Nick: DeK Oggetto: Una favola Data: 24/9/2004 21.23.46 Visite: 1472
E' una storia che avranno gia' raccontato migliaia di volte. Ma volevo riscriverla con parole mie. O magari non e' mai stata raccontata prima... Non importa. Dedicato a coloro che non sanno di essere... -- C'era una volta un uomo che attraversava ogni giorno il deserto. Ed ogni volta, nel mezzo del cammino, l'uomo sostava ad una piccola polla d'acqua per placare la sete e rinfrescarsi. E l'acqua osservava l'uomo comparire tutte le mattine, e poi ogni sera al ritorno. E l'uomo non sapeva di essere l'unico ad abbeverarsi a quella fonte. E l'acqua si ritrovo' ad aspettare con impazienza quei brevi istanti in cui l'uomo le faceva visita. Cosi', in un giorno piu' caldo degli altri, quando l'uomo ristette qualche attimo in piu' del solito, l'acqua si fece coraggio e gli' parlo'. "Ci sono altre oasi nel deserto", gli disse, "piu' grandi, piu' rigogliose, piu' accoglienti di questa." L'uomo ascolto' le parole e le accetto' senza fiatare. E l'acqua continuo': "E le loro acque sono piu' dolci, piu' ricche di sapori, e piu' fresche." L'uomo immerse le mani nell'acqua, prendendone un sorso, e se le porto' alle labbra. "Perche' non preferisci loro a me? Perche' torni sempre qui? Perche' io...", gli chiese l'acqua incredula. Finalmente, l'uomo rispose: "Perche' tu sei acqua. Ed io ho bisogno di te. Che' senza te non c'e' vita." Passarono altri giorni, e l'uomo comincio' a recarsi presso la polla, anche quando non aveva bisogno di viaggiare. E l'acqua era sempre li' ad attenderlo, priva di difese, dove lui l'aveva lasciata andando via. Fino a quando, un mattino, l'uomo usci' di casa nonostante fosse malato. Percorse gran parte del cammino che lo separava dalla sua oasi, ma prima che fosse riuscito a mettersi al riparo dell'ombra, le forze gli mancarono. Cosi', si abbandono' al fato, lanciando un ultimo pensiero all'oggetto dei suoi desideri. L'acqua si ridesto' dalla sua quiete, e poi dispero'. Era la prima volta che l'uomo mancava al tacito appuntamento. Penso', allora, che avesse finalmente trovato l'oasi adatta a lui, la fonte degna di placare la sua sete. Ma resto' li', ferma, al suo posto, dove chiunque avrebbe potuto raggiungerla, ma dove nessuno veniva mai a perdersi... E venne la notte, e sorse la luna, e il suo sguardo sconfinato colse il dramma che si andava consumando. Allora, desiderosa di intervenire, la luna lascio' il suo cielo e si avvicino' a quell'angolo di deserto. E la sua sola vicinanza compi' il miracolo. L'acqua si animo', sollevandosi, straripando dal suo alveo; ed invadendo le valli, e percorrendo le dune, si fece strada fino a raggiungere l'uomo. Poi, filtrando attraverso la sabbia che ricopriva il corpo e il volto di lui, l'acqua raggiunse le labbra tanto agognate, riportando la vita che stava per abbandonarle. Ma il calore accumulato nella sabbia durante il giorno, ebbe la meglio. E l'acqua, indebolita dallo sforzo appena compiuto, evaporo' nell'aria della notte. Il giorno dopo, l'uomo si risveglio' col piu' dolce dei sapori in bocca, e tutto intorno a lui poteva avvertire una presenza benefica, che l'avvolgeva, stranamente proteggendolo dal caldo. Si incammino' verso il luogo solito, senza conoscere niente di quanto accaduto; ma solo con la voglia di immergersi, ancora una volta, in quell'acqua che amava. E quando l'uomo trovo' l'oasi prosciugata da eventi cui non aveva potuto assistere, la percorse in tutta la sua lunghezza, alla ricerca di una goccia scampata al disastro. Poi, cadde in ginocchio ed intono' una muta preghiera. Calde gocce cominciarono a sgorgare dai suoi occhi, bagnando per un attimo il suolo circostante. E in quelle lacrime, la sabbia ritrovo' il ricordo di cio' che aveva perduto, ed ogni singolo granello si uni' alla preghiera dell'uomo, in silenzio. Ed in un attimo, tutte quelle voci divennero una sola voce, e tutte le parole, una parola sola. E poi cadde la pioggia. |