Nick: siddharta Oggetto: Lettera a chi si siede Data: 23/10/2004 16.40.11 Visite: 136
…..Sai le metafore, gli aforismi, a volte hanno su chi li legge e li carpisce, un effetto di autosuggestione tipico di quando si leggono gli oroscopi giornalieri, o le caratteristiche del proprio segno, o come quando una maga fattucchiera ti legge le carte: ci si adagia con soddisfazione su quello che fa più piacere sentirsi dire in quel determinato momento per illudersi di essere nel giusto o, meno vittime delle proprie debolezze. Magari tu ora fai una vita un poco alienante ed è anche probabile che chi si muove più di te ci rimetta le penne, ma fatto sta che " nella vita non sempre si ha culo " (altro aforisma) e allora può succedere che ci si può ritrovare in altre sostanze meno "coauculanti" che non sempre sono latte che diventa burro; a quel punto c'è da riconsiderare la figura di chi ha fatto qualcosa per cambiare le cose rispetto a chi si accontentava di guradare. Quando uccisero Che Guevara lui disse a chi gli puntava l'arma: - Tu stai uccidendo un uomo! (non l'avrebbe mai detto se non avesse mosso le acque) Pensa se tante persone, anche le più umili, si arrendessero in modo asettico alle cose; come sarebbe mediocre questo mondo! La vita è come stare a teatro, c'è chi si accontenta di fare lo spettatore e chi su quel palco ci butta il sangue e rischia, dissensi, fischi e umiliazione. Allora amico mio che ti siedi guardando e aspetti il prossimo ponte lungo di un fine settimana, a questo punto se non hai la forza di alzarti dalla poltrona nemmeno per una sana pisciata all'aperto, allora è giusto che tu dica: " Io a quello spettacolo c'ero, ma l'ho visto solo da lontano. " |