Nick: JacKn|Fe Oggetto: domanda serissima Data: 27/12/2004 11.14.27 Visite: 279
Non lo so, sono andato in Grecia, anni fa, e c'erano locali dove potevano entrare solo gli inglesi. Sono andato in Spagna, anni fa, e c'erano locali dove gli italiani non potevano entrare (cioè, non è che non potessero entrare, ma se gli chiedevi "quanto si paga" ti rispondevano, ridendo, delle cifre fiabesche). Sono andato in diversi locali di questa stupenda (ma che dico, stupendissima!) città, e se c'avevi la faccia bella ti facevano entrare, altrimenti no. Sono andato anche in posti dove le ragazze non pagano, o pagano di meno, o se fanno i bucchi pigliano pure i soldi, mentre gli uomini se ne vanno col culo sfunnato. Ora, mi domando due cose, distinte ma neanche tanto: 1) Se viviamo in un posto in cui una persona non ha neanche il diritto di fare un locale per fumatori (e chi non fuma... nessuno gli ha chiesto d'entrare). Se io non posso neanche decidere "ok, faccio un locale senza zona fumatori, ma tutto libero per i fumatori, dichiarandolo esplicitamente e permettendo ad ognuno di entrare oppure no". Com'è pensabile che qualcuno possa decidere di far entrare nel proprio locale "solo gli inglesi", o "solo i chiattilli", o "solo le madri dei chiattilli"? Cioè, in termini pratici, è legale fare una cosa del genere? Sospetto di no, ma vorrei delucidazioni in merito. 2) (alla luce del messaggio da parte di Ircnapoli, circa il veglione di capodanno, ma prendendolo solo come pretesto) E' legale far pagare alle ragazze una cifra e agli uomini un'altra? Cioè, non voglio sapere se si fa, perchè lo so che si fa, d'altronde se la gente glielo permette (e molti glielo permettono) i gestori fanno ciò che vogliono. Vorrei il parere strettamente legale di qualcuno che ne sappia qualcosa. Si può decidere di differenziare il biglietto d'ingresso ad un locale in base al sesso? Ovviamente, al di là della questione legale, è una pratica che mi causa il vomito. |