Oggetto: ELABORAZIONE DI UN LUTTO
Data: 8/9/2004 9.26.9
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Analizzando psicologicamente questo mio bisogno di scrivere adesso, lo definirei "tentativo di superare un lutto".
Ehssi.
Lui è stato il mio primo grande, mieloso, dolcioso, pacioccoso, lovvoso, teneroso, romanticoso amore.
E' stato per me.
Ma a lui non gliene fregava proprio niente.
Però mi lasciava credere il contrario.
Ero troppo ingenua per capirlo.
Non sono mai riuscita, e non ci riesco tuttora ad agire con cognizione di causa ed effetto.
Cioè, non sono mai stata una calcolatrice, almeno in amore.
Perciò allora non concepivo neanche che lui potesse esserlo con me.
Poi arrivò il momento il cui mi trovai faccia a faccia con me stessa, e il male che mi stavo facendo.
E la cinicità di lui.
E non fu bello.
No, per niente.
Bastò una sua frase a proposito di una ragazzina che ai tempi me lo contendeva.
Lei faceva gli squillini che odio tuttora, si quelli al cellulare, quelli che significano "ti penso", e lui rispondeva.
Io m'arrabbiavo. Minkia se m'arrabbiavo.
Non capivo perchè se non gli importava di lei dovesse risponderle.
E lui con una freddezza così pacata e dolce rispose: "BEH, A ME NON IMPORTA DI LEI, MA LASCIO CHE LEI CREDA IL CONTRARIO".
Quella fu per me una folgorazione, come se avessi percorso una mia via di Damasco.
Capìì tutto d'un botto.
E fu un bel botto.
Fù come una palata di merda in faccia.
Mi aveva fatto tanto male, e lo aveva fatto volontariamente.
Io a questo non potevo arrivarci, era fuori dalla mia portata, dalla mia concezione di allora.
Cioè, proprio non ci arrivavo che una persona potesse calcolare di fare male per il suo piacere, per il suo autocompiacimento...
"Svelato il personaggio,
svanita la sorpresa,
così come la candela finisce, la fiamma
si spegne....."
Poi nessuno più come lui.
L'ho odiato, ma finchè si odia si provano sempre sentimenti.
Ora quasi lo ringrazio perchè mi ha fatto crescere.
Ma il punto ora è: Perchè ora scrivo di lui? Qual'è il lutto che devo superare?
E' che lui sta per andare a convivere.
E a distanza di 4 anni per me questo è un lutto.
Mavaffanculo, speravo che alla fine pur non nutrendo più odio verso di lui, comunque la vita avrebbe fatto il suo corso, che in un certo senso mi avrebbe vendicato.
Nonna dice che "chi semina vento raccoglie tempesta".
Ci speravo che fosse vero.
Speravo che almeno lui avrebbe versato una lacrima per qualcuno.
Come io avevo fatto per lui.
E invece no.
Triste, ripetuto, smacco della vita.
Lui felice sta per andare a convivere.
Col cazzo che la vita mi ha vendicato.
E questo da superare è il lutto per una vita che non m'ha vendicato.
