Ne parla Saviano oggi su La Repubblica, ma la notizia è stata riportata anche da Nando Dalla Chiesa e da Pietro Ricca sui rispettivi blog.
Riguarda le frasi sconcertanti e infamanti che l’onorevole Gaetano Pecorella, presidente della commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, ospite in una trasmissione di Telelombardia su mafia e politica, ha pronunciato sulla figura di Don Peppino Diana. Durante la diretta, Dario, un ragazzo del pubblico, ha rivolto una domanda a Pecorella sul caso Dell'Utri. “Non prova imbarazzo a sedere in parlamento a fianco a un condannato in primo grado per mafia, uno che per sua stessa ammissione ha frequentato fior di mafiosi?”. Pecorella liquida la faccenda affermando che Dell’Utri, fondatore di Forza Italia, è stato eletto democraticamente.Fine della questione. Pausa pubblicitaria.
“A telecamere spente, incalzato da Alessandro, l’on Pecorella avendo evidentemente qualche difficoltà a spiegare al giovane perché egli avesse difeso, da presidente della commissione Giustizia, Nunzio De Falco, l’assassino di don Peppino Diana, ha affermato: “ma poi lo sapete chi era questo Peppino Diana? Era uno che custodiva le armi della mafia”.”
Alla fine della trasmissione L’On Pecorella si è rifiutato di ripetere le cose dette, a telecamere spente, davanti alla telecamerina dei due giovani che l’hanno aspettato fuori e si è quasi arrivato alle mani.
Qualche giorno dopo uno dei due ragazzi( Dario) ha ricevuto la visita presso la propria abitazione di tre agenti di polizia con mandato di perquisizione. Cercavano dei filmati. Nel pomeriggio dello stesso giorno i carabinieri hanno convocato anche Alessandro, presente con Dario al fatterello, per notificargli lo status di indagato per la medesima ipotesi di reato: concorso in violazione della privacy di Gateano Pecorella.
Pure se i due ragazzi avvessero registrato le affermazioni a telecamere spente di Pecorella, l’ipotesi di reato resterebbe, a mio parere, fuori luogo, visto che la richiesta di chiarimento a cui l’ avvocato del camorrista Nunzio De Falco (condannato come mandante dell’omicidio di don Peppino Diana) non ha voluto sottoporsi, riguardava un tema di pubblica rilevanza.
Può un parlamentare(Pecorella al tempo del processo era presidente della commissione Giustizia alla camera) difendere un boss mafioso?
Può L’On Pecorella infangare, senza renderne conto alla pubblica opinione, la memoria di una vittima della camorra?
Infine, può l’Avvocato di un boss casalese presiedere la commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, quando ormai tutti sanno che “i casalesi” sono leader incontrastati nello smaltimento illegale di rifiuti tossici?
In Italia, evidentemente si può.
“Chest'è l'Itaglia, chesti sò gli Itagliani”
![]() ![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |