Nick: Viola* Oggetto: Amicizia Data: 1/11/2009 15.32.6 Visite: 382
quella vera, penso che sia il più nobile dei sentimenti. Nell'amore non esprimiamo sempre il meglio di noi: ho visto persone sminuire sistematicamente il partner per poterne avere il controllo, ho visto persone accecate dalla gelosia, ho visto persone mentire ripetutamente a colui o colei che dicono di amare, ho visto persone cercare di sopraffarsi a vicenda e così via l'amicizia è qualcosa di diverso ne ha scritto Umberto Galimberti sull'ultimo numero di "D", e come sempre, merita una lettura: "Oggi conosciamo solo il singolare e il plurale. Nel singolare incontriamo la solitudine dell'anima che vagheggia mondi e ideazioni che mai avremmo il coraggio di rivelare in pubblico, che si inabissa in dolori che la buona educazione ci induce a non manifestare, che si esalta in entusiasmi che sfuggono a ogni misura e moderazione. Al singolare conosciamo quello che nel pubblico verrebbe rubricato come eccesso o follia. Anche se è proprio questa follia a darci vita, senso e spessore. Al plurale dobbiamo dare prova di sano realismo, che ci chiede di stare ai fatti, di controllare le emozioni, di misurare le parole, di essere più una risposta agli altri che propriamente a noi stessi. E tutto questo per essere accettati, riconosciuti, identificati, e nei casi estremi persino applauditi. Ma l'amicizia disabilita il singolare e il plurale, perchè conosce unicamente il duale, con cui gli antichi Greci coniugavano le loro forme verbali quando il discorso era fra due, carico di quella valenza simbolica del linguaggio che ben conoscono gli innamorati in quel breve periodo in cui non riescono a concepire se stessi senza l'altro. Tra l'anonimato del pubblico e la solitudine del privato, l'amicizia, che abita il duale, consente di comprendere tutte quelle eccedenze di senso che nel segreto la nostra anima crea. Eccedenze che in pubblico potrebbero apparire come segni di follia, mentre nell'ascolto accogliente dell'amicizia possono dirsi e, invece di restare soffocate e inespresse, svelano la nostra intima verità. Per questo, penso, non si possono avere molti amici, ma solo quei pochissimi che corrispondono alle sfaccettature della nostra anima, a cui svelare il nostro segreto che l'altro segretamente custodisce. Non per confidarci o cercare consenso o conforto, ma per vedere che cosa nella comunicazione duale il segreto ha da svelarci. Silenziosamente, a poco a poco, incontro dopo incontro. Perchè così chiede il ritmo dell'anima, che vuol dirsi e insieme custodirsi, per non spgnere le sue creazioni e nello stesso tempo non disperderle nel rumore del mondo." "You're born alone and you die alone, and this world just drops a bunch of rules on top of you to make you forget those facts. But I never forget. I'm living like there's no tomorrow, because there isn't one." Don Draper - "Mad men" |