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Nick: NEVERLAND
Oggetto: il Punitore
Data: 27/11/2002 1.5.12
Visite: 29

E'terribile...cosa diavolo sta diventando il mondo?
L'azienda di Joe Perret è fallita due anni fa, il suo secondo matrimonio una settimana dopo, ha perso la causa per l'affidamento dei figli venerdì mattina.
Venerdì sera Joe è andato nella loro nuova casa e subito dopo la mezzanotte, secondo il nuovo compagno della donna, ha sparato alla sua ex moglie, al figlio di dieci anni e alle figlie di sei.
Quindi con calma ha ricaricato il fucile, il tizio ha assistito a tutto, riuscendo a non svenire e ha visto Joe andare via senza sparare altri colpi.
Una quarantacinque sencondo la polizia...l'immagino vecchio e consunto in dotazione ai Marine, con l'impugnatura di metallo bianco così lucida da sembrare d'avorio. Conosco quel fucile.
Una collina, tre compagnie di Nord-Vietnamiti, nessun attacco aereo previsto fino all'alba...ma in quella notte il nostro cannone era inceppato e il primo plotone precipitò in un incubo.
Il rumore degli M16 sempre più debole, mentre lo scontro affondava nel fango, e poi furono pugni e baionette e coltelli per difendersi...iniziai a perdere la conoscenza, la faccia coperta di sangue, in una mano gli occhi di qualcuno, l'altra umida del sangue di una ferita allo stomaco...il mio stomaco.
Poi all'improvviso il Sergente Joe Perret attraversò il caos gridando come un demone nel fuoco dell'inferno, il quarantacinque luccicava mentre correva...e salvò la mia vita...la vita del tenente Frank Castle...la vita del "Punitore".
Il Punitore un uomo qualunque, vestito come tanti, una delle tante facce che nessuno nota nella calca dei Newyorkesi sempre di fretta, sempre con il lavoro in testa. Anche Frank Castle ha un lavoro, non un lavoro comune, piuttosto una missione che non lascia spazio a nient'altro nella sua vita.
Lui, semplicemente, punisce. Anche lui aveva una vita come quella di tanti altri, finchè un giorno non gli è stata distrutta da proiettili esplosi da armi automatiche che hanno spazzato via la sua famiglia...moglie e bambini.
Per Castle, ex Marine e poliziotto, la vita è diventata un buco nero con una luce in fondo, quella di un teschio che ora è diventato il suo simbolo, grosso e bianco sul suo petto difeso da kevlar anti proiettile. Non si chiama neanche più Frank Castle, ora è per sempre è il "Punitore". Il suo scopo primario uccidere tutti i criminali che incontra!
New York è la sua città, un labirinto pieno di topi da eliminare con ogni mezzo, senza pietà, senza ripensamenti. I poliziotti onesti che incontra sul suo cammino sono per lui fonti di informazioni quelli corrotti prede, mezzi, strumenti. Non importa che si trovi davanti a famiglie mafiose anche se protette da potenti alleanze politiche, non importa che si trovi davanti a vecchi amici diventati pazzi o criminali, non importa che si trovi davanti al presidente degli Stati Uniti d'America......lui, le sue armi, le sue prede: non c'è altro!
Ma sto divagando adesso...torniamo alla nostra storia...che non è un racconto sul Vietnam...Joe Perret non tornò a casa segnato da quell'esperienza, non divenne un drogato, nè un frignone, nè un pazzo solitario con una capanna piena di fucili in Arkansas, nè un vigilante come me.
No...ha combattuto la sua guerra ed è tornato a casa e ha continuato a lottare per trent'anni finchè non gli è rimasto niente dentro...niente a cui aggrapparsi...nessuno ad aiutarlo mentre stava per cadere l'oscurità. Una volta che la polizia lo prenderà sarà un circo, soffiate ai giornali, foto dell'arresto diffuse in tutto il mondo, trascrizione degli interrogatori su internet, contratti editoriali per tutti: agenti presenti all'arresto, detective, avvocati, psicologi, giudice e giurati...e qualunque verme abbia un'opinione, a sputare sentenze al telegiornale delle venti.
Un uomo squartato come un vitello perchè il mondo possa frugare fra le sue viscere...terreno di caccia per puttane di ogni tipo...ma qui sta il punto...sono in debito con lui...gli devo la vita!
Intanto in un McDonald qualunque in un pomeriggio qualunque:
- Vuole il conto? -
- Prego? -
- Ho chiesto vuole il conto? Ha finito il suo cheeseburger da due ore e non ha fatto altro che bere caffè. C'è gente che sta facendo la coda per un tavolo. Quindi posso darle il conto, per favore? -
- Allora posso avere dell'altro caffè? -
- E'quel che ha detto le ultime tre volte...ascolti, non so che problemi abbia, ma potrebbe pagare il conto e liberare il tavolo in modo che... -
Ma la cameriera del locale ha sbagliato cliente stavolta e Joe Perret velocemente le punta una pistola alla gola davanti a tutti gli altri avventori esterefatti.
- Lll...la prego...mi spiace...! -
- A lei dispiace? - Domanda Joe piangendo - Vorrei fare questo a me stesso ma non ne ho il fegato... -
BANG!
Un colpo solo e la cameriera non c'è più!
Tutti i clienti restano impietriti e muti mentre Joe esce dal locale e mentre esce Joe Pensa ad alta voce:
- Quella povera ragazza...chi può averlo fatto? Quale mostro può aver fatto una cosa simile? -
L'accaduto viene subito spiattellato su tutti i TG e la notiza arriva anche agli occhi del Punitore.
Frank osserva la TV riflettendo:
Butta male, non riesco a trovarlo, come non lo trovano i poliziotti...pensa...ricorda...il passato...
"Sei di New York vero Tenente?"
"Brooklyn."
"Sì? Io di Hell's Kitchen. Sono cresciuto sulla decima avenue, ci ho vissuto tutta la vita e non ho mai fatto le cose che si dovrebbero fare."
"Quali cose?"
"Sai, le cose che fanno i turisti. Avevo questa ragazza che diceva che abbiamo tutti questi posti incredibili a New York e nessuno li va mai a visitare."
"Già."
"Non ho mai passeggiato sul ponte di Brooklyn e non sono mai salito sull'Empire State Building, mai andato a vedere la statua della libertà. Ho tutte quelle cose a portata di mano, e la prima volta che esco da Manhattan finisco in questo buco..."
"La statua della libertà non è a Manhattan."
"Ah, no?"
"E'su un'isola, bisogna andare a Battery Park e prendere il traghetto."
"Ma guarda...da New York la si può vedere, ma non ci si può andare?"
"Non senza traghetto."
"Io odio le barche."
"Bisogna prenderla."
E' sera e piove a dirotto e con questo tempo proprio a Battery Park nella zona dove si prendono i traghetti Joe Perret tenta di ammirare da lontano la statua della libertà immerso nei suoi oscuri pensieri con una pistola in pugno...a pochi metri da lui una famiglia di turisti felice, moglie, marito e due bambini...hanno scelto proprio una brutta serata per fare la stessa cosa......
- Eccola, eccola laggiù la vedete? -
- No... -
- Tu la vedi Michael? Rebecca? Quella luce lì? -
- David, non si vede a più di tre metri con questo brutto tempo. Possiamo andarcene da qui prima che i bambini prendano la polmonite? -
- Via tesoro è la statua della libertà...dobbiamo tornare a casa domani... -
- Sì, e possiamo ritornarci un'altra volta! Non è che la sposteranno! Avanti David, i bambini non si stanno divertendo! -
Joe Perret si avvicina alla famigliola sempre con la pistola in mano ed esclama:
- Bei Bambini! -
- Grazie. Ok andiamo allora... -
- Anch'io avevo dei bambini...cioè ho dei bambini... Billy ha dieci anni e le bambine ne avevano sei...ne hanno sei...le bambine ne hanno sei. -
- David...ha una pistola! -
- Ho dei bambini! Ho dei bambini! Oddio! Credo di aver fatto qualcosa di terribile! -
Joe Perret sta per sclerare di nuovo e punta la pistola verso David il capo famiglia......
- Ss...signore...quello è mio marito...è il padre di questi bambini... -
Perret piangendo guarda David anch'egli in lacrime, si gira e butta la pistola in acqua......
- Andate! Via! Mi dispiace...mi dispiace! -
La famigliola corre via veloce......
- Dio ti prego..ti prego cancella tutto e fa tonare tutto come prima...! -
E a questo punto arriva il Punitore, portato lì dai suoi ricordi osserva Joe a terra in lacrime bagnato dalla pioggia che continua a cadere copiosa, osserva Joe e pensa:
"New York non cambierà mai, non nel suo cuore, non in quello che è, non cadete a New York nessuno vi prenderà se lo fate."
Joe si rialza si appoggia ad un palo della luce e guarda verso la statua oscurata dal cattivo tempo....
- Non la vedo...non vedo niente! -
BANG!
Un colpo dritto allo stomaco......
- Huhh... -
Joe non cade a terra e Frank gli si avvicina con la sua pistola fumante ancora in mano, Joe lo osserva con la vista appannatta dalla morte che si avvicina......
- Frank...? -
Joe si accascia tra le braccia del Punitore e Frank con tono rassicurante:
- Va tutto bene...va tutto bene Joe...ti ho preso! -
E'tutto finito Joe è stato liberato alla fine il vecchio debito di Frank Castle è stato saldato.


Tratto da:
The Punisher(Vol.6)N.6 - Do Not Fall In New York City!
di Garth Ennis.
© Marvel Characters, Inc.

Ho appena finito di leggere questo albo a fumetti e mi ha colpito parecchio, volevo trasmettervi le emozioni da me provate ma l'unico modo che avevo per farlo era trascriverne la storia e i dialoghi con qualche mia aggiunta personale per sostituire le immagini, che a volte parlano da sole, con delle descrizioni anche se credo di non esserci riuscito.
Ok Antalm adesso non puoi dire che non stò esaurito eh?
Però certi fumetti non sono solo roba da bambini servono a far riflettere e a raccontare emozioni, storie...certo leggerli magari risulta più facile e divertente perchè le "figure" aiutano ma anche il fumetto è una forma di cultura e di arte specialmente se fatto bene e da autori geniali che non hanno nulla da invidiare a tanti scrittori di romanzi e racconti lì fuori nel mondo dell'editoria "normale"... l'importante nella vita è provare e assaggiare un pò di tutto magari vi state perdendo qualcosa di grande, di bello qualcosa che vi può piacere e allo stesso tempo vi può far pensare...non è solo carta colorata non sempre!


Skusate la rottura di balls notte a tutti :D



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il Punitore   27/11/2002 1.5.12 (28 visite)   NEVERLAND
   re:il Punitore   27/11/2002 2.41.50 (19 visite)   `Luk4s`
   re:il Punitore   6/12/2002 16.33.55 (15 visite)   NEVERLAND (ultimo)

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