Nick: Cyrano622 Oggetto: woodstock generation Data: 18/10/2004 17.58.0 Visite: 66
Woodstock Generation Da Seattle a Frascati viaggio tra musica, droga e porchetta Stavo effettuando una ricerca circa le droghe in voga tra i musicisti rock/pop negli anni 60' e 70'. Quelle che hanno dato la morte a JANIS JOPLIN, JIM MORRISON, JOHN BONHAM (Led Zeppelin), KEITH MOON (Who), MAMA CASH (Mama’s and Papa’s), BRIAN JONES (Rolling Stones), JIMI HENDRIX. Rigurado al chitarrista di Seattle mi premeva sottolineare le atroci modalità con le quali si è consumata la sua morte. Egli è morto in un letto di un hotel di Londra affogato nel suo vomito, a seguito dell'assunzione una sostanza stupefacente che amplificava le percezioni e gli stimoli durante l'amplesso ma ch epresentava la non trascurabile controindicazione di immobilizzare temporaneamente il corpo di colui che l'aveva assunta; ciò impedi allo sfortunato artista di voltarsi sul proprio fianco per poter rigurgitare e ne determino la morte per asfissia. Tra le notizie reperite, anche la bibliografia in merito è ampia, mi sono imbattuto in una dichiarazione di Brian Johnson cantante del gruppo australiano degli AC/DC. Jhonston, la cui madre era di Frascati, affermava placidamente in una intervista di ritornare nella zona dei castelli romani per almeno una settimana ogni anno per fare overdose di porchetta, vino e pane di Genzano. E si diceva contento delle origini frascatane della madre che gli davano la possibilità di far visita ai propri parenti sui colli. Ora io non sono quello che si può definire un cultore della musica metal e conosco ben poco gli AC/DC ma alla luce di ciò ho deciso che Brian Johnson sarà il mio mito per i prossimi sette giorni. Il poeta visionario William Blake, tanto caro alla beat generation, auspicava lo "spalancare le porte della percezione" e in ciò si rifaceva a quanto teorizzato da Laibniz, il primo ad introdurre nella sotoria della filosofia il concetto di "appercezione"; concetto poi ripreso da Kant che distingueva l'appercezione trascendente dall'appercezione empirica rifacendosi al dualismo tra immanente e trascendente. Ampliare la propria sensibilità è un processo di miglioramento e maturazione cui l'evoluzione della condizione umana deve tendere naturalmente, l'attenzione si deve focalizzare, piuttosto, su come raggiungere tale obiettivo, sui mezzi da usare. Si può affinare la propria sensibilità attraverso l'osservazione, che cattura le emozioni e le sensazioni che sfuggono agli altri, e la successiva fase di maturazione che sovrintende le fasi di metabolzzazione e di memorizzazione delle stesse. Per spalancare le porte della percezione bisogna spalancare gli orizzonti del proprio cervello, organo sovrano che presiede allo sviluppo del processo percettivo-sensoriale, per poter giungere ad un livello quasi ascetico di extrasensorialità. E' amaro constatare come per un atroce gioco del destino coloro che hanno pagato con la propria vita la ricerca smodata ed ottusa di una capacità sensoriale superiore siano state persone la cui sensibilità e intelligenza abnormi siano indiscutibili, ciò perchè la sensibilità è solita giocare sul sottile filo sospeso fra la fragilità e la vulnerabilità. Brian Johnson
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