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Nick: NEVERLAND
Oggetto: Uomini Si Nasce...
Data: 18/11/2004 12.1.17
Visite: 104

Finalmente dopo mesi di attesa mi è stato consegnato ieri in mattinata il primo DVD uscito (per ora acquistabile solo online su RaroVideo.com, ma da Dicembre disponibile nei migliori negozi) della collana "Il Cinema Segreto Italiano" by RaroVideo/Nocturno, in collaborazione con Minerva Pictures.

I più fortunati hanno già potuto apprezzare i prodigi del restauro in digitale alla "61a Mostra Del Cinema Di Venezia" nella chiacchieratissima "Italian Kings of the B's" presentata anche dal ns amato Tarantino.

Ieri notte però anche io finalmente mi sono potuto gustare il capolavoro "poliziottesco" del cruento Ruggero Deodato, il regista dell'ultra-censurato "Cannibal Holocaust" (se nn conoscete Cannibal Holocaust fate ammenda e ricercatelo sul forum, troverete più di un post sull'argomento del vs amichevole Neverland).

Ma mai fermarsi, e così già oggi ho provveduto a regolare le mie ordinazioni per le altre tre uscite del mese, "Milano Calibro 9", "La Mala Ordina" e "I Ragazzi Del Massacro" dell'immenso Fernando Di Leo.

Ma bando alle ciance, da divulgatore del verbo e del cinema di genere Italiano anni '70, vi introduco "Uomini Si Nasce, Poliziotti Si Muore" aka Live Like A Cop, Die Like A Man.



Uomini si nasce, poliziotti si muore (1976, Italia, 91 minuti, colore - Ruggero Deodato) si distingue, tra i polizieschi all'italiana di quel periodo, come il più violento e anticonvenzionale.
Il merito è in eguale misura della regia di Ruggero Deodato, particolarmente dotato nel raccontare vicende a tinte forti (suo è il famoso e pluricensurato "Cannibal Holocaust"), e di una sceneggiatura scritta da Fernando di Leo, autore dei migliori noir italiani ("Milano calibro 9", "La mala ordina", "Il boss").



Soprattutto la definizione psicologica e comportamentale dei due poliziotti protagonisti, appartenenti a una brigata anticrimine che ha completa libertà d'azione nella lotta contro la delinquenza, è inedita in questo film:
Alfredo (Marc Porel) e Antonio (Ray Lovelock) non esitano ad ammazzare a sangue freddo i criminali cui danno la caccia, mantenendo anche nelle situazioni più truci un atteggiamento cinico e scanzonato.



Il soggetto originale accentuava anche una componente di velata omosessualità tra i due, che nel film risulta invece offuscata e Alfredo e Antonio vengono piuttosto fatti agire come playboy impenitenti.

A causa dell'estrema violenza, alcune scene furono eliminate dalla censura (nella più efferata lasciata in parte nella pellicola, Renato Salvatori strappava un occhio a un avversario e lo schiacciava sotto la scarpa) ma anche con questi tagli il film ottenne un divieto ai minori di 18 anni.



Il pubblico comunque mostrò di gradire l'atipicità dell'operazione e Deodato si era già messo al lavoro per scrivere un seguito con gli stessi protagonisti, Porel e Lovelock, che poi saltò a causa dei dissidi tra i due attori.


Trama:

Alfredo e Antonio fanno parte di una brigata speciale della polizia che combatte la malavita ad armi pari;
liberi da qualsiasi vincolo legale e con licenza di uccidere, i due agiscono in maniera disinvolta, "coperti" dal loro burbero capo.
Le cose si complicano quando Alfredo e Antonio si trovano a dover fronteggiare un biscazziere, il ferocissimo Roberto Pasquini, che opera a Roma...


Un originale intrusione dell'eclettico regista nel genere poliziottesco cui aggiunge impertinente, un'asciutta ironia dietro la quale si assiepa minaccioso lo splatter più rozzo.
Il film si apre infatti con una delle scene di scippo più violente del cinema poliziesco italiano, con una donna scaraventata a terra e presa a calci in bocca sotto gli occhi di un atterrito Babbo Natale perchè non vuole mollare i valori appena ritirati dalla banca.



Si prosegue con un'inseguimento in motociclette spettacolare e ad altissimo livello della durata di quasi 10 minuti!
Ma Deodato sonda anche a modo suo l'universo polizia attraverso le facce angeliche (e solo quelle) di due poliziotti, Antonio (Marc Porel) e Alfredo (Ray Lovelock), amici per la pelle, che risolvono i casi loro assegnati in modo risoluto e mai pietoso, lasciandosi dietro scie trasudanti sangue (quello dei malviventi) puniti con la pena capitale dai due giustizieri.

Non passa inosservata anche la solita sequenza anti-animalista, che renderà poi famoso Deodato per Cannibal Holocaust, in cui un cane guida al guinzaglio di un non vedente viene travolto senza appello, da una moto spregiudicata presa da un'insana terribile follia.



Adolfo Celi è il solido commissario capo che biasima, solo all'apparenza, i metodi sbrigativi dei due amici poliziotti, aiutandoli e appoggiandoli però nel momento del bisogno, poiché nonostante tutto l'unica arma da contrapporre alla violenza è una violenza più cinica, più totale, che tolga dalla società civile il marcio nauseabondo sempre vivo nelle forme più svariate.
Il corpo centrale del film si snoda sulla caccia a Roberto Pasquini, spietato malvivente di professione biscazziere, impersonato dall'ex povero ma bello Renato Salvatori, che tira le fila del gioco d'azzardo in tutto l'hinterland capitolino.
A completare il cast ci sono due volti noti del panorama poliziesco e dell'intero cinema di genere, Marino Masè e Franco Citti, che però fanno poco più di un apparizione:
stroncato da una scarica di fucile a pompa il primo dopo pochi fotogrammi, e raggiunto dalla giustizia terrena molto prima di quella divina il secondo.



"Uomini Si Nasce..." è un poliziottesco che si differenzia dagli altri film del genere (ma anche dai polizieschi "seri").
Prima di tutto i protagonisti sono due e non uno solo come nelle altre pellicole, due sbirri semi-seri che si divertono ad ammazzare ed a risolvere i casi, diversi dagli eroi notturni e crepuscolari che abitualmente vediamo all'interno del genere (Luc Merenda e Maurizio Merli per citarne due).
Il film ha poi un tocco molto televisivo, infatti sembra di vedere Starsky e Hutch in versione ultraviolenta, e le azioni, seppur tese e di una violenza esasperata, vengono smorzate dalle battute fatte dai protagonisti e dalle loro facce scanzonate e divertite, oltre che dalla ballata "Won't take too long" cantata da Ray Lovelock e che se tutto va bene potete ascoltare in sottofondo.



Il distacco dai prodotti seriali dell'epoca viene poi marcato dal fatto che Ruggero Deodato è un regista totalmente estraneo a questo genere, ed è infatti l'unica incursione di Deodato nel poliziesco all'italiana, e sicuramente è il poliziottesco più crudo, estremo e graficamente violento mai realizzato in Italia.
La fotografia del film è molto curata, i primi piani e le scene d'azione (la sopra citata lunga equenza in moto, la sparattoria nella cava, ecc.ecc.) sono dettagliate e d'impronta televisiva, veritiera.
E come successe più tardi con "Cannibal Holocaust", questo realismo fece passare a Ruggero Deodato dei guai con la censura:
"Uomini Si Nasce...", pur essendo vietato ai minori di anni 18, manca di alcune scene eliminate dalla censura per decretarne la distribuzione nei cinema (la famosa scena, per esempio, in cui veniva strappato l'occhio ad un tizio e schiacciato sotto la suola delle scarpe da Renato Salvatori, una scena che non vedremo mai).
Da segnalare anche la fugace apparizione del mitico Alvaro Vitali nei panni di un portinaio alle prese con un giornaletto pornografico...nuff said!

Da segnalare nel DVD la presenza come extra del Documentario "Poliziotti Violenti" con una ricca intervista a Ruggero Deodato e Ray Lovelock, densa di aneddoti, dietro le quinte e curiosità sul film...
c'è addirittura sul finale, il tentativo di arrangiare "Won't Take Too Long" con chitarrina live...
immenso Ray Lovelock anche se nn più giovane sempre capellone!



Ipse Dixit:

[...] Impostato secondo le norme che regolano trame del genere, il film si risolve nei soliti inseguimenti, nelle solite sparatorie, nelle stragi di rito, contribuendo con la sua truculenza solo ad una esaltazione che sarebbe, invece, molto meglio evitare.
A prescindere, tuttavia, da questo inconcepibile osanna alla violenza, il film è di fattura discreta, specie nell'azione che il regista Ruggero Deodato ha sviluppato con evidente sostenutezza.
Volenterosa l'interpretazione di Marc Porel e di Ray Lovelock al cui fianco figurano Franco Citti, Renato Salvatori e Adolfo Celi.

Cer - Il Messaggero - 08/05/1976


[...] "Uomini si nasce..." è stato il primo film dopo un periodo unicamente dedicato agli spot pubblicitari (a parte "Ondata di piacere") ho amato molto la coppia Porel, Lovelock ed è stato un peccato che non si siano accordati con il produttore per un seguito.
In quel film il mio bagaglio tecnico mi prese la mano, esagerai in alcune scene violente e la censura mi castigò.

Ruggero Deodato


Un Breve Spezzone Di "Uomini Si Nasce..." con il gagliardo sottofondo della ballata "Won't take too long" cantata da Ray Lovelock:

http://www.pollanetsquad.it/film/017_01.rm


Acquista online il DVD di "Uomini Si Nasce..." (18,76 euro, spedizioni comprese):

http://www.rarovideo.com


Bene that's all, con il cinema di genere ci si ribecca nn appena mi arrivano le altre tre uscite de "Il Cinema Segreto Italiano", parleremo del grande Fernando Di Leo, per ora nn mi resta che augurarvi...
buona visione "alternativa"!


Fonti:
RaroVideo.com
Nocturno.it
PollanetSquad.it



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Uomini Si Nasce...   18/11/2004 12.1.17 (103 visite)   NEVERLAND

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