Nick: Peppos Oggetto: L'Amaca Data: 23/11/2004 21.40.24 Visite: 94
Succedono cose strane, a destra. La Rai saldamente in pugno ai "liberali" (le virgolette sono imposte dai fatti) censura la fascista Mussolini, in un rovesciamento quasi parodistico rispetto ai tempi del nonno. Nel frattempo, in un'intervista al Corriere, il ragazzo di Salò, Giano Accame, attacca duramente il superliberale Marcello Pera, giudicato, con Martino e Marzano, "la vera ultradestra italiana", nemica non solo dello stato sociale, ma addirittura "incompatibile con il pluralismo", perché "il dogmatismo liberista" è, sempre secondo Accame, il vero collante del pensiero unico, e mal sopporta le opinioni contrarie. Non è una novità che i post-fascisti accusino i liberisti di essere nemici del welfare, e di volere abbassare le tasse per pura propaganda, a costo di sforacchiare ulteriormente i conti pubblici. Del tutto inedita, invece, e rivelatrice della singolarissima composizione della destra italiana, è l'accusa ai berlusconiani di manomettere il pluralismo, argomento, quest'ultimo, che non fa parte, diciamo così, del repertorio classico dei post ed ex fascisti. Il glorioso istituto del confino (già definito da Berlusconi "una vacanza") è, del resto, già stato reintrodotto, nell'evo berlusconiano, nella sua forma più aggiornata, quella televisiva. ("L'Amaca" di Michele Serra, da la Repubblica del 23/11/04) |