Nick: sfigatt0 Oggetto: gli occhi della verità Data: 30/9/2004 11.29.34 Visite: 106
Mi parli, finalmente mi parli. Tante cose da dire. Io stranamente resto in silenzio, ascolto, metabolizzo ogni tuo gesto, lo faccio mio. So esattamente cosa vorresti dire e perchè non trovi le parole, ma non ti aiuto, non meriti il mio aiuto, troppe volte mi hai ingannato, mi hai detto ciò che volevo sentirmi dire, troppe volte hai abbassato lo sguardo e rotto il muro delle parole col silenzio. Non ti tocco, non ti sfioro nemmeno, non voglio darti alcun sosteno, ti stringo gli occhi con lo sguardo questo si, ma perchè so che ti mette in soggezione. Non ti è mai piaciuto essere osservata, scrutata nell'anima sfrastagliata, scandagliata come un fondale. Quante cose sepolte in quell'esile corpicino, quasi mi fai pena. Ti sarai accorta di questo mio pensiero ingiusto perchè anche tu muti espressione assumi una posa aspra, quasi volessi violare la mia guardia, testa bassa sgurado fermo, di sfida. Aspetti, attendi una mia risposta, sei pronta allo scontro verbale, ma non è questo che vado cercando, non ora, non più. Non mi interessano più le gare di retorica con te, che fingevo di perdere per farti una regalia amore mio, per ricompensarti del tuo amore, del tuo non disprezzo. "Vai avanti" ti dico. Tu accogli questo mio invito un pò spaesata, non te l' aspettavi. Abbituati come siamo a punzecchiarci ad avere sempre l'ultima parola. Mi sembri un pò delusa, non riprendi a parlare, sei frastornata. Adesso sembri supplicarmi, i tuoi occhi mi dicono -Feriscimi, è quello che merito, è ciò che voglio.- Ma io non cerco rivincite, non vorrei nemmeno essere qui ad ascoltarti, ma so che lo devo a me stesso. Voglio essere meglio di te, voglio lasciarti qualcosa di mio, il rimpianto. Un velo lucido invade il mare dei tuoi occhi, abbassi le palpebre come una diga di fortuna, per fermare l'avanzata delle tue debolezze. Una sola grossa sferica perfetta goccia, abbandona le tue orbite e si staglia sul terreno che tra noi due fa da terzo incomodo. Ero solito baciare le tue lacrime, mischiarle con le mie, e restituirti il succo vitale condensato in esse con dei baci appassionati. Ahhh come ti amato. "Va avanti" ti esorto. Ritiri indietro un singulto, tiri su col naso, lo arricci e per difenderti (o distrarti) punti un dito contro di me. Adesso mi accusi. Le mie colpe, le mie infinite colpe. Le conosco tutte e le ammetto, non ribatto, non cerco scuse. Sono le mie colpe, le riconosco, mi ci sono specchiato questa mattina, le ho accettate. E tu? Cosa mi dici delle tue di colpe? Ma non te la pongo questa domanda. Farei il tuo gioco ed adesso ho deciso che si gioca con le mie regole. Ti sei stancata. Sei stanca di perdere. Volti le spalle e vai via. Non resto molto fermo a guardarti, ho degli impegni per questa mattina ed intendo rispettarli. Sorrido, o meglio abbozzo un sorriso. Finalmente ti ho guardato con gli occhi della verità, e non sei così meravigliosa come pensavo.
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