Nick: NEVERLAND Oggetto: Hypnerotomachia Poliphili Data: 1/9/2004 21.44.12 Visite: 351
"...così, ci si dimentica spesso che il Sogno di Polifilo è la rievocazione di una perdita senza fine. Solo una mente profonda è in grado di ritrarre il dolore e il fallimento con mano ancora ferma, confidando nel valore assoluto del ricordo, specchio in cui si rivede il cielo." Quest'estate a "Praia a Bungalow" ho avuto modo di divorare con ingordigia l'ormai conosciutissimo Best seller di Dan Brown: "Il Codice Da Vinci" Questo fantasioso thriller ha toccato nn molto la parte di me che si è da sempre interessata ai misteri del mondo (sono pur sempre un vecchio lettore di Martin Mystère eh). Così a romanzo finito mi sono concentrato (ingrippato forse è meglio) ad approfondire le mie conoscenze sul famoso mistero del "Sacro Graal", che tale libro trattava. Dato il successo del libro in Italia, proprio quest'estate la rivista "Focus" ha dedicato un ricco dossier al Savro Graal e all'analisi delle teorie esposte nel Codice Da Vinci. Così divorai quel numero di Focus mentre stavo proseguendo nella lettura del romanzo. Il dado era tratto e ormai io ero ingrippato perso. Al ritorno a casa, dotato del mio fidato PC, ho così approfondito le teorie di Brown. Per capire fin dove fosse arrivata la fantasia/genialità del Brown ho così "studiato" Leonardo Da Vinci e una delle sue opere più famose: L'Ultima Cena.
Tralascio il discorso sul "Codice Da Vinci", sulla verità o falsità delle teorie al suo interno riportate perchè nn è questo il motivo per cui nasce questo altro imperdibile thread, anche se lascio due links interessanti per chi (avendo già letto il libro) volesse approfondire l'argomento. http://www.renneslechateau.it / http://www.marianotomatis.it/graal / Ora dopo aver consigliato la lettura de "Il Codice Da Vinci" per chi ancora nn avesse avuto l'occasione o la voglia di leggerlo, giungo al nocciolo di questo topic. E' appena uscito in libreria un altro interessantissimo libro intitolato: "Il Codice Del Quattro".
Perchè tutto questo cappello introduttivo? Ma soprattutto perchè questo thread? Eccovi qualche perchè: ***BESTSELLER NEGLI STATI UNITI*** ***OLTRE UN MILIONE DI COPIE VENDUTE IN SOLI DUE MESI*** ***AI VERTICI DELLA CLASSIFICA DEL NEW YORK TIMES*** ***PUBBLICATO IN 23 PAESI*** ***PRESTO UN FILM DELLA WARNER BROS*** Paragonato a Il Codice Da Vinci e a Il Nome della rosa, dopo poche settimane dall’uscita negli Stati Uniti, è diventato il caso letterario della stagione. Il New York Times ha dedicato al libro un quarto della prima pagina. Neppure Il Codice Da Vinci aveva ottenuto un simile onore. "Un thriller straordinario, una trama geniale. Come Il Codice Da Vinci e Il nome della rosa, svela un segreto che appartiene a un mondo lontano..." New York Times "Un libro meraviglioso che custodisce un oscuro segreto rinascimentale..." The New York Times Book Review "Omicidi, storie d'amore e misteri preservati nei secoli in un thriller denso di suspense e atmosfera. Il paragone con Il Codice Da Vinci è inevitabile, ma il libro di Caldwell e Thomason è il più celebrato e meglio scritto dei due..." Publishers Weekly "Uno stupefacente debutto... Intricato, erudito, appassionante." Kirkus Reviews "Un mix di suspense e Storia da far invidia a Dan Brown e Umberto Eco." Nelson De Mille "Il codice del Quattro è un libro che non riesci a toglierti dalla mente." People Il libro: Un misterioso manoscritto in codice, un brutale omicidio in un campus americano e i segreti di un principe rinascimentale in un thriller mozzafiato che è diventato il caso letterario dell'anno. E' Pasqua a Princeton. Gli studenti prossimi alla laurea sono immersi nella preparazione delle tesi e due di loro, Tom Sullivan e Paul Harris, sono a un passo dal risolvere i misteri dell'Hypnerotomachia Poliphili*, un'opera rinascimentale che, dal giorno della sua pubblicazione, ha eluso gli sforzi degli studiosi che tentavano di decifrarla. Uno di questi è il padre di Tom, e se per lui la ricerca rappresenta una sorta di eredità culturale, per Paul diventa invece un'ossessione, la ragione stessa della vita. Nonostante l'impressione di essere assai vicini alla soluzione del testo, i due ragazzi si trovano di fronte una barriera invalicabile, finché un diario perduto, emerso dal passato, fornisce loro un indizio di importanza fondamentale. Ma quando, qualche giorno dopo, un loro compagno viene brutalmente assassinato, Tom e Paul capiscono di non essere stati i primi a tentare di lacerare il velo dietro cui si celano i segreti dell'Hypnerotomachia. Mentre i due amici si misurano con codici e indovinelli che mettono a dura prova il loro intuito, il manoscritto appare loro sotto una nuova luce: non più una storia di fede, erotismo e sapere enciclopedico, ma un vero e proprio labirinto matematico, una sorta di percorso a ostacoli disseminato di morti. Tutti quelli che vi si sono addentrati hanno pagato a caro prezzo il loro desiderio di conoscenza, e anche Tom e Paul capiscono di essere a rischio della vita. Dalle strade della Roma cinquecentesca al campus di una delle più prestigiose università americane, un thriller ricco di suspense, un dedalo di tradimenti, follia e genio. *Note curiose sull'Hypnerotomachia Poliphili: 1. Hypnerotomachia è una parola inventata composta dai termini greci hypnos (sonno), eros (amore), e machia (lotta) e significa "battaglia d'amore in sogno". Poliphili è un nome latino e vuol dire "di Polifilo". Il titolo quindi è letteralmente "La battaglia d'amore in sogno di Polifilo" e descrive ciò che fa il protagonista nell'opera: cercare l'amata in sogno. 2. Il libro, stampato a Venezia da Aldo Manuzio nel 1499, uscì in forma anonima. Nel 1547 venne edita a Parigi una prima traduzione cui ne seguirono altre in Europa. E' considerato uno de testi più preziosi e più oscuri del mondo occidentale. 3. I geroglifici che compaiono nell'Hypnerotomachia non sono autentici. Alcuni sono tratti da un fregio romano che gli studiosi rinascimentali consideravano erroneamente egizio; altri sono inventati, ma i successivi eruditi rinascimentali (tra i quali Erasmo) li credettero originali. Un appassionato romanzo d'amore; una narrazione che unisce al sapere aristotelico e scolastico i fantasiosi concetti del neo-platonismo fiorentino; un viaggio avventuroso dell’anima attraverso le rovine dell’antico, fra enigmi geroglifici e misteriose epigrafi; una preziosa edizione illustrata da numerose xilografie; un labirinto di citazioni mitologiche, con scarsi riferimenti alla fede cristiana, pur accennata sullo sfondo; un percorso che attraversa strani riti, reinventati allo scopo di offrire al lettore un compendio delle metamorfosi dell’esistenza; un museo d’inchiostro in cui si affastellano gemme, piante, materiali, animali, nozioni architettoniche e geometriche; una processione di figure allegoriche che rinviano alle virtù e alle debolezze dello spirito; una descrizione ardita del legame erotico fra un uomo e una donna; un sogno struggente che si conclude con una separazione forse definitiva. Questo e molto altro ancora è l’Hypnerotomachia, che a ragione può essere definita il primo vero romanzo di formazione della letteratura occidentale. Un’opera dall’esito incerto e paradossale, poiché è proprio il suo precario equilibrio a spingere Polifilo verso nuovi ardimenti del senso. Così, è l’imperfezione a regnare sovrana nelle sue pagine, è l’imperfezione a renderle sublimi e inimitabili, come uno sforzo prodigioso della memoria che trova il suo valore nelle cose dimenticate, lontano da un elenco infinito di dettagli che rappresenta soltanto la superficie sdrucciolevole del discorso. Polia manca, e di Polia ci si ricorda sempre; ma il corpo dell’amata si traveste di innumerevoli orpelli sapienziali che mascherano a malapena il dolore immenso per la sua scomparsa. Gli autori Ian Caldwell e Dustin Thomason rispondono ad alcune domande a bruciapelo. Il romanzo è incentrato su un misterioso testo rinascimentale realmente esistente, l'Hypnerotomachia Poliphili. Come lo avete scoperto e perché avete deciso di farne il tema centrale della vostra storia? Lo dobbiamo a un seminario tenuto a Princeton intitolato "Arte, scienza e magia nel Rinascimento". La tesina che Ian scrisse a conclusione del corso riguardava un testo del 1499, l'Hypnerotomachia Poliphili, ritenuto uno dei capolavori della stampa occidentale. Per anni ha diviso gli studiosi circa il suo significato e l'identità del suo autore. Prima che la tesina fosse completata, avevamo già deciso di passare l'estate a scrivere un thriller "colto". Il mistero dell'Hypnerotomachia rappresentava un punto di partenza ideale. E non ci volle molto perché escogitassimo una "soluzione", che divenne il nucleo fondamentale della trama. In tutto il romanzo riuscite a fondere perfettamente realtà e finzione. Savonarola, per esempio, è un personaggio realmente esistito, ma che dire di Francesco Colonna, l'autore dell'Hypnerotomachia? Fino a che punto il vostro ritratto attinge a fatti veri? Gli studiosi non sono concordi nel ritenere che l'autore sia Francesco Colonna. Ci sono almeno due Francesco Colonna cui il testo potrebbe essere attribuito, entrambi figure nebulose. Il primo era un frate domenicano di Venezia, sul quale rimangono pochi e sparsi documenti ecclesiastici; il secondo apparteneva alla potente famiglia romana dei Colonna. Il Codice del Quattro ha cercato di rispettare per quanto possibile le loro biografie, ma una volta cominciato a decifrare l'Hypnerotomachia, Tom e Paul scoprono un aspetto (appartenente alla finzione narrativa) del Francesco Colonna romano che nessuno conosceva prima. Nell'Hypnerotomachia sono nascosti dei codici segreti? Sì. Gli studiosi dissentono solo sul numero. Uno dei misteri dell'Hypnerotomachia è che l'autore non dice mai esplicitamente come si chiama, ma la sua identità si rivela mettendo in sequenza la lettera iniziale di ogni capitolo. Si ottiene così il messaggio in latino: "Poliam Frater Franciscus Columna Peramavit", che significa "Fratello Francesco Colonna amò perdutamente Polia". (Polia è il nome della protagonista femminile dell'Hypnerotomachia.) Oltre a questo acrostico, l'intero testo è scritto in un ibrido di lingue che perfino ai suoi tempi era considerato gratuitamente complicato. Se si combinano questi dati con la stranezza di certi elementi della storia è facile capire perché alcuni lettori credano che ci debba essere un ipotesto, un testo sotteso a quello principale. Ian Caldwell e Dustin Thomason sono amici dall'età di otto anni. Ian ha studiato storia alla Princeton University laureandosi a pieni voti nel 1998. Dustin ha studiato antropologia e medicina alla Harvard University e nel 2003 si è laureato in medicina. Terminati gli studi, hanno voluto realizzare un sogno vecchio quanto la loro amicizia: scrivere un romanzo a quattro mani. Il Codice del Quattro, paragonato a Il nome della rosa e a Il Codice Da Vinci, dopo poche settimane dall'uscita negli Stati Uniti è diventato il caso letterario della stagione: ha venduto oltre un milione di copie ed è stato per mesi ai vertici delle classifiche. I diritti sono stati acquistati da ventitré paesi e prossimamente Warner Bros ne farà un grande film. Intervista con Ian Caldwell e Dustin Thomason: Il romanzo parla di arte, storia, religione e sapere, ma anche di amicizia. Che cosa potete dirci? Il Codice del Quattro si avvale delle discipline accademiche e dell'ossessione erudita per esplorare i rapporti umani. Il testo rinascimentale si intreccia e si alterna alle storie dei protagonisti principali accompagnandoli nel passaggio che segna la fine dell'innocenza e l'inizio della vita adulta. Dustin, lei è un medico, e lei, Ian, è uno storico: come mai avete scritto un romanzo? E come mai lo avete scritto insieme? Eravamo appena usciti dal college quando abbiamo cominciato a scrivere Il Codice del Quattro. Come primo passo nel "mondo reale" – prima di intraprendere un lavoro e iniziare gli studi di medicina – desideravamo soddisfare quella voglia di scrivere che ci accompagna da sempre. Il virus della scrittura ci ha infettati quando avevamo otto anni, e nei quattordici che sono seguiti ci siamo abituati a essere coautori di piccole commedie alle elementari e di relazioni alle superiori. Scrivere a quattro mani è sempre stata una cosa naturale. Se non fosse stato così, non saremmo rimasti incagliati per sei anni ne Il Codice del Quattro. Qual è il vostro metodo per scrivere a quattro mani? È cambiato più di una volta da quando abbiamo iniziato a lavorare a Il Codice del Quattro. Oggi parliamo al telefono e poi buttiamo giù alla rinfusa le idee che ci vengono, la struttura delle scene, lo sviluppo dei personaggi; poi uno di noi abbozza un capitolo e lo invia per posta elettronica all'altro, che lo rivede. Salvo che per i primi tre mesi dopo il diploma quando scrivemmo fianco a fianco nel seminterrato dei genitori di Ian, negli ultimi sei anni, durante i quali abbiamo vissuto a centinaia di chilometri di distanza, ci è stato possibile lavorare insieme grazie al telefono e alla posta elettronica. Ian, lei ha frequentato Princeton, e lei, Dustin, Harvard: perché avete deciso di ambientare il romanzo a Princeton anziché ad Harvard? Dopo film come Will Hunting – Genio ribelle e altri, Harvard aveva stufato. L'estate in cui cominciammo Il Codice del Quattro stavamo leggendo A Beautiful Mind di Sylvia Nasar, del tutto ignari che da quella storia, ambientata a Princeton, sarebbe stato tratto un film tre anni più tardi. Ma avremmo deciso nello stesso modo anche se l'avessimo saputo. Princeton ha una tradizione di studenti scrittori, da Francis Scott Fitzgerald a Edmund Wilson. Precedenti che ci facevano sperare bene. Si dice che i romanzi d'esordio siano spesso autobiografie velate: si può dire lo stesso de Il Codice del Quattro? Il genere romanzo mescola ai tratti autobiografici la voglia di vedere realizzati, almeno sulla carta, alcuni desideri. Il Codice del Quattro non fa eccezione. Molti dettagli sulla vita a Princeton, le ricerche condotte sull'Hypnerotomachia, le amicizie e l'amore rientrano nella categoria dell'autobiografia. Appartengono invece alla voglia di realizzare un desiderio sia l'ambizione di scrivere una tesi innovativa come quella di Paul, sia, in qualche brutta giornata, l'auspicio di vedere morti un paio di professori. Che cos’è Il Codice del Quattro? E' la chiave che permette a Paul e Tom di decifrare l'Hypnerothomachia Poliphili. In un diverso senso, il titolo allude all'amicizia dei quattro protagonisti negli ultimi giorni dei loro studi insieme. Il codice del quattro di Ian Caldwell e Dustin Thomason - Thriller - Cartonato | € 18,90 Se vi ho incuriosito almeno un pò nn vi resta che comprare questo nuovo best seller per approfondire, leggere, giudicare e ingripparvi... Buona Lettura. |