Nick: `ReVaN` Oggetto: re:il ddl passerà Data: 9/6/2010 23.37.9 Visite: 103
E' un altro paradosso. Se un giornalista viene a conoscenza di fatti di interesse pubblico, fossero anche solo fatti gossippari, ha il sacrosanto diritto/dovere di pubblicarli e non può essere passibile di sanzioni per aver fatto il suo dovere, ovvero informare la gente. Il problema è prevedere meccanismi efficaci di controllo alla fonte, perchè allo stato dell'arte queste sono carte che passano attraverso centinaia di mani e non c'è assolutamente nulla che il magistrato possa fare per impedire che vengano diffuse. Basti pensare alle decine di operatori di PG che materialmente provvedono ad effettuare gli ascolti, agli operatori telefonici, ai periti che fanno le trascrizioni, agli avvocati che hanno diritto di estrarre copia, ai cancellieri di tribunali e procure, a chi passa per un tribunale ed apre semplicemente un cassetto (anche avere una cassaforte è pura utopia nel 90% degli uffici giudiziari italiani). Pensare che sia il PM che dispone le indagini ad urlare ai 4 venti il contenuto delle intercettazioni è pura demagogia e manifestazione di preconcetta malafede. Ed il decreto che si apprestano a votare, attenzione, invece di intervenire sul punto rende le cose ancora più complesse, dato che queste carte vagheranno di tribunale in tribunale e di procura in procura molto più di prima per il previsto ASSURDO meccanismo di autorizzazione a livello Collegiale presso capoluogo del distretto di corte d'appello e non più presso il tribunale competente per il merito. Per non parlare delle autorizzazioni di 48 ore in 48 ore dopo il 75° giorno. Serviranno corsie preferenziali nelle strade solo per le intercettazioni, con un via vai di cristiani che le trasportano e che potranno in ogni momento rappresentare un'ulteriore occasione per la diffusione impropria delle notizie. INTEL Q9550 @2,83GHZ, MB ASUS Maximus II Formula, 4GB DDR2 1066mhz, HD Velociraptor, POW nvidia GeForce GTX 280, Monitor Samsung T220, G11 e G5 Logitech.
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