Nick: Strider Oggetto: Il marijuncello Data: 24/7/2009 11.44.47 Visite: 291
Anice, assenzio, limoni, finocchio, mele, noci, mirto, menta, salvia, frutti, semi, o foglie che siano a chi voglia produrre in casa un buon liquore le possibilità di certo non mancano. A Napoli, nel quartiere Chiaiano, c’è un signore di sessant’anni, Manlio Chianchiano, che oltre al nome ha anche gusti un po’ particolari. A lui nell’alcool puro dove si mette a macerare ciò che darà poi gusto al liquore, piace mettere la marijuana. Marijuncello, si potrebbe chiamare questo liquore. Sui gusti, si sa, non c’è da argomentare. Però allo stesso tempo non c’è molto da argomentare, o almeno così dovrebbe essere, nemmeno sulla legge. E così, dato che il possesso di marijuana, in quantità non proprio esigue, in Italia costituisce un reato, il signore con la passione per il marijuncello è stato arrestato. Ora si trova in una camera di sicurezza dell’Arma e attende di comparire dinanzi la giudice per il processo per direttissima. Manlio Chianchiano dovrà difendersi dall’accusa di detenzione al fine di spaccio di sostanza stupefacente. A scoprire la sua passione proibita per il marijuncello sono stati i carabinieri in forza al nucleo operativo della compagnia Vomero. Gli uomini dell’Arma, nel corso di un’attività investigativa tesa al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, si sono imbattuti in un orticello su cui però non crescevano ortaggi, bensì piantine del tipo che dal verdumaio proprio non si trovano. Ne hanno contate ben dieci della varietà ‘Indica’ e stavano crescendo tutte forti e rigogliose. Alcune avevano già raggiunto l’altezza di novanta centimetri mentre le più basse superavano i quaranta. Ma forse era anche da aspettarselo dato che il terreno in cui erano coltivate è senza dubbio dei migliori, essendo stato ricavato all’interno della selva di Chiaiano, per l’esattezza lungo la parte che costeggia via Comunale Margherita. Naturalmente tra l’orticello e la strada si era avuto cura di lasciare un bel po’ di vegetazione, del resto averne cura è anche un modo per stare un po’ tranquilli lontani dal caos cittadino. I militari si sono chiesti chi fosse a coltivarlo. E senza farsi notare hanno atteso che arrivasse l’uomo con il pollice un po’ troppo verde. Non hanno dovuto attendere molto perché ben presto è arrivato il sessantenne che con strumenti da giardinaggio e due grossi innaffiatori, pronto a dare un po’ di sollievo dalla calura estiva alle sue pianticelle. Non è chiaro se i carabinieri gliel’abbiano permesso prima di palesare la propria presenza, ma di certo la sua cura per quelle piantine è finita là. E’ stato infatti arrestato e tutti i suoi strumenti da giardinaggio, compresi i due innaffiatoi, sono stati posti sotto sequestro insieme con le piantine. Probabilmente gli investigatori devono aver pensato che il signor Chianchiano fosse solo uno dei tanti che riforniscono gli spacciatori, ma invece le cose non stavano del tutto così. Le piantine gli servivano per fare il liquore, tant’è che poi, perquisendo la sua abitazione, è stato trovato un bel recipiente chiuso ermeticamente all’interno del quale fermentavano nell’alcool numerosissime foglie di marijuana, oltre ad altre cinque piantine alte in media cinquanta centimetri. Massimo una quindicina di giorni ed il marijuncello sarebbe stato pronto, andandosi ad aggiungere all’altra bottiglia già pronta nella sua credenza. I militari hanno però posto anche tutto ciò sotto sequestro. da Cronache di Napoli Ma secondo voi sballa? Una macchina veloce, l'orizzonte lontano e una donna da amare alla fine della strada. |