Nick: Coatlicue Oggetto: Paris mon amour Data: 18/10/2004 15.16.16 Visite: 123
Decidemmo per Parigi. Per passare lì la Pasqua. Per cercare di tenere in vita un amore che si reggeva in piedi per miracolo. Era proprio uno di quei viaggi "salva-rapporto", in cui speri che il contatto e la condivisione di emozioni possa risanare qualcosa che si è lacerato. E invece ciascuno di noi partì "da solo", vivendo egoisticamente le luci e la magia di quella città. Noi due facemmo un viaggio diverso e i nostri occhi videro cose diverse e, senza alcun dubbio, credo che oggi siano diversi anche i nostri ricordi. Prendemmo un albergo semplice e pulito a Montmatre, e la sera dell'arrivo faceva davvero freddo. Era primavera inoltrata, ma le dolci temeperature italiane erano davvero un vago ricordo. Io mi stringevo a lui ma sentivo ugualmente freddo. Ci buttammo in un bistrot..."italiani?"..."Si italiani" feci io accennando un sorriso. Dopo mezz'ora lui se ne andò in albergo dicendo che era stanco, io parlavo con una coppia parigina e stavo bene in loro compagnia. Decisi di restare, l'avrei raggiunto dopo. A fine serata mi accolse il buio e il freddo pungente. Decisi di fare un giro fino al Sacro Cuore, che non era molto distante. Per la strada c'erano piccole botteghe gestite da indiani e aperte tutta la notte. Ricordo che comprai della frutta e una bottiglia d'acqua. Mi fermai a chiedere informazioni sulla strada a due ragazzi, una ragazzo e una ragazza per l'esattezza, che sostavano fuori da un locale. Mi colpirono per la loro bellezza. E perchè parlavano tra di loro a una distanza troppo grande per essere amanti ma troppo vicina per essere solo buoni amici. La distanza dell'inizio, dei primi momenti, di quando tutto è in potenza ed è velato e magico. Arrivai sulle gradinate del Sacro Cuore, davanti a me il panorama di Parigi di notte. Pensai alle distanze che avevo con il mio compagno di viaggio e pensai che, nonostante dividessimo per abitudine lo stesso letto, ormai si era creata una barriera alta e insormontabile. Godetti del viaggio ma non della sua compagnia. E al ritorno in Italia ci lasciammo. |