Nick: InLimine Oggetto: certe sere Data: 19/10/2004 22.21.51 Visite: 288
Tenevo la testa a Daniela mentre lei vomitava anche l'anima in quel brutto bagno di quel brutto pub. Hai notato che i pub brutti hanno sempre un neon bianco bianco che illumina i bagni? Insomma assolvevo il mio compito di brava amica quando da dietro un tizio con la voce profonda e calma mi dice: "serve aiuto?". Io rispondo di no ma quella voce, non so perchè, mi è passata lungo la schiena alzando brividi e istinti. Non vedo il tizio ma sento che si allontana fuori al corridoio. Daniela sta meglio. Più di così non può ributtare fuori. La lascio nel bagno brutto alla luce del neon ed esco nella musica assordante del pub brutto. Gli altri amici non si sono neanche accorti della nostra assenza. Sono troppo fatti di fumo e alcol e noia per capire qualsiasi cosa. Quando mi siedo, uno al mio fianco mi mette una mano sotto la gonna in direzione delle mutande. Sono stanca e rintronata dalla musica e quel gesto viscido di un semisconosciuto mi sembra quasi naturale. Lo fermo e lo spingo facendolo cadere dalla sedia. Da terra lui ride come un povero coglione ventenne che non ha altro da fare che bere e cercare di salvarsi da se stesso. Esco dal pub brutto e una folata di aria freddissima mi sembra un invito a vivere ancora. Mi siedo su una panchina a guardare le auto che passano lì vicino nella solita serata senza senso. I ragazzi fanno commenti dalle macchine su di me, sulle mie gambe, sulle mie intenzioni. Che ne sanno loro di me? Mi alzo e cammino lontano dalla strada. A volte tutto sembra superfluo, troppo scontato per essere vero. Mentre cammino qualcuno alle spalle dice: "Spero che la tua amica stia meglio adesso". La voce profonda e calma, di nuovo. Mi giro e due occhi verdi su un viso pulito mi guardano con intensità e sincera preoccupazione. "Si". Rispondo io. E una serata fatta di nulla e stupidità ti salva per uno sguardo. |