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Nick: pearl jam
Oggetto: Un amabile storia....
Data: 30/10/2004 19.6.28
Visite: 147

Appena sveglio mi resi conto d'aver dormito non piu' di 4 ore.
Mi duoleva la testa.forte.Sentivo come tirare una corda da dieci marocchini da circo.
E non smettevano mai anche se il tendone oramai,era su.
Il dolore forte alla nuca mi fece pensare ad un ictus.
-chissa'- dissi fra me e me -come dev'essere..-
Optai per guardarmi allo specchio.
Sentii voci provenire dal bagno ,mio padre era ancora li'.
Feci per girarmi da un lato,ed evitare che i cinque cuscini presenti sul mio talamo mi soffocassero.
La testa comincio' a girare vorticosamente.Sembravo stessi per cadere giu' da un precipizio.Riuscii a stare su.
M'aggrappai a qualcosa.
Ebbi una strana sensazione.
Sembravo uno,malgrado il risveglio dopo sbornia,a cui faceva piacere essersi svegliato.
-Chissa' come mai-..pensai.
E buttai un po' i pensieri a ritroso.

-ieri che casini.Fino alle sette in mezzo ad una strada.Riuscire a mangiare schifezze con l'havana ancora ben presente
nella bocca dello stomaco.La testa per aria,scombussolata dal sonno e dal fumo.Ricordo la strada tutta per noi,Fulvio
e le sue dissertazioni su come una donna puo' essere antipatica,e su quanto non sia fatta per lui nel momento che capisce
di non poterla avere.-
-Discorso giustissimo- mi dissi ad alta voce,voltandomi a vedere se ci fosse qualcuno ad assistere alla mia pazzia.
I marocchini diedero un'altra issata,tanto che piegai il capo quasi a non reggere il dolore.
-Peccato io la pensi proprio al contrario suo.Percio' vivo di merda "l'amore".Ah...l'amore...quella cosa che fa girare il mondo
l'amore il centro di gravita' delle anime perse.Di coloro che disegnano intorno a buchi neri,cuori rossi grondanti lacrime.
Il piu' delle volte.E' una buona cosa saper disegnare.-

Mi feci notare di quanto fosse banale il cercare cio' che non si puo' avere.Eh.Anche la scolaretta di primo ginnasio
saprebbe metterti in guardia a riguardo il rischio banalita'.Ed io ,che mi consideravo un po' alla stregua dell'uomo di vitruvio,
diretto discendente del super uomo di d'annunziana memoria,ero uno dei piu' ferventi adepti di tale teoria.

Questa cosa mi fece sorridere.Poi comparve una patina bianca dinanzi all'occhio sinistro.Smisi di vedere per qualche
secondo.M'agitai un po'.
Presi di nuovo lo specchio cercando quasi una risposta.
Cio' che vidi fu me.
Gli occhi ancora stravolti da una notte vissuta.I postumi del sonno e del gin vagano indisturbati fra i miei pensieri,ed
era lampante,l'arrivo loro sui miei occhi.Quasi storti,cmq contorti e mal spiegazzati.Le sopracciglia avevano un non so
che di malefico.I due estremi all'insu',come l'immaginario diabolico vuole.La barba era sempre li' a fare da contorno
ad un ovale troppo stanco per adempiere al suo compito.Punti bianchi di mal'affare si stagliavano nelle zone piu' aride
del mio viso.Le ciglia eran tutto disfatte come attorcigliate da dita inesperte.Sentivo l'alito ancora compromesso
da ieri,ma i denti ,quelli,eran sempre abbastanza avorei.Bianchi non lo sono da un pezzo.
Accortomi della scomparsa del velo,andai per sorridere,e il responso fu sempre lo stesso.Mi piacevo....

Cercai il telecomando della tv in mezzo ai mille guanciali.Sembravo il sultano del brunei accasciato nel suo impero fatto
di seta e belle donne.Le coperte mi coprivan fin su il mento,e la voglia di dormire era tanta.Ma come capitava spesso ,
non riuscii piu' a farlo.Non so se fosse agitazione,frustrazione,mancata apatia mattutina(la mente a volte si sveglia come
resettata,ed allora casomai,in preda ai fumi di chissa' quale sostanza,al mio risveglio si crede di voler "fare".Ma dura
poco.Per fortuna.),o altro.

Non lo so.E poco m'interessava.Almeno fin quando la stanchezza non avrebbe scalfito la giornata in corso.

Dormire poco e dormire male son la quint'essenza di un'artista.Almeno cosi' mi ripetevo.Buggerandomi.
Accesi la tv.Non davan niente di buono...presi un tg...

"oggi,30 ottobre,e' il compleanno di uno dei piu' grandi giocatori della storia del calcio.Il piu' grande mai esistito
probabilmente..."...le parole del mezzo busto risonarono nella stanza.
Tutto cio' fece scintillare le mie sinapsi e tutto sembro' ritornare in uno stato di quiete assoluta.
Oggi,44 anni fa',era nato il pibe de oro.

Sorrisi a vedere alcune immagini di repertorio ove faceva spaccate volanti e tiri funambolici ,degni del miglior circense.
Lui,il Dio del calcio era nato per l'ennesima volta.La quarantaquattresima.
-Chissa' come sta...- Pensai.
In quel momento mio padre entro' in camera ,prese la sua cravatta grigia a righe,e l'appoggiò sopra la camicia,come a voler
vedere se ci stava bene.
Mi guardo'.
-Ben sveglio...-
Gli strizzai l'occhio,facendo traspararire un po' di confusione mentale.Non strizzo l'occhio a mio padre molto spesso.
-tornato con le galline ieri..eh...Oggi e' il compleanno di Diego ragazzo,- il tono si fece serioso.
Io speravo in nessuna ramanzina sull'importanza del lavoro et similia.Non l'avrei retta.I marocchini continuavano ad issare
(mi sembrava quasi sentirne le voci,e vedere le loro braccia tornite di muscoli e sudore che si prodigavano per procurarmi un mal
di testa fortissimo),e la sensazione di instabilita' provocata dai capogiri era ancora in pianta stabile.

-devi sapere ragazzo,che qualche tempo fa',questo giorno era per noi tutti molto importante.Sai quanto ha significato
Maradona(lo pronunciava quasi con garbo.ostentando rispetto.Il suono della voce di mio padre e' molto cupo,ma quando pronunziava il suo
nome,beh,mi si creda,sembrava farsi imprestare la voce da qualcuno che possedeva corde d'arpa,al posto di quelle vocali)per
un intero popolo..no?..Sai quanto ha significato per me...-
Annui'.
Lo vidi farsi un nodo alla cravatta,in maniera mnemonica,come chi e' tanto abituato a fare una cosa e non pretende visione
di essa.lo fa e basta.

Usci'.

Il tigi' ebbe fine.Spensi.Decisi di dovermi riprendere.il dolore caparbio alla nuca mi stava dando tregua.
E' vero, avevo dormito solo poche ore,ma credevo fosse tempo d'attivarmi.

Presi il libro.Gli diedi due sfogliate.I detriti che si accumulano ai lati degl'occhi degli appena svegli,non mi permettevano
di concentrarmi.Decisi d'attivarmi in diverso modo...

Presi uno dei cuscini,lo porsi forte sotto il mento e mi misi in posizione pensante.
Pensai a ieri.

Gli amici.
Ieri dissi un sacco di cazzate.Ne feci altrettante.Ne pensai il quadruplo.

M.,e' quello che cerco di piu' in queste situazioni.Lui e' sul mio piano quando uno dei due e' troppo fatto anche per
rendersi conto di esserlo.
Siamo sulla stessa lunghezza di sbronza.

forse gli ho espresso concetti che non avrei voluto esprimere,ma credo lui abbia capito.
La birra,l'havana,il gin avevan fatto la loro parte ieri.Pensandoci,era a loro che dovevo l'avvento dei marocchini.
Imprecai,e pensai ai russi.Loro si che sapevano bere.
Vodka,e poche parole.

Io invece straparlo quando son fatto.
E dico,tante,troppe cose.Inutili.agli occhi di chi non mi ama.

Lei non mi ama.Non mi amera' mai.Non l'ha mai fatto.
Se non forse ,in un piccolo istante,il tempo che la luce rossa,divenne verde.

Decisi che mi doveva bastare e pensai ad altro.

Ripensai a Diego...

-chissa' che fa,ora...-

Mi venne in mente g.che mi racconto' un gran storia ieri.

"Bellini era un gran compositore.Giovane,aveva tanta strada dinanzi a se.Quando conobbe Rossini,Giacomo,era quasi al top.
Dopo un periodo di conoscenza,Rossini,noto' che il Bellini era bloccato.Niente piu' scritte ,niente piu' opere.Nulla di nulla.
Bellini gli rese noto dell'amore per una donna.Un amore forte,passionale,viscerale,catarchico.Un amore,insomma.Rossini
era molto alterato da cio'.Vedeva un talento come quello di Bellini,andare sprecato cosi'.Vederlo allontanarsi dalla sua
stella polare,la musica,gli provocava rabbia mista a dolore.
Decise allora un giorno di prendere il problema di faccia.E si reco' a casa di questa fantomatica donna,per parlarle.
Espostogli il problema ,Rossini ,disse una frase alla donna.-Una donna,puo' fare di un uomo ,un uomo normale o un genio.-
Poi,susseguentemente,la guardo',fissa negli occhi e le chiese...-Tu cosa decidi di fare,resti o vai via?-"
E cosi' il Bellini,divento uno dei piu' grandi compositori.E da questa storia trasse "la norma".

Bella storia,pensai.E lo penso ancora.Un uomo innamorato non sara' mai un grand'uomo.Di questo ne son sicuro.
Io sono sempre innamorato.
Di capelli che sfilano via,di dita sporgenti,di occhi imploranti,di labbra sottili manco a baciarle.Di cuori veri e di dubbi
esistenziali.Amo come si pongono quando gli piaci,e amo quando cercano di non fartelo capire.Amo quando lottano,sbraitano,
quando s'abbassono per succhiarti l'amore che vogliono.Amo quando son puttane,e quando dicono di non esserlo.Mai.
Amo i suoi baci che non m'ha dato ,amo le sue unghie,piccole bianche come fiocchi di grandine ricoperti di lacca.

Amo i suoi capricci e suoi volti lunari.

Il vento scosse la persiana.capi' che era il momento d'alzarmi.La mattina,ed i sogni di ieri dovevano lasciare il posto alla
cruenta ricerca di un oggi ,e di ragioni per essere ricordato.
Mandai giu' un sorso d'acqua,e una pippata di ricordi.Accesi una cicca.

Mentre pensavo,e facevo tutto cio' ,pensavo a lei.Una lei che vive in qualche parte del mondo.O a 500 mt da casa mia.

Pensavo a lei.
Che mi guardava odiandomi.
Pensavo a lei,che una giorno lontano fisso' la mia anima dicendomi d'adorarmi.
Pensavo a lei,che non m'adora piu'.Pensavo a lei,ed al mio essere artista.

Pensavo a lei,la donna,che vorrei restasse con me ,pur di rovinarmi la vita.





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