Nick: asad Oggetto: IL MIO 1°ARTICOLO Data: 15/10/2004 15.14.34 Visite: 194
SCOMPARE IL "NONNO CIVICO" I comuni dell’ambito 5 non si mettono d’accordo e il progetto per gli anziani "va in pensione" Di Marco Del Prete Tra discussioni e polemiche varie sulla riforma della scuola (riforma moratti) anche quest’anno si è dati il via all’inizio dell’anno scolastico 2004/2005, mettendo da parte per un momento i pareri sia positivi che negativi sulla riforma stessa, vorremmo provare a spostare l’attenzione su un tema sociale o per meglio dire su una iniziativa davvero lodevole e importante che ha riscosso molto successo e trovato consenso tra i più; stiamo parlando del "Nonno Civico": la sua origine si colloca nella legge regionale 21/89 in seguito accorpata nella legge 328/2000. La vecchia legge 21/89 prevedeva una serie d' interventi a favore degli anziani, quali: l’assistenza domiciliare, il soggiorno climatico e l’integrazione sociale. Quest’ultima iniziativa consisteva nel impiego delle persone anziane (over 60) in compiti di pubblica utilità, come la sorveglianza all’ingresso di scuole, ville e parchi comunali o altri edifici pubblici, oppure l’esecuzione di piccoli lavori di utilità pubblica oltre a ricoprire ruoli di grande responsabilità come ausiliari al traffico, affiancando il corpo dei vigili urbani. A tutt’oggi non si sa se mai riprenderà questo utile servizio reso alla cittadinanza da parte di tanti anziani in gamba che possono, certamente, dare un contributo molto importante alla società attraverso questo tempo interamente dedicato all’infanzia, trasmettendo valori e contenuti della tradizione e della loro enorme esperienza di vita. Sembra che i motivi di questo "ritardo" debbano essere ricercati nel mancato accordo (almeno per ora) tra i comuni che fanno parte dell’ambito 5 (Frattamaggiore, Frattaminore, Grumo-Nevano, Casandrino e Sant’Antimo) sugli interventi sociali che rientrano nella famosa legge 328/2000 quindi tutto ciò comporta il blocco dei fondi disponibili per l’attuazione degli stessi. Sarebbe davvero un peccato assistere alla scomparsa definitiva di questa, ripetiamo, importante e utile iniziativa che coinvolgeva e coinvolge in prima persona tutti gli anziani interessati. In questo contesto l'esperienza, patrimonio primario dell'anziano, può anche sopravvivere e continuare ad essere un valore, ma solo nella proporzione in cui venga continuamente sostenuta ed arricchita dall'aggiornamento e da una adeguata riqualificazione. L’anziano è un soggetto sociale che "chiede" di partecipare attivamente alla vita sociale, con l’unica differenza che la sua richiesta percorre canali di comunicazione spesso marginalizzati dalla "società affluente" quale la tradizione, la memoria, i valori. Questa iniziativa darebbe l’opportunità di integrare questi canali all’interno della società attuale.
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