Nick: siddharta Oggetto: Pasquale taxy driver Data: 11/10/2004 20.16.40 Visite: 120
Sospirava ogni tre o quattro passi e camminava con un ombrello chiuso e un trence. Sembrava un inglese nonostante il suo nome fosse Pasquale. I capelli neri, lisci e lunghi e uno sguardo che non riusciva a nascondere la timidezza; lo tradiva nell'attimo giusto in cui lui parlava. Avrebbe dovuto non parlare, ma anche se entri solo per comprare sigarette in un tabacchi devi pur chiederle le sigarette! Era strano, nessuno vestiva come lui e nessuno era sempre solo come lui. I gruppi di ragazzi che erano soliti fermarsi fuori al Bar Centrale gli ridevano dietro e qualcuno esclamava con voce disimpegnata: " Colombo! " Lui non attaccava bottone, faceva finta di non aver sentito. Aveva i suoi miti cosa vuoi che erano quattro ragazzi di paese! Sognava il cinema, quello fatto dai grandi. Marlon Brando in " Fronte del porto " era il suo preferito. Conosceva ogni piccolo movimento e ogni ghigno. Amava " Lo spaccone " amava Hollywood ma non il cinema italiano. Viveva fuori dal modo Pasquale, nato lì per sbaglio, per un errore della natura; gli piaceva pensare che Dio avesse bucato una ruota nel nel cielo quando lo stava portando sulla terra e così lo lascio a metà strada , durante il viaggio tra le nuvole e le spiagge della California, a Casandrino. Pasquale vive dei sui miti ma le donne non amano chi è un cultore dei miti, le donne amano i miti; non aveva una donna. Pasquale doveva pur lavorare per vivere ma in una fabbrica di scarpe c'è poca Hollywood, si potrebbe giusto girare un film neorealista del 2000. Deve pur lavorare e lo fa immerso nei suoi pensieri pensava a Taxy driver quando quel giorno due entrano in fabbrica con una calza sulla testa e puntando una pistola alla tempia del padrone. Uno di loro gridamdo dice: " Alzate tutti le mani, se no ' ce faccio 'a festa o mast vuost! " Pasquale in quel momento avrebbe voluto avere al braccio quel micidiale congegno di De niro in Taxy driver. Avrebbe voluto farsi scivolare per tutto il braccio quella magnum e scarcarla addosso a quei due topi che intanto raccoglievano i pochi soldi dei suoi colleghi impauriti. Lui fu l'unico li fermo a non sfrattarsi le tasche. Uno dei due rapinatori gli si avvicina gli grida in un orecchio, ma questo provoca uno strano senso di calore nella gambe, le sente quasi come una miccia che gli arriva al cervello. Impugna di botto il taglierino del pellame e segna il viso di uno dei rapinatori. In quel momento il sangue schizzò dappertutto e lui fissando l'altro rapinatore poco distante in un attimo capì che il cinema Americano è bello per questo, perchè un film bello e pur sempre un film bello; così sorrise sulla faccia di chi gli puntava la pistola ma, non riuscì a sputare per terra come un grande attore prima che un proiettile gli bucasse il cuore; caduto per terra però strappò un sorriso al suo viso tirato e disse: " Ok questa la riffacciamo! "
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