Nick: Kaska Oggetto: Blonde Redhead Data: 13/11/2004 17.25.7 Visite: 171
Dei Blonde Redhead e del loro recente "Memory of certain damaged lemons" è stato già detto in abbondanza: la svolta pop, gradevolissima anche se non del tutto inaspettata per chi abbia seguito in dettaglio l'evoluzione sonora della band, è stata accolta con unanimi consensi, e il terzetto italo-nipponico sì è meritato le continue attenzioni di stampa ed appassionati. A breve distanza dall’album, e con il probabile scopo di capitalizzare la crescente fama della band, arriva "Melodie Citronique", EP italo/francofono destinato al mercato europeo che contiene tre brani estratti dall’album citato, una cover di Serge Gainsbourg già apparsa su 7" ed un solo inedito. Un Ep insolito, nel quale la curiosità principale consiste nel constatare le evoluzioni vocali in una lingua diversa dall'inglese sui brani già noti, e allora diciamo subito che Kazu se la cava molto meglio con il francese che con l’italiano: in En particulier (versione francofona di In particular, con il ritornello che rimane curiosamente non tradotto) abbozza persino una perfetta erre moscia, mentre nella traduzione italiana di Hated because of great qualities (qui proposta con un letterale Odiata per le sue virtù), curata in maniera a dir poco imprecisa da tale Franco Pace (un terzo fratello ?), l’esile giapponesina strappa più di un sorriso per l'esitante pronuncia. Ma sono cose di poco conto: si tratta di chicche per fans incalliti o inguaribili curiosi, così come la versione remixata di For The damaged, qui intitolata Four damaged Lemons e curata dai Third Eye Foundation che aggiungono distorsioni, reverse loops e buffe sovrincisioni stile Plastic Ono Band ad un pezzo che francamente era apparso già perfetto nella sua versione originale. Occupiamoci dunque del resto: la cover di Slogan, lirica ed emozionante sebbene un po’ confusa nel suo incedere scalettato, ricalca le interpretazioni dell’ultimo album sulle voci alternate di Kazu ed Amedeo prima di concedersi una escursione dub nel finale, e per quanto gradevole rimane poco più che un divertissement. Più significativa Chi è e non è, con Amedeo Pace a fornire una sorprendente imitazione di Lucio Battisti, dalle musiche al timbro vocale, e che incarna l’amore per lo scomparso autore italiano sempre dichiarato nelle interviste e intravisto solo a tratti su "Memory of...": un avvio sussurato che culmina in un ritornello deciso e piacevole, a ripetere i brividi essenzialmente pop già provati con il recente LP, in una prova che conferma l’eccellente vena creativa del gruppo, offrendo almeno un vero motivo di interesse all’acquisto di questo disco. Che, tutto considerato, aggiunge troppo poco a quanto già si sapeva del terzetto, ed è quindi da consigliare solo ai più curiosi...
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