della macchina da presa: luci di taglio, impietose,vivide per il furer moralista e colori sgragianti, luci basse per l'ambiente dei pirati dell'etere. un film divertente, ironico che descrive un popolo che non perde l' à plomb nemmeno nei momenti più drammatici e che non potrebbe vivere senza la musica, con tanto di citazioni stilistiche da film dell'orrore e western alla leone. il tutto corredato da canzoni anche anacronistiche, come let's dance di bowie che ovviamente non è stata pubblicata nel 67. estremamente significativo il finale con tutte le copertine dei dischi che non solo hanno fatto l'epoca , ma anche gli anni a venire, come quelle degli anni '80, impossibile descriverli tutti, ma saltano agli occhi gli eurythmics e rio dei duran duran; come a significare che fino a pochi anni fa, le copertine dei dischi erano rappresentazione della società in cui uscivano, addirittura caratterizzando il periodo storico culturalmente ed esteticamente. un film consigliatissimo non solo a chi ama il rock, ma anche a chi ama un certo tipo di cinematografia divertente ma di ricerca, forse non prettamente stilistica dal punto di vista del linguaggio cinematogtrafico, ma sicuramente molto piacevole. attenzione, dopo i titoli di coda c'è una scena finale. consigliatissimo, gli esperti di musica lo ameranno. voto 9
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