Nick: WaLK Oggetto: Seymour Hersh Data: 10/11/2004 14.7.21 Visite: 89
".." L'uomo più temuto dal Pentagono è un signore di quasi settant'anni, dall'aria pacata e con l'aspetto mite del funzionario di banca. Non invia kamikaze, nè costruisce armi di sterminio: Seymour Hersh, uno dei più grandi giornalisti viventi, per spaventare i siognori americani della guerra indaga, scava, verifica. Poi impugna la penna e d'improvviso le guerre più eroiche si rivelano la macelleria di sempre. La sua prima grande inchiesta risale al 1969, quando era solo uno sconosciuto reporter dell'United Press. Le rivelazioni su MY LAI, il villaggio vietnamita in cui i fanti dell'undicesima brigata uccisero SENZA MOTIVO 347 civili, soprattutto donne anziani e bambini, lasciarono negli americani un senso di vergogna insuperabile e diedero un nuovo scrollone ad un'opinione pubblica già divisa. Per lui invece fu la consacrazione del premio Pulizer. Trentacinque anni dopo, la firma di Hersh accompagna le rivelazioni sulle torture di ABU GHARAIB. E' lo scandalo che spazza via definitivamente l'arroganza del ministro Donald Rumsfeld. ".."
Dice:" In sostanza l'amministrazione Bush con me si è arresa. Al telefono non richiamano, dicono cose terribili su di me agli altri giornalisti, arrivano a fare comunicati per criticare il mio libro prima ancora che sia pubblicato. Lusinghiero per me, forse, ma per loro è molto stupido. Mi è capitato di essere minacciato, ma non da americani, e delle altre pressioni, politiche o altro, non mi accorgo nemmeno. ".." Con me hanno sempre parlato soldati, agenti dell'intelligence, funzionari dell'amministrazione. ".." Ovviamente molti soldati si sono sentiti traditi dagli abusi a cui hanno assistito ad Abu Gharaib. Credo che molti, nella Washington di George W. Bush, si sentano traditi dall'insensata guerra all'Iraq e dalla capacità della Casa Bianca di non ascoltare le informazioni che non vuole sentire. E' per questo, credo, che molte persone erano contente di darmi una mano "da dentro": perchè nessuno nella Casa Bianca gli dava retta". da un articolo di G. Cadalanu
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