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Nick: pearl jam
Oggetto: L'ultimo spettacolo
Data: 25/10/2004 3.35.22
Visite: 87

"...perdere la voglia di volare perche' l'amore,e' amore impossibile.....e' amore impossibile quello che mi chiedi....
..quando non riesci a seguire,l'irrangiungibile...."


Era la quinta volta che girava la canzone.L'ascoltavo a ripetizione sperando che le parole m'entrassero cosi' tanto nella mente
da sentirle mie.Fatte da me.M'intristii.
Pensai alla telefonata ed al perche' di quello che c'eravamo detti.Che m'aveva detto,feci un sorso di birra.
-Forse semplicemente non siamo fatti l'uno per l'altra,forse dovrei solo finire di pensarla.Ero un giochino da adolescenti x lei
,e anche io da piccolo mi scocciavo presto dei miei giochi-
Mi dissi.
E feci un sorso di birra.Un altro.Ma stavolta piu' profondo ed alienante,quasi a volermi ricacciare in gola,nell'anima,
quelle due ,tre lacrime che cercavano di salire su ed arrivare ai miei occhi.
FOTTETEVI BRUTTE BASTARDE!!Urlai alle lacrime.Non mi sentirono.

Andai in bagno.Sistemai alla buona i capelli.Guardai l'occhio destro nello specchio.Era rosso in un angolo.Come una
spia di un auto,che ti segnala che v'e' qualcosa che non va.Dovevo solo capire a cosa corrispendeva.
Feci un balzo dalla mia quattro ruote,e m'avvicinai allo specchio quasi a baciarlo.Per poco non caddi.
Guardai attentamente....

Si,il primo sentore fu giusto.Era la spia del cuore.....

Mi lavai le mani velocemente e scesi.

Trovai F. ad aspettarmi.La sua faccia non lo tradiva mai.E nemmeno la mia.
-sempre nero,eh albe'?-
A lui raccontavo sempre tutto.
-credo dovrei imparare a non fottermi.Mi fotto troppo spesso.La gente se ne accorge,e allora mi fotte a sua volta.
Sono un culo aperto,oramai...-
-ma su dai.La gente e' strana,LEI e' strana.Ma che cazzo te ne fotte,guarda me.Il mio cell non squilla da anni.Ed e' piu'
d'un mese che non scopo.Mi sento vergineo...ahahah-
-Sto cadendo a pezzi F.,non riesco a fare buon viso a nulla.Somatizzo tutto.mah,forsei dovrei solo imparare a capire che non
ho credito verso la vita.E non sono immune da tutta la merda che esce dalla bocca,dal cuore,dai culi delle persone.Delle
donne,delle puttane.-
-Andiamo al rione,a fare rifornimento,su.Me lo vedo io stasera...-
-ok-

Al "rione",v'era la nostra "base".Se mi sentissi piu' americano di quanto gia' non mi senta,direi che li' v'era il nostro pusher.
Ma dare un nome "strange" ad una persona che vive ,mangia ,lavora,uccide,piscia,in uno dei luoghi piu' rappresentativi
della faccia oscura di Napoli,sarebbe troppo pleonastico e fuori luogo.Anche per me.

facemmo cio' che dovevamo fare.il nostro carico quotidiano.non molta roba per quattro persone .Se c'avesse fermato la pula,
non reggeva nemmeno l' "uso personale".eh.Credo,e spero,che c'avrebbero riso dietro.
Sistemai il tutto nei miei calzini,non prima d'aver smazzato una stecca per dar vita alla prima canna.

tornando al nostro angolo,sulla strada,mi passo' avanti di tutto.ragazzi che entravano nei locali,parcheggiatori in trepidante
attesa di lasciare le macchine al proprio destino,cartonari alla ricerca di petite anche solo con le sembianze dell'oro,
puttane pronte a vendere il loro corpo con tanto di listino,ed altre,-e queste son piu' pericolose!!-che il listino non ce
l'hanno,ma prova a chiedere loro amore,e potresti anche pentirti d'essere nato.

Credo che con le donne,noi, abbiamo un conto aperto fin dalla nascita.Sara' forse per il fatto di metterci al mondo.
da quando ci sputano dalla loro fica,a quando diveniamo polvere e' un continuo provare a colmare il nostro debito.
O forse, qualcuno riesce a sdebitarsi del tutto.E allora puo' capitare anche che vivi gli ultimi tre,quattro anni della tua vita
a pensare solo al calcio,al vino buono,all'aumento delle sigarette ed ai cavalli.
Fortunati Loro!!!!!
Svoltammo a destra ,di fronte avevamo il perenne stazionamento dei pullman ,dove vedevi gente indaffarata ad andare.A quella che
arrivava non ci badavi mai.Il pensiero di gente che si "fermava" era alquanto triste.
io mi son sempre chiesto-Dove va tutta questa fottuta gente??-.In qualche merdoso posto a farsi domande che potrebbero farsi anche nelle loro
fottute poltrone.Ma poi penso che non tutti c'hanno la poltrona.E allora va sempre bene cosi'.
Arrivammo al nostro pezzo di mondo,gli altri amici c'aspettavano.Come sempre il dubbio e l'apatia circondavano i nostri sabati.
Era cosi' da tempo immemore.era bello pero'...dubitare con loro.

La citta',con i suoi momenti d'isterica esaltazione di fine settimana,sembrava aspettarci.
L'asfalto era abbastanza caldo.Le macchine piene di petrolio lavorato.I capelli al proprio posto e la camicia fuori
dai pantaloni.

-dove si va?-disse con il solito sorriso accennato s.
I piu' ironici risposero,in coro,con un -a fare in culo-...
Altri ci pensarono davvero.
Ma come sempre ,anche se la voglia d'evadere era comune a tutti,i modi mediante il quale arrivare a cio',erano motivo di
scontro,a dir poco ,ideologico.

S. a ballare,-perche' nei locali c'e' fica fresca,e sbobba a volonta'-diceva.Ma sembrava non pensare tanto a cio' che diceva.
per F.,era tutto uguale,bastava stare con noi.Diceva.Ed io lo credevo.
Per quanto mi riguardava,stare li' a rimuginare o andare alla love parade,non faceva molta differenza.
Pensavo a lei,a quella telefonata e ad Ernst Hemingway.Pensavo al suo errare.A Santiago,ai grossi pesci.
-andiamo al femina- disse S. vecchio.
I suoi occhi scintillarono nella notte e per un momento vissero di luce propria.

I piu' zittirono.
Io esclamai un perenterio -gia' sto li'- evidenziando un sommesso piacere al solo pensiero.
Gli altri mi guardarono.
F.cerco di convincersi.
Ci riusci' subito.
Eravamo 5 ragazzi.Chi pensante,chi pensieroso sul da farsi,sul futuro,e chi ,con solo tanta voglia di non pensare.
E stavamo per andare in un luogo di perdizione.Buono per tutti.

Chi legge,deve sapere che il "femina" e' un locale.Di quelli dove ragazze piu' o meno giovani,piu' o meno belle,piu'
o meno troie,intrattengono ,con balli sexy(che di sexy hanno solo le nudita' dei loro corpi)uomini di tutti i tipi.
Di diversa eta',di verso ceto sociale,con diversi approcci,ed intenti.

Dopo i pochi momenti di tentennamento che scaturiscono in tutte,e sottolineo tutte le nostre decisioni migratorie,ci accingemmo
a recarci all'isola felice.

Eravamo arrivati alla terza canna in venti minuti quando parcheggiammo.

dentro ,l'aria che si respirava era di quelle pesanti.
Odore forte di fica,e gli ormoni dei pochi maschi presenti sembravano fare a cazzotti con la voglia di soldi di chi ,quell'isola
la gestiva.
Il panorama che ci si paro' di fronte ci era gia' noto.alcuni di noi v'erano stati gia' altre volte.La noia e lo sperma
uniti insieme possono fare grandi cose.

L'ambiente era scuro.Poche luci,e quelle che c'erano erano fatte di colori dark.Viola,rosso,blu scuro,a cercare di inculcarti
trasgressione,che qualche lady ,passando per i tavoli,cercava di ricordarti.

i tavoli,in ferro,di quelli a tre piedi e piccoli,erano sparsi a casaccio a pochi centimetri dal piccolo palco,ricavato
da una parete.Due pali si ergevano ai lati di esso.Erano li' per aiutare le mirabolanti,alquanto ginniche
e speranzosamente erotiche,esibizioni delle ragazze.

Il pavimento era color topo.E anche la moquette ,o linoleum forse,rimandava alla mente la pelle dei fantomatici nemici dei gatti.
L'anticamera a quello che era il palco,e la zona adiacente,erano costituiti da un bancone con luci da bar ,ove da una parte
v'era la cassa,con un uomo pronto a raccoglier soldi,e l'altra era adibita allo smistamento di alcolici da 12 euro.
Qualsiasi cosa prendessi,una birra o un piu' ricercato mojito,veniva a costare dodici euro.qualcuno,sarcasticamente,consigliò
d'ordinare ostriche e chardonnet.

salutammo tutti.nessuno ci saluto'.Pero' una cameriera piu' brutta che vecchia,ci fece spazio permettendo alle mie ruote
ed ai miei amici d'arrivare davanti a tutto ,dove avremmo avuto il paradiso ad uno schiocco di dita.

prendemmo posto .Eravamo eccitati dall'idea che,di li' a poco,ragazze sexy porche e disinibite(l'immaginario e' questo)c'avrebbero
girato intorno mostrandoci la loro mercanzia,rubando palpate piu' o meno aspre,e distribuendo carezze e baci con l'"american
play"(l'american play e' uno degli intrattenimenti del "femina",e di tutti questi tipi di locali.Il tutto consiste nell'acquistare
dollari-quattro per 10.000 lire del vecchio conio-da infilare nelle parti piu' remote delle giovani,ed a volte aitanti,donzelle.
Ovunque volevi...-"senza pero' improvvisarsi ginecologi"-urlava uno speaker con la zeppola in bocca dall'alto della sua
postazione ricavata ,anch'essa ,dalla pietra.)

Ordinammo da bere.Io presi il mio inseparabile rossini.Amico di tante serate a rimuginare su quello che sarebbe potuto essere.
Le ordinazioni ci rispecchiavano tutti.
Io ,col mio rossini,tenero e delicato e che e' abituato a non rischiare.
F.con la sua ceres che fa pandant con l'hascisc ed i suoi adepti piu' convinti.
S.vecchio una bud.Credo che avrebbe preso bud in qualsiasi punto della terra,ed in qualsiasi locale lo si porti.Birre per morti.
Dovrebbe pubblicizzarle.
F.l'altro mio inseparabile amico,anch'essi col rossini.Un po' perche' ci somigliavamo,un po' perche' credeva,lui,che li' dentro
dovesse scorrere tutto in maniera molto chic.
G.non ricordo cosa prese.E da un po' che non lo seguo piu'.Credo sia pronto per sposarsi.O di sicuro il pensiero lo attanaglia.

Iniziammo a consumare,e cosi' si fecero avanti le prime fanciulle.Dapprima se ne presento' una,francesca,sui 40.Vecchia e triste.
CI giro' attorno per un po',sperando di farsi offrire da bere(come facevano tutte),aiutata dalla solita cameriera racchia,ed
acida che non gli avresti scommesso su di lei piu' di 20 cents.

Non sorti' nessun effetto Francesca.Ne' tantomeno la brutta cameriera.
Noi volevamo far trasgredire almeno i nostri occhi.Ed il suo corpo ossuto,anche se ben mantenuto per una 40enne o giu' di li',
non ci ispirava niente.
Ando' via.Triste e vecchia com'era venuta.

La seconda che s'avvicino' a noi fu Jane.
Su jane,devo precisare una cosa.Era GIAMAICANA!!!Io adoro la Giamaica,ed il pensiero che ho di essa.Bob,erba,reggea,leggiadria
finta poverta',quieto vivere,piantagioni,mare,sole,erba,bob,ragazze dagli incrdibili occhi.E dai culi scolpiti.

Ecco,cosi' era pure Jane.Si muoveva a tempo di reggea.Sembrava avere Bob alle spalle che le dettasse i movimenti e sembrava
avere un walkman nelle orecchie che le passava canzoni del suo paese, all'infinito.
Non sembrava triste.E nemmeno il suo alto culo.Duro come il marmo.Avro' passato almeno un'ora a palparglielo e cercare di
fare altro.
La sua pelle era nera come l'ebano.Liscia come quella d'un bambino, ma vissuta come quella di cento pirati ,suoi antenati
sfortunati come lei.
Non sembrava triste lei.Sprizzava gioia,e voglia di farsi toccare.Ma poi noi,io ,dall'alto del mio quartiere tranquillo, del mio letto
col materasso in lana merinos che cazzo potevo saperne!!!!!

Rimase per un po' con noi.E riusci' ad accaparrarsi pure una consumazione(12 euro per una maniata di culo era ben pagata,
ripeteva F. in continuazione)offertagli da G.

Sembrava non disdegnare la nostra compagnia.E noi questo lo percepivamo.Non che pensavamo che ci stesse con piacere,o che
l'indomani si sarebbe unita a noi,(dei ragazzi davanti a noi,in preda a chissa' quale mancanza,straparlavano con una delle piu'
belle,che era riuscita a farsi offrire 4,5 consumazioni credo,ed io,ascoltando ho udito frasi tipo "domani ti porto a vedere
napoli",e gl'occhi erano quelli di un innamorato.Non lo biasimo.Ma credo che lei non capisse nemmeno cosa diceva.Le bastava bere)
pero' era carino il fatto che lei si divertisse insieme a noi,a guardare le sue colleghe ed a canticchiare le canzoni che
passava il dj con la zeppola in bocca.Le palpate rubate, erano meno pesanti cosi'.Venne il tempo anche per lei di cercare
il suo "El Dorado".Ando' via.E non si era nemmeno a meta' serata.

Tutte le ragazze che lavorano li',a parte il cercare ,il piu' delle volte vano,di strappare qualche consumazione a giovani sprovveduti,o a vecchi
bisognosi di fica(e chi non lo e'.Vecchio e non!!),avevano l'obiettivo di spillarti 100 e passa euro.
Mediante la simbiotica pratica del peep show.Beh,non l'ho mai fatto e saprei dire a riguardo solo nozioni di sorta.
Ognuno s'immagini cio' che vuole.Ognuno pensi ,prima d'andare in uno di questi locali,di non portarsi piu' di 99 euro.
La voglia,ad un certo punto,diventa tanta.
Come tanta,sarebbe la presa per il culo li' dentro.

Gli spettacoli si susseguivano regolari.Scanditi da erezioni piu' o meno lunghe e dalle parole biascicate del dj che chiedeva
applausi quasi fossero le sue protette.E quasi stessimo dinanzi al royal ballet di Londra.
I momenti che pero' tutti bramavamo,erano quelli subito dopo le esibizioni "artistiche"...-il momento AMERICAN PLAY-come piaceva
urlare allo speaker menomato.

Era li' che davi sfogo a tutte le tue frustrazioni.
Un culo roboante che salta sopra il tuo cazzo ,anche solo a mimare qualcosa,puo' avere i suoi effetti.Devastanti,se non li
si prende per il verso giusto.Eh.

Venne il turno di Nicoletta.Sedette vicino a me.Aveva gusto la ragazza.

-ciao,io sono nicoletta,da ungheria-
-io alberto,da casa mia,che non sara' grande quanto l'Ungheria,ma non mi lamento-
Non credo capi'.
Iniziai a guardarla.A squadrarla.
Dio quant'era bella!!!!!E lo sapeva!!!!
Grosso guaio.
Aveva i capelli biondo oro,due occhi piu' azzurri del cielo pulito di casa sua.Due cosce alte e flessuose con il giusto
spessore di carne che e' il preludio alla fica.Era alta.Longilinea.Seno piccolo.Ma con due fari che puntava dritto all'inferno.
I capelli le arrivavano al culo,cercando,inutilmente,di coprire quel cerchio perfetto che formavano le sue natiche.Aveva mani
da pianista.Lunghe ed affusolate dita...Chissa' se suonava.....
Cercai di carpirle qualcosa..
-come mai,una bellezza come te,sta qui,in questo cesso di posto,a farsi toccare da tutti?-
Temevo non mi seguisse.I suoi occhi erano fissi su di me,ma sembrava la sua testa essere altrove.Magari mi sbagliavo...
-mia amica chiamato,qui soldi,lavoro,ed io venuta..-
-Beh,ti piace cio' che fai?-
-Qui no.Troppo piccolo il locale-
-Beh,ma intendo il lavoro in se',questa processione,questo errare fra i tavoli-
Mi guardo' basita.Cazzo,usavo termini che non avrebbe capito nemmeno mia madre,esprimendo concetti chiari giusto a me,ed a
qualche Dio della filosofia vissuto 1000 anni addietro.Non dovevo biasimarla.
-ehm,vabe'-Dissi.
Le toccai il culo finalmente.Sembrò gradire.
Cercai di spostargli l'esile filo che divideva il suo ano dal mio dito.Vi riusci'.
Stavo per entrare...ero alle porte del paradiso,e non avrei nemmeno dovuto bussare...

-TU COSA FAREEE- urlo'...
-io?niente...-All'inizio mi feci piccolo.Piccolo.Piccolo.
-tu non potere entrare in mio culetto-
-ehm...-volevo dire qualcosa...
poi lei continuo'...
-...andiamo in privato,dare 100 ,e facciamo gioco....-
Mi resi conto che era ,come sempre tutta una questione di dare a avere.
Decisi di darle l'ennesima strizzata di culo,ed in piu' c'aggiunsi un tenero "vaffanculo".
Lei capi' questa volta.E non mi diede nulla in cambio.Strani esercizi d'economia.

L'unico spettacolo che mi fermai a guardare con piu' attenzione fu quello d'Anita.Bionda anch'essa.Ungherese anch'essa.Amica dell'ultima mia
conquista.Eh.
Si muoveva bene.Il culo faceva provincia.Da solo,avrebbe potuto mantenere uno spettacolo di un paio d'ore.Ce lo vedrei
bene al posto del Maurizio Costanzo Show.Tipo.."sculettando"...
Sorrisi.
Era molto elastica malgrado la mole.Cosce enormi,culo enorme,tette grosse,faccia lunga.
Una vera stangona.Un mix fra Jamie Lee Curtis,col viso di Helen Hunt.
Una grande chiavata.Di qualcun'altro.

Le grandi chiavate non fanno per me.
Pero' m'ipnotizzo'.Beh,sono molte quelle che ci riescono.Sara' che son sempre fra le nuvole.
La guardai per l'intero spettacolo.
Quando arrivo' al sospirato momento che comprendeva il mostrare ad una decina di cuori bollenti la sua ostrica,beh,la mia
attenzione si focalizzo' proprio in quel punto.Strano da credere no?


Era stesa a terra.Cosce spalancate.Si manteneva ancora quel che rimaneva delle sue mutande a coprire la fica.Piena di umori.
L'odore era forte.
Fece un paio di giravolte da terra,sembrava una tartaruga che tenta di rimettersi in posizione naturale.
Girava un po' come la bottiglia nel gioco della bottiglia.Tocco' a me.
Spalanco' ancora di piu' le gambe.
Fece uno sguardo accattivante al pubblico in sala che aspettava solo un suo gesto per dimostrare tutta la sua approvazione.
Quel gesto fu fatto con estrema cura.
Ci fu un boato.Le colonne tremarono.Caddero i bicchieri.La terra sotto i loro piedi vacillo'.
Io l'avevo a un palmo di naso.
Il paradiso e l'inferno,non erano mai stati cosi' vicini.

...

Ordinammo un altro paio di birre.rendendoci conto che ci sarebbero costate quanto una cena da chez maxim.
Ovviammo al problema,pensando al fatto che avessimo gia' mangiato.

la serata volgeva al termine.C'era l'ultimo spettacolo.
decidemmo di vederlo.Non ricordo neppure da chi fu fatto.Il pensiero corse verso Lei.
Cioe',mi resi conto che c'era gia' da tempo,ma le fiche nude e i culi tosti sono uno schermo doppio.A prova di proiettile.
Ma a volte le donne ti sparano al cuore.

Il ritorno a casa fu dei piu' consapevoli ,da un po' di tempo a questa parte.
Parlammo poco in auto.Fumammo.questo si'.
S.,voleva raccontarci dei suoi problemi,poi evito'.Il pensiero della fica di Jane,fece il resto.

Io guardavo con smania il mio telefono,sperando in...
Che non arrivo'.Non arriva mai niente.
E' sempre un dare,per avere.Con cognizione di causa pero'.
Lei non voleva dare.Ma prendeva.E ne era consapevole.

Avevo ancora un po' di anima da darle,ma doveva sbrigarsi,stava per andare a male.

Apri' il portone,toccai il cazzo a fulvio.GLi sussurrai un dolce "ti amo"..
Sorrisi.
-si albe',fottiamoci.Va' a farti fottere,e sognati le fiche di stasera.Ti servira'...non pensarla,non ti merita...-
Presi l'ascensore.Salii.
-Non mi merita-pensai.E' questo che ci diciamo quando le cose non vanno come vorremmo che andassero?
Pensai di dover scrivere qualcosa.
La smith mi guardo',stanca.
Chissa' allora Nicoletta cosa pensa,quando si guarda allo specchio.Lei forse,non la merita una vita decenta.O non la vuole?
Io,alla mia piccola,la volevo davvero tanto.
-sognare??perche' no...-

Sognai di lei,malgrado jane,Nicoletta,la fica di Anita,il cazzo di Fulvio,la mia vita.

Mi svegliai all'improvviso,solo,sudato,ed ero ancora me stesso.



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