Nick: Kashmir Oggetto: Un pò di me Data: 1/11/2004 22.47.37 Visite: 122
Autoanalisi? No. Autobiografia neanche. Forse ho voglia di raccontarmi un pò. Di cambiare la mia descrizione, o soltanto di smettere di vedermi e iniziare a guardarmi. Mi chiamo Giuliana, odio essere chiamata Giù, io cerco di salire, magari se mi chiamavo Susanna, "Sù" mi sarebbe piaciuto, ma chest è na strunzat. Amo essere chiamata Giuly, mi piace, mi fa sorridere, è più allegro, solare, e poi mi ci hanno sempre chiamata, e mi è sempre piaciuto. Il mio nome deriva dal greco "iulis" che significa "calore ardente", mi piace il mio nome. Età...ho 17 anni, a volte 3, a volte 30, dipende dalle giornate, dagli stati d'animo, non ho un'età precisa, comunque ho 17 anni, a volte. L'età non ha un significato preciso come il nome, l'età non mi interessa. In nessuno. Serve solo pe fa burdell al compleanno. Città: Napoli. Sono nata nella clinica Villa Bianca al Vomero, sono vissuta un pò a Poggioreale ma maggiormente a Brusciano, andavo alle elementari a Casoria, ora abito a Spoleto, ma tra un anno e mezzo sto n'ata vot a Napoli, non mi sento Spoletina, non mi piace Spoleto, è bella solo esteticamente, è a scopo decorativo, diciamo. Basta dettagli inutili. Ho sempre sostenuto che non so abbastanza, che nella vita non si sa mai abbastanza, ho sempre avuto voglia di conoscere, di vedere, di leggere, di ascoltare, di sentirmi viva. Sono sempre stata una persona solare, quando soffro cerco di affrontare il dolore per fatti miei, spesso sono impotente di fronte a quello che succede, quindi mi rifugio in quello che mi piace, scrivo, leggo, strimpello Hildita cercando contatti fisico-emotivi con lei, ascolto musica, ascolto le risate dei bambini sotto casa mia, a volte le provoco pure, mi diverto . Altre volte, invece, mi sfogo. Ma capita raramente, e solo con amici cari, se mi sfogo seriamente con qualcuno vuol dire che gli voglio un gran bene, lo so bene. Altre volte ancora, parlo sempre con gli amici, però per pariare, per ridere, per ricevere un sorriso, per essere d'aiuto, quindi il peso del dolore tende a diminuire; anche questo accade solo con poche persone, ma più rispetto a quelle della situazione precedente. Ho una madre, un padre e un fratello, da piccola ero uguale a papà, ora sono la fotocopia di mia madre, di papà m'è rimasto solo il colore dei capelli, ma tra poco neanche quello, li ha persi quasi del tutto. Da piccola, quando vedevo il telegiornale piangevo a dirotto; mamma e papà dovevano puntualmente cambiare canale. A 17 anni, quando vedo il telegiornale, piango, prego, rifletto, scrivo. Sono stata fidanzata più volte, ho detto "Ti amo" una volta sola, e sono sicura e felice di averlo fatto, anche se ora è finita. Sono sicura di aver amato, quindi sono abbastanza soddisfatta, ma voglio amare ancora, è stato bello amare. Mi piace emozionarmi. Mi piace l'amore, è un turbine da cui non riesci ad uscire, io ne sono dovuta uscire per forza, la persona che amavo mi stava portando alla distruzione, inconsciamente. Non gliene faccio colpa, anzi, sono felice di aver amato ed essere stata amata. Quando piango mi si scioglie la matita sul viso, divento tutta nera in faccia, orrenda. Quando rido, invece, il mio viso diventa tondo, Peppe mi sfotte, mi fa ridere, e divento una palla della santos, come dice lui. Quando mi sveglio la mattina, o i capelli che seguono tutte le direzioni della rosa dei venti, le occhiaie un pò scure, come un'accenno di grigio di nuvola sotto agli occhi, la vescica indecisa. Quando ho le labbra disidratate me le bagno autonomamente. Quando amo do tutta me stessa. Non parlo solo di coppia. Ho un buon rapporto col mio corpo, è la casa della mia anima. Amo la musica, vivo di musica, la musica è l'unica essenza capace di capirmi non ascoltandomi, non guardandomi negli occhi...ovviamente parlo di quella musica che da emozioni, diciamo che sono una di quelle persone che vive per i Led Zeppelin e schifa a morte i Dream Theater, credo di non essere l'unica, ma pure se lo fossi non me ne fotterebbe. Da bambina scrivevo poesie, ora pure, ora scrivo tante cose, sono solo sfoghi. Non scriverei mai a comando. A mamma piace quello che scrivo, mi basta vederla sorridere, o commuoversi. Sara è stata la persona più importante della mia vita. I Led Zeppelin sono stati la musica più importante della mia vita. Però non mi conosco. |