Nick: DeK Oggetto: Carmelo Bene Data: 28/11/2004 10.12.23 Visite: 256
Stanotte su Fuori Orario. Je nun m''o pozzo vede'... Domenica 28 novembre 2004 dalle 1.30 alle 6.00 SOMMI BENI (IM)MOBILI IN MENO presenta
riprese inedite del laboratorio sul Bafometto di Pierre Klossowski, dalla celebre Biennale a porte chiuse diretta da Carmelo Bene (20') Carmelo Bene SALOME' (Italia, 1972. Col., 73'17") Basato sul dramma omonimo di Oscar Wilde Sceneggiatura: scene e dialoghi di Carmelo Bene Musiche: (coordinata da Carmelo Bene) Johannes Brahms (Ein Deutsches Requiem), Franz Peter Schubert (Sinfonia n. 8, "Incompiuta''), Jean Sibelius (Valse Triste), Richard Strauss (Danza dei sette veli) Con Carmelo Bene (Onorio ed Erode Antipa), Lydia Mancinelli e Alfiero Vincenti (Erodiade), Donyale Luna (Salomè), Veruschka (Myrrhina), Piero Vida (il capitano siriaco), Franco Leo (Cristo-Vampiro), Giovanni Davoli (Iokanaan) Erode Antipa tetrarca della Galilea ha sposato la cognata Erodiade. Da mesi tiene relegato in prigione il profeta Giovanni Battista. Nel corso di un Banchetto non riesce a distogliere lo sguardo dalla bella figliastra Salomé. La prega di danzare dandole la sua parola di re che come premio le donerà qualsiasi cosa fosse anche metà del proprio regno. La figlia di Erodiade, dopo aver molto tergiversato, balla e chiede quale compenso la testa di Giovanni Battista. Dopo lo spellamento di Erode-Bene ad opera di Salomè, rimane solo il bianco finale, "nostalgia per le mille e una notte perdute per sempre" (C. Bene). ADELCHI (1984, 97'41") Carmelo Bene in "L'Adelchi di Alessandro Manzoni in forma di concerto" Uno studio di Carmelo Bene e Giuseppe Di Leva Musiche di Gaetano Giani Luporini Con Anna Perino e Antonio Striano Regia televisiva: Carlo Battistoni - Direttore della fotografia: Angelo Pacchetti Le vicende rappresentate nell'Adelchi si svolgono nel contesto della guerra del 772-774 tra i Franchi e i Longobardi. Carlo, re dei franchi, ha ripudiato Ermengarda, figlia di Desiderio, re dei Longobardi, e sorella di Adelchi. Quando la regina ripudiata torna dal padre, alla corte di Pavia, Desiderio giura di vendicarsi. Fallito un accordo col Papa, cui i Longobardi avevano sottratto alcuni territori, si giunge alla guerra coi Franchi. L'esercito di Carlo, varcate le Alpi attraverso un valico indifeso indicatogli dal diacono martino, sorprende gli avversari e li sconfigge, nonostante la strenua difesa di Adelchi. Nel convento di Brescia, dove si era ritirata, Ermengarda trova nella morte la pace desiderata. L'avanzata dei franchi è inarrestabile. A Verona, Adelchi, coi pochi uomini rimastigli fedeli, tenta una disperata resistenza e viene ferito a morte. Adelchi, morente, e portato nella tenda di Carlo, dove si trova, come prigioniero, anche Desiderio. Di fronte ai personaggi che seguono le leggi di violenza del potere stanno altri, chiamati ad un diverso destino. Il dolore e la sventura pongono tra gli oppressi Adelchi ed Ermengarda, discesi dalla "rea progenie" degli oppressori, e sono il segno della Grazia, suggello degli eletti, speranza di salvezza eterna: questo il messaggio religioso. Ripresa televisiva dal Teatro Lirico di Milano Data dello spettacolo: 23 febbraio 1984, successivamente trasmesso il 7 settembre 1985 L'INVULNERABILITA' DI ACHILLE (dur. 50'08") In-vulnerabilità di Achille di Carmelo Bene (da Omero, Stazio, Kleist ) Tra un cimitero di manichini, in scena non c'è l'uomo, non c'è la macchina, e non c'è nemmeno il teatro. "In-vulnerabilità di Achille" è una sorta di mistero teatrale, perché in effetti e a tutti gli effetti non c'è, o meglio c'è ma non si vede, forte, potente, destrutturato, sismico ma interno a Carmelo, a sua volta uomo invisibile. Il palco diventa una sorta di buco nero che ammorba la platea in cui il tempo, il suono e l'immagine raggiungono un punto critico di staticità in cui non ha senso la voce, come non l'hanno Omero, Stazio e Kleist. |