Nick: _Roxanne Oggetto: fattell' cu chi e' megl' 'e te Data: 10/11/2004 11.26.23 Visite: 280
Spesso mi rendo conto che ci sono persone che amano sentirsi "tipi buoni" con persone che sono meno di loro. E' un atteggiamento piu' o meno conscio. Forse dettato da una grande insicurezza personale o da una reale mediocrita'. E piu' queste persone hanno a che fare con persone meno di loro, piu' si ringalluzziscono. E questo succede davvero molto molto spesso. Per "persone meno di loro" intendo persone magari meno intelligenti, piu' piccole, con poca personalita', o magari un bagaglio culturale ridotto, o con non molta capacita' dialettica. Quelli che si vogliono sentire "tipi buoni", forse hanno paura di confrontarsi realmente, o di ammettere la propria inferiorita' (nessuno e' superiore a tutti, ci sara' sempre qualcuno meglio di noi). Riconoscere le proprie lacune, la propria inferiorita', le proprie deficienze (e chi non ne ha?) credo sia segno di grande forza, piuttosto che di debolezza. (come anche il riconoscere di aver sbagliato... ma questa e' una divagazione poco funzionale al discorso che sto facendo). E' facile avere a che fare con persone che pendono dalle tue labbra, che ti prendono a modello, che non hanno la capacita', gli strumenti e la forza di contrastarti, ma non e' forse un po' triste? E' triste perche' impedisce una crescita per tutti. Il modello non deve buttarsi nell'arena del confronto e combattere: tanto e' sempre una prima donna e c'ha sempre il suo pubblico assicurato anche se fa un semplice starnuto. Coloro che imitano pedissequamente un modello finiscono per non sviluppare un proprio spirito critico, e non si accorgono nemmeno di quanto lentamente stiano diventando dei modellini (-ini, perche' cmq in scala ridotta). "fattell' cu chi e' megl' 'e te, e fanc' 'e spes'" saggezza popolare! "meglio sentirsi cretini avendo a che fare con persone intelligenti che intelligente avendo a che fare con cretini" (sentita da Battiato).
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