Nick: Buendia Oggetto: il corpo delle donne Data: 7/10/2009 18.39.39 Visite: 336
avrei voluto incollare qualcosa di già bell e fatto su cui trovarmi pienamente d'accordo ma mi scoccia più cercare che scrivere il tutto poi parte e conduce alla domanda lecita se il tubo catodico proietti la realtà o se, piuttosto, sia questa ad adattarsi ai contenuti dei media il terreno della discussione è piuttosto scivoloso, facile passare per bigotta e moralista ma prendiamo un esempio ben noto che ha tenuto banco per lunghi periodi anche su questo sito nulla di personale contro l'autore, a parte qualche perplessità, ma i famosi maronn-v.m.99 anni, se ben ricordo, a me mi hanno sempre fatto schifo allora mi chiedo, davanti a queste lampanti evidenze sessiste che fanno vibrare le corde più profondamente machiste del maschio medio cosa succede a noi esponenti del gentil sesso? (gentile, poi, vorrei presentarvi certi esemplari di str***a che popolano il mio microcosmo...) come si fa a non sentire quanta ottusa violenza circonda l'immagine ammiccante di una tipa bona senza mutande? io veramente non me ne capacito qui non si tratta di coprire ipocritamente le pudenda di ingenue modelle sfagiolate, non è roba da concilio di trento e braghettoni il discorso è più sottile e in parte ci vede corresponsabili nell'incapacità millenaria di affrontarlo non so se sia da chiamare in causa il complesso di colpa della prima madre, ma noi donne rispetto al nostro corpo come oggetto del desiderio non abbiamo ancora sviluppato le dovute tutele tutela dall'attenzione morbosa del maschio e di riflesso da quella del commercio che ci sfrutta per vendere meglio un oggetto che con la donna non c'azzecca il resto di niente, che sia un materasso, un affettato o un'automobile quindi, finché questo concetto non sarà stato ben assimilato, non credo possano esserci margini per inveire contro quelle che hanno monetizzato in varia forma le loro dotazioni antero-posteriori se si tollera un maronn può essere (chiedo) che ci sia insito nella nostra formazione, apparentemente progredita, anche la tolleranza e la compiacenza per una cosiddetta mignottocrazia, altro termine che digeriamo senza incazzarci perché nessuno fa notare che per ciascuna mignotta c'è almeno uno sfigato con la stessa moralità di un pappone con la bava alla bocca
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