Nick: Buendia Oggetto: re:dart fener Data: 13/10/2009 14.57.16 Visite: 74
vedi, sorvolo sulle offese che continui a indirizzarmi in chiusura anche se credo siano dettate dalla più sincera rabbia dal mio punto di vista, di cui sono convinta in maniera ferrea, integralista e fanatica, non si può indulgere in forme di pietismo quando ci si avvicina alla cura sanitaria di certi disturbi se sei onesta d'intelletto riconoscerai che non ho sottovalutato la valenza psicologica che va data alla cura del malato ti faccio un esempio: per tanti anni la depressione è stata una malattia misconosciuta nella società della produttività, del sono un vincente, chi la mattina non aveva voglia di alzarsi dal letto, di uscire di casa e incontrare nessuno, chi aveva ricorrenti pensieri da scarsa stima di sè così realistici da indurlo a desiderare la morte e ad attuare il suicidio era solo un mollaccione, un parassita, un lavativo e non si sapeva ancora che, invece, il suo cervello produceva meno serotonina credi che oggi per un vero depresso le cose siano cambiate di molto? io non credo, diamo molto più peso agli psicotici paranoici, ai bipolari, che sono malati a tutti gli effetti, come i depressi, ma in un modo che non è soggetto a interpretazioni perché un malato psichico è un pazzo, e c'è molta più crudeltà verso i pazzi, gli oligofrenici, che non potranno mai veramente guarire nella nostra società che verso gli obesi a me dispiace sinceramente e tanto che un obeso si senta tagliato fuori da certi ambiti o patisca il giudizio estetico ma non posso per onestà definirlo altro che un malato, un malato complesso e polispecialistico, non perché mi piaccia attaccare etichette alle persone ma perché ho interesse a curarle e a guarirle, nei limiti delle possibilità esistenti e della loro voglia di guarire
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