Un giorno, un giorno forse... Continuo a ripetermi questa tiritena: un giorno, un giorno forse.
Come se ci credessi. Come se davvero non lo sapessi che mai sarà, mai più.
Non è che io creda di poter leggere il futuro, di possedere arti divinatorie, anzi.
Per intenderci, per me i fondi di caffè, gli ossicini, le foglie di tè sono natura morta, non hanno niente da dire.
Sono lì nella irrequieta immobilità dell'universo che ti guardano, ti fissano come le stelle, mentre la vita dalle tue mani scorre e va ad infondergli nuova linfa.
Sei tu a scorrere dentro di essi, gli regali un soffio di vitalità. Loro in realtà sono lì, fermi in quiete irrefrenabile, che vibrano all'unisono con i battiti dell'universo, e ti guardano sornioni, e se la ridono, ridono della tua ignoranza.
Non credo di poter addivinare il mio domani, ma alcune cose te le senti, alcune cose le puoi pronosticare, come il risultato di una partita di calcio.
Se sai che gioca il Milan contro il Barletta e possiedi qualche cognizione di calcio, un' idea sul risultato finale te la fai.
Bhe io di questo gioco conosco gli interlocutori, ed un idea chiara me la ero fatta sin dall'inizio, ma ho continuato a sperare, perchè mi dicevo, magari l'allenatore impazzisce e manda in campo la primavera, magari questa partita la vuol perdere, che poi cosa perdi? Al limite perdi un amichevole, ma ti fai per sempre amici tutti i tifosi del Barletta.
Ma si sa, perdere non piace a nessuno ed il mister ha giocato nell'unico modo che conosce, ha giocato per vincere.
Io, ero io il nemico da vincere. Che situazione scomoda. Giocare contro un avversario che sai essere più forte di te, che non sa ascoltare, anzi non vuol parlare ma giocare.
Tu li conosci tutti i partecipanti al gioco. Li hai visti in campo, sono forti, e hanno la mentalità giusta. Diciamola tutta. Sono pure un poco ottusi, presi come sono dal gioco. Sono più che caparbi, sono testardi. Hai voglia di spiegarghielo ma non capiranno mai che a volte un autorete è salutare. Umiltà, ci vuole umiltà, ma credo che questa non si possa insegnare.
Insomma, mi trovo qui negli spogliatoi, dopo che ho perso la partita con te, e tu magari ti sei già fatta la doccia, ti sei rivestita e sei al bar a festeggiare. Hai vinto, ma cosa hai vinto? Era solo un amichevole.
Un giorno, un girno forse mi darai la rivincita. Me lo racconto, ma già lo so che Milan-Barletta è una partita che non si potrà rigiocare...
E sai perchè? Perchè la vita semplicemente non è un gioco e tu stenti ad accettarlo.
Autorete per me, punto per te. Palla al centro, si continua a giocare.
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